La crisi è finita. Luca Barberini ritorna al suo posto, quello di assessore alla sanità di Palazzo Donini, sede della Regione Umbria, dopo le dimissioni dello scorso febbraio e una lunga pacificazione durata 4 mesi. La presidente, Catiuscia Marini, ha firmato nel pomeriggio di oggi il Decreto n. 73 di nomina dell’assessore Luca Barberini alla coesione sociale e welfare. La firma è giunta al termine dell’incontro tra Marini e Barberini, iniziato intorno alle 17 e durato circa un’ora e trenta. La presidente ha poi provveduto a comunicare attraverso i social la sua decisione, allegando foto che la ritraggono insieme a Barberini, entrambi sorridenti.
“Anche facendo seguito alla positiva riunione del Gruppo consiliare del Pd – ha detto la presidente a margine della firma – ho ritenuto importante che la Giunta regionale dell’Umbria riassumesse la piena funzionalità così come individuata a giugno 2015. Ho quindi provveduto al conferimento delle deleghe all’assessore Luca Barberini con decorrenza da domani 30 giugno 2016. Lunedì prossimo è già in calendario una seduta con la nuova composizione di Giunta che affronterà un intenso programma di lavoro. Ringrazio gli assessori Cecchini, Bartolini e Paparelli – ha concluso la presidente – che in questi tre mesi hanno esercitato le deleghe ora riassegnate all’assessore Barberini”.
Altre deleghe – Con l’occasione sono state attribuite le competenze in materia di tutela dei consumatori, di polizia locale e di politiche di aggregazione macroregionali e disciplina dei soggetti aggregatori all’assessore Antonio Bartolini e in materia di politiche della sicurezza urbana al vice presidente e assessore Fabio Paparelli.
Anche Barberini affida ai social il suo commento: qualche giorno fa, sempre su Facebook, aveva commentato la vittoria dell’Islanda contro l’Inghilterra nel match per gli Europei 2016 parlando di squadra. Oggi il suo statu recita così: “Dove eravamo rimasti? Oggi pomeriggio la presidente Marini mi ha assegnato le deleghe a sanità, coesione sociale, welfare, rapporti con l’Assemblea legislativa. Il percorso condiviso prevede una serie di obiettivi da raggiungere, su cui dobbiamo subito lavorare per dare risposte nuove ai bisogni espressi dalla comunità e in particolare nei settori del sociale, della sanità, del lavoro, dello sviluppo, recependo le istanze di innovazione e autentico cambiamento da tempo proposte e che i cittadini umbri richiedono, da tempo, a gran voce. Il futuro riparte da qui, con un lavoro di squadra a cui tutti possiamo contribuire…”.
Immediato il commento del consigliere e segretario del Partito Democratico, Giacomo Leonelli, il quale, tra gli altri, nelle ultime settimane ha deciso per il pressing tra le parti, spingendo alla ricomposizione della giunta. “Con la ricomposizione della Giunta regionale – scrive Leonelli – attraverso il rientro di Luca Barberini, si è chiusa una vicenda che per quattro mesi ci ha impedito troppo spesso di parlare delle questioni che stanno più a cuore ai cittadini umbri, anche perché quando ci riuscivamo i riflettori erano puntati sempre su altro”.
Il segretario Leonelli nelle ultime due settimane aveva richiamato i suoi a cercare la quadra definitiva, prima cercando la soluzione in segreteria del Pd, poi durante il gruppo consiliare del partito a Palazzo Cesaroni, che ieri sera si è compattato con la firma di unanime di un documento programmatico che include al suo interno i prossimi step per la riorganizzazione della macchina sanitaria regionale. Lo stesso tasto dolente sul quale si era creata la frattura a febbraio, con le conseguenti dimissioni di Barberini. Con questo nuovo documento, nel termine di 6 mesi dalle nomine dei direttori alla sanità, si dovrebbe arrivare, “fermo restando il principio di non aggravio dei costi della struttura”, all’introduzione di un segretariato generale che “garantisca maggiore integrazione delle attuali marco aree affidate ai direttori, nonché relativamente alla funzionalità degli assetti sub-dirigenziali disegnati e delle posizioni organizzative“. Nel documento viene introdotto anche il principio di “accountability“, ossia una valutazione dei risultati delle dirigenze, commisurata all’effettivo raggiungimento degli obiettivi di semplificazione tracciati nel piano.
“Preso atto – conclude Leonelli – che anche altri tavoli di mediazione aperti in queste settimane non avevano raggiunto gli effetti sperati, e che come più volte detto la transitorietà non poteva diventare cronica, ho deciso unitamente al capogruppo di rilanciare l’azione politica del gruppo consiliare, attraverso un documento programmatico che delinea i cinque obiettivi che ci prefissiamo di raggiungere entro il 2016. Il documento è stato ieri approvato all’unanimità dai componenti del nostro gruppo e, quindi, ha rappresentato il giusto modo per segnare la ricomposizione definitiva di questa vicenda. Non posso dunque che esprimere la mia soddisfazione per l’intesa trovata ieri e per il fatto che il la Giunta sia finalmente nelle condizioni di ripartire con la sua azione, per realizzare l’ambizioso programma con il quale ci siamo presentati agli elettori l’anno scorso, ottenendo la loro fiducia”.
Sulla vicenda si sono espressi anche i consiglieri regionali Silvano Rometti (Socialisti e riformisti) e Gianfranco Chiacchieroni (Pd). “Si tratta di una assunzione di responsabilità necessaria e attesa dagli umbri – scrivono – che ci chiedono di continuare a lavorare affinché l’Umbria mantenga livelli elevati nell’assistenza sanitaria. Si tratta di una questione che forse avrebbe dovuto trovare una sua composizione già da qualche settimana, per evitare di penalizzare un comparto di vitale importanza e l’intera azione amministrativa della Regione Umbria”.
Implacabile, dall’opposizione di Palazzo Cesaroni, il consigliere regionale Raffaele Nevi (FI): “Ho letto con grande attenzione il documento elaborato dal gruppo del PD e alla fine confesso che ne sono rimasto stupito. Non pensavo si potesse arrivare a scrivere un fiume di parole evitando di parlare della questione che da mesi ci tiriamo dietro. Walter Orlandi, il famoso ‘cane da guardia’ di cui Barberini disse di non sentire il bisogno rimarrà al suo posto e lo stesso Barberini rientrerà in Giunta. Lo stupore va avanti quando leggo che, forse a compensazione del fatto che Orlandi rimane lì, viene introdotta una nuova figura (poltrona), quella di segretario generale della Giunta regionale. Che sia la merce di scambio? Non lo so e non lo voglio neanche sapere ma certamente non c’entra nulla, ma proprio nulla, con l’efficienza della pubblica amministrazione di cui si parla nel documento”.
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