L’alluvione che ha colpito recentemente Orvieto, oltre a provocare ingentissimi danni alle strutture civili, viarie e produttive, ha causato enormi difficoltà anche al sistema idrico generale. L’attivazione delle squadre di emergenza della Sii e dei soci operativi ha però evitato l’aprirsi di un altro fronte che avrebbe potuto riguardare la delicatissima questione dell’approvvigionamento idrico e degli scarichi fognari. Il presidente Stefano Puliti, l’amministratore delegato Graziano Bernardi e il direttore generale Paolo Rueca sottolineano che per tutte le operazioni di ripristino dei sistemi di distribuzione e fognari, la Sii ha investito in via d’urgenza oltre 850.000 euro. “Lo stanziamento – spiegano presidente, ad e dg – si è reso necessario per fronteggiare la grave situazione dei depuratori, degli impianti di sollevamento e della rete fognaria e di distribuzione ed è compreso all’interno del pacchetto di risorse chiesto alla Regione e, sostanzialmente, anticipato dagli enti e dai soggetti che hanno affrontato l’emergenza”. Tra questi, naturalmente, figura anche la Sii che, in stretto coordinamento con Ati 4, ha tempestivamente inviato alla Regione il quadro economico relativo alle incombenze sostenute durante la fase post alluvione. Tenuto conto che in sede di governo nazionale non si è ancora assunta una decisione certa sullo stanziamento di fondi speciali per Orvieto e le altre zone alluvionate d’Italia, si sottolinea il fatto che altrettante certezze mancano anche, al momento, da parte della Regione dell’Umbria.
In tale contesto vi è da aggiungere che, oltre quelli già stanziati, la Sii impegnerà ulteriori risorse per la verifica delle eventuali conseguenze derivanti dall’infiltrazione delle acque meteoriche nella rete fognaria, valutando i costi degli eventuali interventi e analizzando le possibilità di copertura degli stessi.
INTERVENTI IN EMERGENZA – Puliti, Bernardi e Rueca mettono in risalto l’impegno finanziario e tecnico per fronteggiare l’emergenza ed assicurare il livello dei servizi erogati sul territorio. “Uno sforzo molto importante e qualificato – affermano – che ha evidenziato la competenza e l’abnegazione del personale ed è riuscito ad assicurare nel giro di pochi giorni il ripristino delle condizioni di normalità”.
Per affrontare l’emergenza Sii e soci operativi hanno lavorato incessantemente risolvendo i problemi in 10 giorni. L’alluvione aveva infatti fortemente danneggiato i depuratori, gli impianti di sollevamento, la rete fognaria e quella idrica. Grazie agli impianti di potabilizzazione installati nel 2010, la Sii ha evitato un nuovo allarme alluminio. L’attivazione di detti impianti ha fatto sì che le analisi dell’Asl e quelle interne della Sii abbiano evidenziato il costante mantenimento dei valori degli inquinanti nei limiti di legge. Senza quel tipo di impianti i cittadini di Orvieto non avrebbero potuto utilizzare l’acqua a scopo alimentare. Tale fatto avrebbe aggravato fortemente una situazione già difficilissima a causa delle inondazioni e dei conseguenti enormi danni registrati sul territorio. Sii e soci operativi hanno inoltre scongiurato problemi legati a danneggiamenti dell’ambiente dovuti al blocco dei depuratori. Gli impianti di Orvieto, Fabro, Pianlungo e Castelviscardo sono infatti stati completamente allagati dalla piena con danni, in alcune circostanze, enormi e quantificati in decine e decine di migliaia di euro. L’impegno per far ripartire i depuratori ed eliminare il pericolo di disastro ambientale è stato eccellente ed ha dato i suoi risultati in tempi rapidi. L’opera incessante della Sii ha consentito di ripristinare nel minor tempo possibile anche i 4 impianti di sollevamento di Orvieto Scalo e Ciconia, scongiurando il rischio di ulteriore peggioramento della già disastrosa situazione generale.