Camping Montesca, Lignani "Quale futuro?" | Risponde l'assessore Massetti - Tuttoggi.info

Camping Montesca, Lignani “Quale futuro?” | Risponde l’assessore Massetti

Redazione

Camping Montesca, Lignani “Quale futuro?” | Risponde l’assessore Massetti

"Manca un progetto ma continueremo a lavorare per una soluzione di equilibrio tra attività imprenditoriale e tariffe calmierate, chieste dai campeggiatori indigeni e che trovano ben disposto il nuovo gestore"
Mer, 05/10/2016 - 14:41

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La competenza è dell’Agenzia forestale ma la vicenda del camping La Montesca non può essere ignorata”. Ha esordito così in Consiglio comunale Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, sostenendo che la chiusura del campeggio ha avutoripercussioni economiche, di polarizzazione turistica, ma anche sociali per tante famiglie tifernati. Non approfondisco sulle responsabilità delle gestioni passate ma nell’immediato il camping ha saltato la stagione”.

E’ importante sapere perché l’aggiudicatario non ha aperto e se ci sono le condizioni per aprire il prossimo anno. Il campeggio fa parte dell’eredità dei baroni Franchetti ed il Comune potrebbe anche avocare a sé la gestione. Se il bene consegnato non aveva i requisiti presenti nel bando, il Comune deve aprire un’azione legale verso l’Agenzia

Riconosco che lei per primo (Lignani) si è mobilitato per evitare che il patrimonio dei baroni fosse dismesso – ha detto l’assessore all’Ambiente Massimo Massetti – Il campeggio, proprietà della Regione Umbria, è nato nel 1974, gestito da Sogepu fino a quando la legge dei servizi in house l’ha reso possibile, seppure in un calo degli esterni, ha avuto una continuità nei soggetti che si sono avvicendati”.

Massetti ha ricondotto le criticità presenti anche ad alcune lacune nella redazione del bando, che non hanno agevolato il passaggio indolore all’attuale affidatario: “Sarebbe stato opportuno inserire alcuni requisiti come l’esperienza del gestore, il progetto di sviluppo, i regimi tariffari, il sopralluogo con presa visione dei beni. Tuttavia il gestore attuale, producendo alcuni rilievi sul livello delle attrezzature, che comunque evidenziano un’usura fisiologica, e su altri aspetti, ha assunto un impegno di 9 anni. Ora manca un progetto su cui confrontarsi ma continueremo ad interloquire per una soluzione di equilibrio tra attività imprenditoriale e tariffe calmierate, che il nuovo gestore si è detto disposto a perseguire e che chiedono i campeggiatori indigeni. Il camping è un elemento portante dell’offerta turistica. Mentre prima la concessione era annuale, ora è di 9 anni; abbiamo il tempo di pianificare.

La sintesi è che ci sono colpe dell’Agenzia forestale e colpe dell’Amministrazione che non ha vigilato – ha replicato Lignani – Sono soddisfatto della rispetta tecnica ma non del comportamento delle istituzioni in questa vicenda”.

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