L'americana e il marito Christopher Robinson seguiranno passo passo il lieto evento
Amanda Knox è incinta: l’annuncio arriva dalla diretta interessata al termine del suo podcast indipendente Labyrinths: Getting Lost with Amanda Knox. La trentaquattrenne ha anticipato che lei e il marito Christopher Robinson (nella foto tratta dal profilo Instagram della giovane), sposato nel febbraio 2020, racconteranno la gravidanza agli ascoltatori, come già successo dopo l’aborto spontaneo e i conseguenti problemi di fertilità.
La gioia dopo il grande dolore
Amanda Knox avrebbe scoperto di essere incinta proprio durante il podcast, in cui – dopo essersi sottoposta a un test di gravidanza – esclama felice: “Oh, grazie a Dio, ce l’abbiamo fatta!“. “Sì, aspettiamo un bambino“, ha aggiunto la coppia sempre durante il podcast, anticipando appunto l’idea di documentare la loro esperienza giorno per giorno.
Poche settimane fa, sempre durante il suo programma, la 34enne americana aveva rivelato di aver perso il bambino alla sesta settimana. In due distinti podcast – dal titolo Infertility Part 1: No Heartbeat e Infertility Part 2: Miscarriage – l’ex studentessa aveva spiegato di essere rimasta incinta molto velocemente, e di aver subito cominciato a preparare la cameretta, ma durante una visita dal dottore avevano scoperto che il bimbo non aveva più battito. Ora la gioia: “È proprio vero, sono incinta. Quando vivi una perdita – ha concluso l’americana – è dura credere al segno di una notizia positiva, specialmente se sei stata immersa in tutte queste tragiche storie di lotta con l’infertilità“.
Amanda Knox e la polemica contro Stillwater
Amanda Knox, accusata nel 2007 dell’omicidio di Meredith Kercher insieme all’allora fidanzato Raffaele Sollecito e a Rudy Guede, e successivamente assolta dalla Cassazione nel 2015 dopo quattro anni di carcere, nei giorni scorsi era tornata sul delitto di Perugia scagliandosi contro La ragazza di Stillwater, il film di Tom McCarthy con Matt Damon presentato al Festival di Cannes. Il regista aveva spiegato di essersi ispirato al delitto, e sebbene la vicenda ambientata in un altro paese e con altri nomi, la Knox ha accusato il film di aver sfruttato la sua storia: “Il mio nome, la mia faccia, la mia vita… non sono miei? Perché il mio nome è usato per storie in cui non ho avuto voce in capitolo? Pongo ancora queste domande perché altri continuano a trarre profitto dal mio nome, dalla mia faccia e dalla mia storia senza il mio consenso”.