Aumenti luce e gas, Spi Cgil "15mila pensionati a rischio" - Tuttoggi.info

Aumenti luce e gas, Spi Cgil “15mila pensionati a rischio”

Redazione

Aumenti luce e gas, Spi Cgil “15mila pensionati a rischio”

Dom, 16/01/2022 - 09:51

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Mario Bravi (segretario gen. SPI CGIL Perugia), "nella sola provincia di Perugia, a rischio povertà energetica in circa 15mila"

Dopo la povertà alimentare, per la quale molte persone sono costrette a soddisfare i propri bisogni primari risparmiando e ricorrendo a prodotti sempre piu’ scadenti, questo inverno ha fatto emergere un altro tipo di povertà, che si aggiunge alla prima, si chiama “povertà energetica” ,per la quale molte persone rischiano di essere condannare al freddo.

Così la nota del Segretario generale di Spi Cgil Perugia, Mario Bravi, che sottolinea come gli aumenti in programma sulla bolletta energetica complessiva, luce e gas, rischiano di far precipitare le già precarie condizioni di una importante fetta della popolazione umbra, quella ovviamente più a rischio, come i pensionati al minimo.

Infatti già nel settembre scorso ,abbiamo assistito ad un aumento dell’elettricità, pari al 29,8% e del gas pari al 14,4%. Aumenti che sono solo un antipasto degli ulteriori aumenti in corso. Di fronte a tutto questo, il cosiddetto” Governo dei migliori”, si limita a vuote enunciazioni senza nessun effetto pratico.

Da una ricerca che abbiamo svolto come SPI CGIL di Perugia, risulta che la media di spesa annuale per ogni famiglia, relativamente alle utenze, passerebbe da 1.300 euro nel 2020, a 1.500 euro nel 2021 a 1.900 euro nel 2022. Siamo di fronte ad aumenti di quasi il 50% in soli 2 anni.

La nuova povertà energetica ,unita alla povertà alimentare ,provoca un ulteriore allargarsi della povertà assoluta e di quella relativa.

Se guardiamo al versante dei pensionati, dove nella sola provincia di Perugia ci sono oltre 110 mila pensioni sotto i 1000 euro al mese, altri 15 mila pensionati e pensionate scivolerebbero sotto la soglia di povertà.

Scivolamento assolutamente non contrastato dall’aumento delle pensioni del 1.7% ,verificatosi a gennaio 2022. Questo aumento corrisponde in media a 7 o 8 euro mensili, mentre il caro bollette pesa evidentemente molto di piu’. Per contrastare tale situazione conclude Bravi- chiediamo innanzitutto al Governo, ma anche agli enti locali iniziative vere che impediscano l’impoverimento generalizzato del “pianeta anziani”.

Foto repertorio TO

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