Polemiche col Governo dopo lo stop ad esenzione dal valore di 20 milioni per Ast Terni. Si rischia nuova fermata per acciaierie
L’Ast rischia una nuova fermata per colpa del prezzo dell’energia in Italia, che rende di fatto antieconomica la produzione visto che i suoi concorrenti europei spendono la metà. È quanto si legge in una pesante nota – indirizzata ad istituzioni e sindacati – a firma dell’amministratore delegato di Arvedi Ast Terni Dimistri Menecali e del vicepresidente Marco Arvedi Caldonazzo.
“Le imprese energivore italiane – viene ricordato nella lettera aperta – sono sopravvissute ai rincari energetici grazie al credito d’imposta ed alle misure esistenti quali Art.39, interrompibilità, interconnector. Sarebbe auspicabile ed indispensabile un prezzo dell’energia europeo, per evitare le evidenti distorsioni che penalizzano la nostra industria. È stata abrogata, con effetto immediato, un’importante esenzione applicata alle aziende interrompibili: una misura che vale 100 milioni euro su base annua per il settore siderurgico e 20 milioni per la nostra azienda.
Le imprese italiane perderanno ulteriormente competitività nei confronti dei concorrenti francesi, tedeschi, spagnoli e finlandesi che pagano l’energia elettrica al massimo 60 euro al kwh e aggrediscono i nostri clienti, anche in Italia, sottraendoci commesse e causando dolorose fermate produttive, come nel caso di Acciai Speciali Terni.
Le imprese energivore italiane non sono in condizione di continuare a perdere ordini, il giusto guadagno e il capitale. La società Arvedi AST sta pagando l’energia 2 volte il valore dei suoi concorrenti, dall’ 1/7/2023 è disposta a pagare 60 Euro/Mwh. AST non ha intenzione di perdere il suo capitale, dopo aver costruito con i suoi mezzi numerose centrali, elettrodotti, canali e condotte d’acqua in Umbria Abruzzo e Molise, dei quali fu espropriata con decreto del Governo italiano senza un relativo compenso. Fermare l’acciaieria di Terni, per interesse diversi da quelli di una grande, storica tradizionale impresa è una grave responsabilità per il nostro Governo.
Tutti sappiamo che AST è un’impresa che dal 1884 ha reso al nostro Paese prodotti di alta cultura siderurgica ed industriale, merito della passione e dedizione di migliaia di persone che da 135 anni fanno il loro dovere verso se stessi, verso l’azienda, verso il nostro Paese”.