Sindaco Alemanno, ma chi glielo ha fatto fare di dare il via a quel bando di selezione per il conferimento di un incarico di addetto stampa al Comune di Norcia. Stava così tranquillo lei e tutta la Giunta. Avevate al vostro servizio una collega giornalista già operativa, e non passava giorno che non ci fosse qualche notizia dal territorio, cosa che soprattutto in estate fa la gioia di ogni redazione. Eravamo tutti sereni e informatissimi, quando per qualche insondabile bisogno – a tutela dei cittadini, pare – vi siete andati a ficcare in un buco nero dove l’aspirazione verso il centro è certa ma l’uscita, e sopratutto il luogo di uscita, diventa davvero un mistero glorioso affidato solo a Wakan Tanka detto anche Manitù.
Sindaco Alemanno, lei in meno di un nanosecondo è riuscito a trovarsi in una tale apocalisse della comunicazione nel suo comune che se avesse guidato sulla dritta che porta da Norcia al bivio per Castelluccio bendato, con le mani legate dietro la schiena, i tappi nelle orecchie ed un bel paio di stringate con i tacchi da 6 centimetri come quelle del Sig. B., tanto sarebbe riuscito a sfangarla con meno danni.
È raro che su un atto di una amministrazione comunale si coalizzino nella condanna tutte, ma proprio tutte le componenti sociali coinvolte. Dall’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria alle varie associazioni di categoria professionali. Ed anche i silenzi di autorevoli membri del suo credo politico, dicono anche al più distratto dei lettori che lei l’ha fatta proprio grossa stavolta.
Eppure, noi che siamo giornalisti di campagna, vogliamo crederle fino in fondo anche a costo della crudeltà mentale e del ridicolo. La nostra ipotesi è che lei non ne sapesse nulla di questo bando che offre 5000 euro lordi fino al 2018 a un addetto stampa che dovrebbe avere più mansioni di San Pietro dietro al Santo Portone, a quanto si legge. Buon per lui che gli avete tolto dal mansionario la preparazione del caffè alla mattina, e questo solo perché alla fine ci pensa Brignano nella casa dei Puffi.
Secondo noi, sindaco Alemanno, lei ha qualche membro di Giunta che rema contro. Un sospetto lo abbiamo forte e chiaro dopo aver letto il comunicatone stampa (CLICCA QUI) emesso in punta di forcone dall’Assessora Giuseppina Perla, nomen omen, che ha partorito una rara “perla” di saggezza montana.
L’assessora ha fatto sapere a tutta la categoria dei muniti di penna biro, che erano loro che non si sono capiti, e che invece la Giunta, che si era capita perfettamente, aveva compiuto un grande gesto di corretta amministrazione tirando fuori la bella 5mila da destinare a chi volesse assumersi per titoli e onori, il prestigioso incarico di Addetto Stampa di montagna. La preziosa Perla non si da pace del perché le associazioni di categoria non la ringrazino del munifico gesto compiuto. Di tutto ciò poi la cosa più comica è che l’assessora, se vuol far sapere il suo pensiero urbi et orbi, gli tocca mandare la velina alle redazioni, proprio quelle che non si sono capite insomma. Ma lì pagano gli editori e augh.
Ma lei, sindaco Alemanno, era al corrente che la sua assessora con delega alla comunicazione istituzionale aveva deciso di comunicare un comunicato incomunicabile? E se la preziosa assessora al carbonato di calcio in forma sferica cristallina avesse avuto la delega alla sicurezza del comune? E’ sicuro che ora su Piazza San Benedetto non sventolerebbe la bandiera di qualche califfato o satrapia mediorientale?
Ci metta mano, sindaco Alemanno, come le chiede oggi anche ufficialmente l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, prima ancora che diventi un caso di tale vastità che nemmeno il Folletto Vorwerk più all’avanguardia ce la farà a risucchiarla indietro dal buco nero in cui vi siete avventurati con tutte le scarpe, con tacchi e non.
Sindaco Alemanno, che il Grande Spirito Wakan Tanka, detto Manitù, le metta una mano sulla testa e la guidi verso i verdi pascoli della Piana del Castelluccio, possibilmente senza parcheggi.
Di seguito la nota ufficiale dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria che non ha, almeno questa, bisogno di interpretazioni. Qui ci siamo capiti.
Cinquemila euro lordi per un incarico da addetto stampa. Cinquemila euro per un anno di lavoro da giornalista. In data 21 luglio 2016 il Comune di Norcia (Area affari generali-servizi sociali–cultura) ha pubblicato un avviso di selezione per il conferimento di un incarico di addetto stampa con scadenza primo agosto 2016.
A fronte della somma sopra citata, dunque, il giornalista incaricato dovrebbe curare la “gestione dei rapporti degli organi di governo con gli organi di informazione; redazione, diffusione e archiviazione di note e comunicati stampa; rapporti con giornalisti e operatori di testate giornalistiche, radiofoniche via web e televisive; organizzazione di conferenze stampa; redazione di testi per il sito istituzionale del Comune; comunicazione di eventi istituzionali di interesse per l’Ente e la Comunità Locale; partecipazione ad eventi anche in orario serale e festivo, in Italia e all’estero; comunicazione tramite social network e avvio di un canale di web TV dove effettuare lo storage di tutte le video clip delle attività istituzionali”.
La scadenza dell’incarico è fissata al 31 dicembre 2018 e in questo lasso di tempo il predestinato dovrà farsi carico di “tutti gli oneri e le spese inerenti l’accesso con mezzo proprio o con mezzo pubblico di trasporto, sia alla sede municipale che ai luoghi individuati per lo svolgimento degli incontri e delle manifestazioni cui l’addetto stampa deve partecipare”.
“Non bisogna certo faticare – si legge in una nota congiunta del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria e dell’Associazione Stampa Umbra – nello scorgere nell’atto in questione un atteggiamento lesivo della dignità dei giornalisti. Siamo, purtroppo, a una retribuzione da elemosina, totalmente inadeguata non solo rispetto all’attività giornalistica ma anche in rapporto ad ogni altra forma di occupazione in genere”.
L’auspicio è che il Comune di Norcia provveda immediatamente a ritirare l’avviso di selezione, modificandone radicalmente i contenuti. L’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria invita i propri iscritti, pure in presenza di una perdurante crisi occupazionale, a non accettare proposte che sviliscono e mortificano il mestiere dell’informazione.
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