Armeni condannato, la vedova Lucentini "Mi aspettavo una pena più alta" - Tuttoggi.info

Armeni condannato, la vedova Lucentini “Mi aspettavo una pena più alta”

Sara Fratepietro

Armeni condannato, la vedova Lucentini “Mi aspettavo una pena più alta”

Le reazioni alla sentenza per l'omicidio del carabiniere folignate. Difesa si prepara all'appello: "Si è reso conto che ha rovinato due famiglie"
Mar, 19/07/2016 - 08:35

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Emanuele Armeni ha ascoltato impassibile il giudice che pronunciava la sentenza di condanna a 20 anni di reclusione a suo carico per l’omicidio di Emanuele Lucentini. Il suo difensore, l’avvocato Montesoro, lo ha però definito “provato”, dopo aver parlato per diversi minuti con lui, all’esito del processo di primo grado nell’aula al secondo piano del tribunale di Spoleto che lo ha ospitato. Fuori c’erano i suoi familiari più stretti, provati quanto quelli del carabiniere ucciso. È a questi ultimi che ha rivolto il suo pensiero Armeni quando, al termine di una lunga giornata processuale, ha preso la parola anche lui. “Scusate” ha detto, rivolto ai parenti di Lucentini, ma anche ai suoi di familiari, conscio di aver distrutto due famiglie. “Quel giorno la mia vita è finita” ha spiegato davanti al giudice Amodeo. Non un passo indietro rispetto alla sua versione dei fatti, che non ha mai cambiato: quel colpo partito dalla sua mitraglietta SM12-S2, ha sempre sostenuto, è stato un incidente, non un gesto volontario. La sentenza di primo grado, però, dice il contrario, anche se l’omicidio non sarebbe stato premeditato. Per leggere le motivazioni occorreranno 90 giorni.

Carabiniere ucciso a Foligno, Armeni condannato per omicidio volontario

Il giudice, oltre ai 20 anni di reclusione (30 ridotti di un terzo per via del rito scelto, l’abbreviato), ha anche disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, il pagamento delle spese processuali (quantificate in oltre 50mila euro) e delle provvisionali alle parti civili (200mila euro alla vedova di Lucentini, Stefania Leonardi, 100mila alla mamma e 100mila al papà, 70mila alla sorella e 10mila al ministero della Difesa).

La decisione del giudice del tribunale di Spoleto di non riconoscere le aggravanti, quella della premeditazione ma soprattutto quella relativa al fatto che la vittima era un pubblico ufficiale, hanno sorpreso accusa e parti civili. “Riteniamo che il giudice abbia stabilito la responsabilità di Armeni, – è stato il commento a caldo dell’avvocato Giuseppe Berellini, che rappresentava i familiari di Lucentini insieme alla collega Maria Antonietta Belluccininon accogliendo però nel determinare la pena la richiesta del pubblico ministero e neanche delle parti civili. Leggeremo le motivazioni della sentenza e poi decideremo cosa fare. Entro 90 giorni il giudice spiegherà qual è stato il processo logico che ha seguito per arrivare a questa condanna”. “Soddisfatta”, anche se si aspettava una pena più alta – “ma 20 anni sono 20 anni, non un giorno” – Stefania, la vedova di Lucentini. Che insieme ai suoceri, alla cognata ed a tutti i familiari ha accolto con molta compostezza la sentenza. Secondo la donna, però, è impossibile che un gesto del genere non sia stato premeditato.

Per noi non è né una vittoria né una sconfitta” ha commentato l’avvocato Montesoro, difensore di Armeni, che in aula ha lasciato l’arringa difensiva nelle mani della collega Piccardi, che per circa 3 ore ha cercato di smontare le pesanti accuse a carico del suo assistito, riuscendoci in una parte. “Il giudice – ha aggiunto il difensore – ha tolto le aggravanti ma non se l’è sentita di andare oltre. Vedremo come motiverà la sentenza, sulla base delle motivazioni coltiveremo l’appello. Probabilmente occorrerà una super perizia che faccia ancora più chiarezza sul fatto, perché siccome sono tutti elementi induttivi, non ci sono prove, sulle congetture si può scrivere tutto e il contrario di tutto: questo è il problema”. Montesoro ha quindi definito Armeni “provato dalla sentenza. Ha manifestato il suo dispiacere – ha evidenziato – nei confronti della famiglia del Lucentini e si è reso conto che con questo insano gesto si sono rovinate due famiglie, anche la sua. Purtroppo gli incidenti capitano, lui ritiene che sia stato un incidente, purtroppo il tribunale non è convinto del tutto di questa tesi”.

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