Un vero e proprio autogol quello messo a segno ieri dalla potente Legacoop Umbria, scesa in campo sostenendo le ragioni della cooperativa spoletina Verde Ambiente, coinvolta nella ormai difficile vicenda dell'appalto dell'Ase sulla manutenzione del verde pubblico. La replica alle affermazioni di ieri della Lega non si è fatta attendere. Di poco fa un comunicato stampa che, alla firma dei sindacalisti spoletini Fausto Stocchi (Cgil) e Carlo Ugolini (Cisl) – che avevano fin qui condotto le trattative – vede aggiungersi quelle del segretario generale Cgil provinciale Mario Bravi e del segretario generale Spoleto-Foligno Bruno Piernera. E se il sindacato aveva già definito “drogato” l'appalto bandito dalla municipalizzata, oggi passa a definire “inquietante” la posizione della Legacoop. “Lo sconcerto continua” si legge nella nota stampa “A fronte di una risposta responsabile da parte dell'Ase e del Comune di Spoleto, che hanno fissato un incontro per martedì 15 alle ore 16, la risposta della Legacoop regionale se possibile inquieta. Fare riferimento ai capitolati di appalto è iniquo, scomodare la mutualità delle coop alla sola difesa dei propri soci è riduttivo. Vorremmo solo “sommessamente” ricordare alla Legacoop regionale quanto segue: l'articolo 2112 del codice civile, poi modificato dal decreto legislativo n. 18 del 2001, dalla Legge Biagi e infine dalla conversione in Legge con modificazione del d.l. 31.12.2007 n. 248, all'articolo 7 si è aggiunto il comma 4 bis che afferma: “i lavoratori impegnati in imprese che svolgono attività di servizi in appalto hanno il diritto di essere riassunti dall'impresa subentrante a parità di trattamento economico e contributivo come revisto dai ccnl di settore”. Questa è la legislazione in vigore in italia”. Ma non è finita. I quattro sindacalisti, dopo aver menzionato i riferimenti normativi che sostengono le ragioni dei due lavoratori che la Verde Ambiente non vuole assumere, ricordano proprio alla Legacoop l'attuale situazione del contratto collettivo. “Dalla posizione espressa – concludono i sindacati – si evince chiaramete la motivazione perchè anche questa controparte datoriale non permette il rinnovo del contratto nazionale delle cooperative sociale scaduto da 29 mesi (a proposito di mutualità). Sarebbe opportuno un po' di riflessione a nostro avviso per poter far ritornare a galla quei valori fondanti delle Centrali cooperative. La legge della foresta comunque non si affermerà iniziando da Spoleto”.
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