Nel 2011, l’Osservatorio nazionale amianto (Ona) aveva evidenziato in Umbria la persistenza del rischio amianto, con un’alta incidenza di patologie asbesto-correlate in siti produttivi come le Officine delle Ferrovie dello Stato di Foligno, la SGL Carbon di Narni e la Thyssenkrupp di Terni. Proprio su quest’ultima, le recenti prese di posizione di forze sindacali e politiche hanno indotto la capogruppo in commissione Lavoro, Tiziana Ciprini, a tornare sulla spinosa vicenda con una interrogazione parlamentare. “Chiediamo al Governo maggiore chiarezza sulla questione legata ai benefici amianto nel sito Thyssenkrupp e, in special modo, sui motivi per i quali, nonostante la presenza del minerale killer fino ai tempi più recenti, le facilitazioni siano state riconosciute solo fino ai primi anni ’90, anziché fino al 2003 – commenta la parlamentare pentastellata.
“Richiediamo, inoltre, il prepensionamento di tutti i lavoratori, oltre alla sorveglianza sanitaria, poiché il dato epidemiologico testimonia un gran numero di patologie. Nel 2014 la multinazionale ha presentato un piano di ‘efficientamento’ del polo industriale in cui si prevedeva una diminuzione di 550 posti di lavoro e la chiusura di un altoforno entro il biennio 2015-16, per un risparmio economico di circa 100 milioni di euro. Il Ministro Poletti, al tempo della vertenza che prevedeva l’esodo volontario incentivato per 290 lavoratori, aveva già firmato un’intesa per la quale riconosceva il pensionamento anticipato a circa 300 dipendenti dell’AST, ovvero i cosiddetti ‘lavoratori esposti amianto’. Ma l’accordo – continua Ciprini – è stato disatteso e ciò ha permesso all’azienda di applicare il piano industriale senza tenere in considerazione la vicenda dei lavoratori affetti da asbestosi”.
“La discriminazione di cui sono vittime i dipendenti umbri è inaccettabile e il beneficio amianto deve essere riconosciuto fino al 2003, tenendo conto che i lavoratori di aziende in altre regioni hanno ottenuto la legittimazione fino a quella data, e il prepensionamento quasi completo” – affermano la deputata Ciprini e il presidente dell’Ona Bonanni. “Insieme ai lavoratori umbri, sostenuti dall’associazione Osservatorio nazionale amianto, richiediamo al Governo di verificare anche l’eventuale presenza di residui di amianto nei poli industriali coinvolti e, soprattutto, di sanare questa iniqua disparità con iniziative mirate affinché vi sia, da parte degli enti competenti, il riconoscimento dell’esposizione all’amianto dopo il 1992”.
Su ciò che l’Osservatorio Nazionale Amianto ritiene una “inaccettabile ingiustizia”, il presidente Ezio Bonanni sarà ascoltato il prossimo lunedì 18 luglio dalla II Commissione permanente della Regione Umbria, presso la sede dell’Assemblea legislativa di Palazzo Cesaroni, alle ore 11.30. “Molto è stato fatto, ma molto di più si sarebbe potuto e dovuto fare, – dichiara in una nota il presidente ONA – in termini di prevenzione come in termini di riconoscimento dei diritti e quindi il pesante bilancio di ammalati e morti testimonia il fallimento di tutte le politiche intraprese nel settore e impone quindi uno scatto di reni per un salto di qualità richiesto da questa associazione”.
Sempre lunedì 18, alle ore 15, il presidente dell’Ona Ezio Bonanni e i portavoce umbri del M5S, interverranno ad una conferenza stampa presso Palazzo Cesaroni, per fare il punto della situazione. Successivamente, alle ore 18, presso la città di Narni, Casa Comunale, Aula Consiliare, si terrà l’assemblea pubblica che vedrà la partecipazione di numerosi lavoratori, cittadini esposti e vittime dell’amianto di SGL Carbon e di altri siti con amianto.