Il 12 marzo (giorno di nascita del Maestro) la Fondazione Burri aprirà le porte a tecnici, giornalisti e istituzioni | Domenica 13 ci sarà l'apertura al pubblico previa prenotazione
Dopo oltre 2 anni di intensi e studiati lavori di risistemazione, riqualificazione e restauro degli Ex Seccatoi del Tabacco, il restyling è finalmente completato e si parla della prossima apertura.
Sarà ancora una volta il 12 marzo – giorno di nascita di Alberto Burri – a diventare la data da segnare sul calendario: in questa occasione la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri celebrerà il Maestro riaprendo le porte della seconda sede espositiva a lui dedicata.
L’appuntamento, organizzato nel pieno rispetto delle normative Covid, e quindi ristretto ad un numero limitato di persone, soprattutto tecnici, esperti e amministratori pubblici porrà l’attenzione sulla struttura e sui lavori di ammodernamento, da considerarsi un unicum nel panorama architettonico museale.
Edificata nella metà degli anni ’50 del 1900, la struttura fu usata per essiccare il tabacco tropicale, noto per la sua lavorazione in Altotevere, fino al 1966. Dieci anni più tardi la Fattoria Autonoma Tabacchi di Città di Castello concesse al maestro Burri l’utilizzo di uno degli 11 grandi edifici: qui Burri realizzerà, nel 1979, uno dei suoi cicli più noti, Il Viaggio. Quando, nel 1989, la monumentale struttura fu messa in vendita, la Fondazione Burri decise di acquistarli: lo stesso artista lavorerà a fianco di architetti di sua fiducia, convertendola da seccatoio a grande sede espositiva, conservando volutamente la sua essenzialità strutturale. Nasce così il secondo Museo Burri, inaugurato nel 1990: qui sono conservati Grandi Cicli (128) e opere realizzate tra il 1970 e il 1993. Tre sculture monumentali, Grande Ferro Sestante (1982), Grande Ferro K (1982) e Grande Ferro U (1990), sono esposte nell’area verde antistante la struttura museale.
In questi anni “la Fondazione Burri ha elaborato un vasto progetto riqualificazione degli Ex Seccatoi – spiegano il presidente Bruno Corà e l’architetto Tiziano Sarteanesi – Mediante due specifiche fasi di elaborazione, i Seccatoi sono stati sottoposti ad una profonda opera di bonifica, prima sul piano seminterrato e poi al piano rialzato…E’ stato adottato un sistema di drenaggi diffusi e canalizzazioni di allontanamento per caduta, in modo da stabilire il livello della falda acquifera formatasi sotto il pavimento e renderlo costante con ogni evento atmosferico. Si è poi realizzato un nuovo solaio con intercapedine aerata”. Sono stati compiuti anche interventi di carattere statico nelle fondazioni e sull’imposta dei pilastri aumentando la stabilità generale del complesso.
Sul piano rialzato, all’interno degli ambienti, lo stesso Burri aveva progettato delle pareti perimetrali in cartongesso imbiancate: su di esse sviluppò il percorso espositivo a noi tutti noto. “Il nuovo progetto di musealizzazione dei Seccatoi – precisano Corà e Sarteanesi – ha mantenuto le medesime pareti decise da Burri e la medesima disposizione e successione di opere”. Una particolare attenzione è stata riservata agli impianti di climatizzazione e di illuminazione mediante l’uso di tecnologia a led, che restituiscono le giuste cromie delle opere pur conservando le apparecchiature originali volute da Burri.
Tutti gli importanti lavori effettuati saranno illustrati nell’incontro promosso dalla Fondazione in occasione della nuova apertura della sede espositiva. La mattina di sabato 12 marzo sarà dedicata alla visita di giornalisti e addetti ai lavori, nel pomeriggio sono attese le autorità. Domenica 13 marzo, invece, le porte degli Ex Seccatoi del Tabacco si apriranno al pubblico dei visitatori. In tale occasione sarà necessaria la prenotazione, contattando telefonicamente la biglietteria del Museo: al numero 0758554649 (dalle 10 alle 13 e dalla 14.30 alle 18, escluso il lunedì) o alla mail museo@fondazioneburri.org si potrà concordare la fascia oraria disponibile per la visita. Tutti i visitatori per i quali è previsto l’ingresso gratuito, saranno divisi in gruppi ed accompagnati lungo il percorso espositivo.