La rassegna sarà inaugurata sabato 14 maggio (data di nascita dell'artista tifernate) a Palazzo del Podestà
Ricorre quest’anno il centenario della nascita di Alfredo Baldelli, in arte Araf, noto per essere stato uno dei maggiori artisti che da Città di Castello hanno acquisito meritata fama ben oltre i confini regionali. A lui sarà dedicata una mostra antologica.
Resta nella memoria della critica e del pubblico la sua originalissima tecnica del colore ad olio filtrato dl retroverso della tela, un imprinting unico, riconoscibilissimo al punto che il grande pittore perugino Gerardo Dottori era solito dire che “Araf non aveva bisogno di firmare i suoi quadri“.
Senza dubbio il nome di Araf avrebbe potuto ampliare la comunque vasta platea dei suoi estimatori se solo avesse abbandonato la sua proverbiale ‘stanzialità’ tifernate, che il maestro Alberto Burri amabilmente gli rimproverava; nonostante ciò Baldelli ha esposto un po’ in tutta Italia, da Roma a Milano, da Torino a Firenze, da Verona a Rimini.
Ma l’artista tifernate non è solo stato Autore di opere di grande suggestione e squisita tecnica; insieme a Novello Bruscoli e Armando Perugini ha fondato e animato la storica galleria “Il Pozzo” a Palazzo Lignani Marchesani nel cuore (allora) pulsante del capoluogo altotiberino, un autentico cenacolo culturale e perfetto habitat dove ogni sera l’élite intellettuale locale (e non solo) poteva discutere di tendenze artistiche e correnti autoriali ma pure di politica, antropologia e costume.
La mostra antologica di Palazzo del Podestà, dove Araf aveva già esposto in vita, ripercorre le tappe fondamentali della sua evoluzione espressiva dagli esordi sino alle ultime opere, in una esposizione ‘a tutto tondo’. La rassegna sarà inaugurata sabato 14 maggio prossimo, data di nascita dell’Artista e resterà aperta sino al 30 maggio
L’ occasione inaugurale viene inoltre sottolineata da un intervento dell’Associazione “Architetti nell’Altotevere” guidata dalla Presidente Lucia Fiorucci: una serie di scatti fotografici e scorci architettonici tifernati finalizzati a riproporre un percorso nella bellezza del tessuto storico cittadino, compiuto a suo tempo dall’originale trasfigurazione operata dall’Autore in un accoppiamento di intrigante coinvolgimento emotivo e poetico.