Casa, l'appello delle Regione Umbria al governo Letta: situazione "grave e inaccettabile" - Tuttoggi.info

Casa, l'appello delle Regione Umbria al governo Letta: situazione “grave e inaccettabile”

Redazione

Casa, l'appello delle Regione Umbria al governo Letta: situazione “grave e inaccettabile”

Mar, 30/04/2013 - 14:53

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“Al nuovo Governo torniamo a chiedere un impegno concreto per dare alle politiche abitative una corsia preferenziale e, insieme a un programma, assicurare il necessario supporto, al pari degli altri Paesi europei”. È quanto sostiene l'assessore alle Politiche abitative della Regione Umbria, Stefano Vinti, sottolineando che il “nuovo Governo ha dimenticato nel suo programma il diritto alla casa, diritto fondamentale ed inalienabile, limitandosi a presentare come unica misura il congelamento dell'Imu, rata di giugno. Una tassa iniqua – ribadisce – che va abolita, sostituendola da subito con una vera patrimoniale”.

Le politiche della casa, rileva Vinti, “potrebbero essere un elemento distintivo di un nuovo modello di qualità dello sviluppo. La soluzione del problema casa, da raggiungere anche attraverso l'utilizzo della leva fiscale, è imprescindibile anche per quelle politiche che si pongono come obiettivo l'aumento della coesione sociale”.

Vinti ricorda come la situazione in Italia sia “grave ed inaccettabile. È una emergenza sempre più reale. Se si prende in considerazione che sono 4 milioni e mezzo le famiglie in affitto in Italia e che l'80% di queste ha redditi inferiori ai 24mila euro lordi annui, si capisce perché l'allarme lanciato dai risultati di una ricerca della Cgil nazionale, si fa sempre più concreto. Il rischio sfratto per i prossimi tre anni – spiega -potrebbe raggiungere a livello nazionale quota 300mila, tremila in Umbria”.

“Il caro casa – aggiunge Vinti – rende la spesa insostenibile per vasti settori della popolazione. Le difficoltà maggiori si presentano per le famiglie monoreddito, per gli anziani, i single, i giovani e per tutti coloro che si trasferiscono per motivi di studio o di lavoro. Sono circa 3 milioni le famiglie in questa situazione. Negli ultimi anni, l'incremento degli affitti è stato del 130% per i contratti rinnovati e del 150% per i nuovi. Mantenere una casa di proprietà costa mediamente 1.150 euro mensili, mentre una casa in affitto addirittura 1.515 euro. Aggiungendo le spese per le utenze, anche queste lievitate negli ultimi anni, è chiaro perché un così elevato numero di famiglie non riesca più a sostenere il costo per la casa”.

Per contrastare questa emergenza sociale, “bisogna impegnarsi in un intervento sul sistema abitativo che non sia di pura emergenza ma abbia un orizzonte temporale ampio e decisivo. Si garantirebbe così un diritto fondamentale di cittadinanza e, allo stesso tempo, si rilancerebbe l'occupazione”.

Secondo l'assessore regionale Vinti, bisogna “ampliare l'offerta di abitazioni in affitto compatibile con i redditi della domanda attraverso un piano pluriennale, finanziato con un apposito fondo, che preveda programmi con una quota prevalente di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, integrati da altri interventi di edilizia sociale indirizzati prioritariamente alla locazione. E ancora, contrastare l'espansione ed il consumo del territorio, privilegiando operazioni di rigenerazione urbana su aree già urbanizzate ed il recupero qualitativo e funzionale del patrimonio abitativo esistente a partire dalle periferie degradate e dai quartieri di edilizia pubblica”.

Al Governo, inoltre, si chiede di “rifinanziare il Fondo di sostegno alla locazione e costituire un Osservatorio nazionale sulla condizione abitativa, per programmare, attivare ed indirizzare le iniziative in materia di politiche abitative. A tutto ciò va aggiunta l'abolizione dell'Imu dalle prime case non di lusso, appesantendola al contrario per gli alloggi sfitti da almeno due anni”.

“Questo vuol dire 'politiche della casa' – sottolinea l'assessore – Il problema casa, invece, è stato rimosso dagli ultimi Governi nazionali, che hanno piuttosto sostenuto la speculazione dei privati, portando alla cementificazione delle città e 'strozzando' milioni di famiglie con canoni non compatibili con i redditi”.

“La Giunta regionale dell'Umbria – conclude Vinti – ha idee chiare in proposito: il diritto all'abitare è uno dei diritti fondamentali. L'Umbria non abbasserà la guardia. Il Governo faccia la sua parte”.

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