Julian Assange, Chelsea Manning e Edward Snowden sbarcano virtualmente al Festival dei 2 Mondi grazie alla scultura di Davide Dormino che li ritrae in piedi su altrettante sedie accanto alle quali ne è posta una quarta a disposizione del pubblico. Il gruppo scultoreo, che i ritrae i tre personaggi in dimensioni reali, è stato ribattezzato Anything to say? A monument courage ed è stato già esposto a Berlino, Ginevra, Parigi, Strasburgo, Perugia, Belgrado e Roma.
La sedia vuota è un invito al passante ad “entrare in azione” in difesa della informazione, a salire sulla sedia per innalzarsi e vedere meglio ciò che avviene all’orizzonte. Che non sempre è quello che si vuole far sapere all’opinione pubblica. L’alternativa ovviamente c’è, si può continuare a rimanere comodamente seduti.
“Ho scelto di realizzare un monumento pubblico temporaneo” spiega Dormino “una scultura virale, comprensibile a tutti e capace di esprimere un concetto: il coraggio di voler sapere. E’ il monumento di tutti, non di un credo politico o religioso, non di un Paese solo, il coraggio di uomini come Snowden, Assange e Manning non è per tutti. La sedia ha un doppio significato, può essere comoda ma anche un piedistallo per salire più in alto e cambiare il punto di vista. Non è una soluzione ma un segno di richiamo”.
I protagonisti della scultura sono noti al grande pubblico. C’è Edward Snowden, l’ex tecnico della Nsa rifugiato a Mosca dopo aver rilevato i sistemi di intercettazione delle agenzie americane, Julian Assange, fondatore di wikileaks e oggi detenuto a Londra (con la sua pubblicazione ha rivelato i bombardamenti in Yemen, la corruzione nel mondo arabo, le esecuzioni extragiudiziarie in Kenia o la rivolta tibetana in Cina, solo per citarne alcune) e l’ex militare americano Chelsea Manning, scarcerata da Barack Obama nel 2017 e da due mesi di nuovo agli arresti per essersi rifiutata di testimoniare su wikileaks.
L’opera di Dormino ha suscitato molto interesse tra il pubblico festivaliero e i turisti di Spoleto. Molti sono saliti sulla sedia. E questo fa ben sperare.
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