La società cooperativa Spoleto Credito e Servizi parte offesa ma anche responsabile civile nel processo relativo alla nota “assemblea della vergogna Scs”. È l’inaspettata decisione presa ieri pomeriggio dal collegio penale del tribunale di Spoleto (Fornaci presidente, Anibaldi e Marzullo a latere) al termine di una camera di consiglio durata quasi due ore.
Il processo – La vicenda penale (l’accusa è rappresentata dal pm Patrizia Mattei) è quella che prende le mosse dall’assemblea della Credito e servizi del 17 dicembre 2011, quella che rimise alla guida della cooperativa, che allora deteneva il pacchetto di maggioranza della Banca popolare di Spoleto, Giovannino Antonini. Sul banco degli imputati sono finiti in 7, con le accuse, a vario titolo, di ingiurie, minacce e falso: il notaio Marco Pirone, difeso dall’avvocato Feliziani, l’ex presidente Antonini e sua moglie, difesi dall’avvocato Morcella, Luigi Piccolo (difeso dall’avvocato Gentili, ieri sostituito da Finocchi), Roberto Mallardo (ieri difeso per delega dall’avvocato Feliziani), Dante Cerbella (avvocato Perari) e Roberto Rossi (avvocato Finocchi).
Udienza filtro – Quella di ieri era un’udienza filtro (dopo le due precedenti subito rinviate, la prima per legittimo impedimento di un imputato, la seconda per il collegio diverso), durante la quale si è discusso unicamente delle costituzioni di parte civile. Due quelle presentate: quella dell’allora vice presidente vicario della Scs, Danilo Solfaroli, rappresentato dall’avvocato La Spina, e quella della Credito e servizi, attualmente presieduta dall’avvocato Massimo Marcucci, rappresentato in aula dall’avvocato Viti. L’avvocato La Spina ha anche chiesto la chiamata nel processo della Scs quale responsabile civile, in modo che in caso di condanna la società possa risponderne economicamente in solido. Richieste a cui si sono opposti gli avvocati della difesa.
Il contenzioso civile – In particolare l’avvocato Feliziani ha ricordato come esista un contenzioso civile promosso nei confronti di Scs da alcuni soci, nell’ambito del quale la stessa cooperativa avrebbe difeso la regolarità di quella assemblea. Inoltre la causa è stata anche oggetto di una transazione. E non è l’unica che ha riguardato le vicende della Credito e servizi e della controllata Bps. Proprio a questo proposito al termine dell’udienza di ieri Danilo Solfaroli ha voluto ricordare a Tuttoggi.info i suoi rapporti con l’istituto di credito, oggetto di un accordo economico. Ma “i passaggi che hanno contraddistinto la macchinosa transazione stragiudiziale con Bps sembrerebbero meritevoli di attenzione da parte dei vari consulenti” ha rivelato Solfaroli.
Giudici citano responsabile civile – Il collegio penale, comunque, alla fine ha non solo accolto l’ammissione di parte civile sia della Scs che di Solfaroli, ma ha anche dichiarato ammissibile, con un apposito decreto, la citazione della Credito e servizi quale responsabile civile nel processo. In sostanza in caso di condanna la cooperativa dovrà risponderne in solido. Un bel gol messo a segno dall’avvocato La Spina, visto che la Scs risulta anche come parte offesa. Proprio per la costituzione del responsabile civile l’udienza filtro è stata rinviata al 23 giugno; in quella data si proseguirà con le ulteriori eccezioni preliminari, già preannunciate ieri.
(modificato alle 00.05 del 1 febbraio 2016)