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Afas: non si vende la gallina dalle uova d’oro

Redazione

Afas: non si vende la gallina dalle uova d’oro

Utile da 711mila euro nonostante la crisi e ora nessuno pensa più di privatizzare le farmacie comunali
Dom, 28/07/2019 - 08:38

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Nonostante le difficoltà congiunturali (crisi economica e modifiche normative intervenute nel settore) e gli importanti sconti applicati ai cittadini, questioni che si sono puntualmente riproposte nell’anno passato, Afas chiude il 2018 con un utile complessivo (gestione propria e per conto) di oltre 711mila euro, di cui 643mila dalla gestione propria delle farmacie del Comune di Perugia.

Il presidente Puletti ed il direttore Cerquiglini hanno illustrato in Commissione i numeri di Afas e le dinamiche gestionali ed economiche. Prosegue il miglioramento del risultato positivo della gestione propria con aumento rispetto al 2017 di circa 170mila euro (+36%). Tale valore è imputabile all’incremento del valore della produzione (+280mila euro rispetto al 2017) determinato a sua volta dall’aumento del fatturato (+292mila euro rispetto al 2017).

La gestione finanziaria è in linea rispetto all’anno precedente, mentre si sono avuti effetti riduttivi sul risultato ante imposte, pari ad euro 884mila circa con un incremento di 208mila euro rispetto al 2017. Il risultato netto d’esercizio, come sopra accennato, al netto delle imposte è in crescita rispetto al 2017 e si attesta sui 643mila euro.

In senso generale (gestione propria e gestione delegata delle farmacie di San Feliciano-Magione, Città della Pieve e Todi) Afas chiude il 2018 con risultato ante imposte pari ad oltre 1 milione di euro; la gestione propria registra un utile ante imposte di oltre 884mila euro cui si aggiunge l’erogazione della somma di 870mila euro al Comune di Perugia quale canone per la cessione del ramo d’azienda.

Nel 2018 Afas ha erogato sconti ai cittadini per oltre 725mila euro (contro i 497mila del 2017). Il fatturato al netto d’Iva è pari a 20.914.014,99 di cui oltre 18 milioni per la gestione propria con un incremento di circa 793mila euro rispetto al 2017 pari al 3,95%.

L’attività dell’azienda è stata improntata anche nel 2018 alla storica vocazione istituzionale di Afas: le farmacie cioè si pongono a fianco del paziente cui è riservata un’assoluta centralità nel sistema salute. Vanno in questa direzione i servizi aggiuntivi e gratuiti erogati, gli sconti effettuati, nonché la pressante attività di educazione sanitaria formativa, informativa e preventiva realizzata.

Tra le attività da segnalare, va evidenziato l’implementazione della carta dei servizi e del codice etico, la promozione del progetto Fidelity salus (attivate oltre 13mila fidelity card), l’avvio del progetto “Baby card” grazie alla collaborazione con Comune di Perugia e Regione dell’Umbria. “I risultati virtuosi evidenziati, nonostante la crisi perdurante del sistema farmacia, vanno ascritte – spiega una nota del Comune di Perugia – alla ottimizzazione e razionalizzazione della risorse umane e finanziarie, ma soprattutto ad una nuova visione e gestione manageriale dell’azienda. Afas ha compreso e messo in pratica un rinnovamento, costante e meticoloso, al fine di generare una nuova cultura del sistema farmacia che sta permettendo all’azienda di essere competitiva nel suo settore, in particolare arricchendo le sedi di contenuti (aumento della varietà dei settori merceologici, proposta di nuovi servizi, restyling delle sedi, valorizzazione delle professionalità dei farmacisti)”.

L’assessore Bertinelli ha confermato l’apprezzamento da parte dell’Amministrazione comunale per il lavoro svolto in questi anni dal cda di Afas, peraltro testimoniato dai risultati virtuosi ottenuti dall’azienda con utili di esercizio in costante crescita nel tempo. Risultati raggiunti con il coinvolgimento diretto della forza-lavoro di Afas e senza mai trascurare il ruolo istituzionale delle farmacie pubbliche, ossia quello sociale. A parere dell’assessore, pertanto, Afas si conferma come un’assoluta eccellenza della città di Perugia anche in considerazione del ruolo sociale ricoperto e degli importanti servizi destinati alla cittadinanza.

La proposta di Zuccherini

Il dibattito è stato aperto dal consigliere Zuccherini (Pd) secondo cui Afas è un’azienda importante che svolge da sempre un ruolo fondamentale per la città, nonché un’azienda in salute non soltanto per i conti positivi ma anche per l’attività sociale che esercita sul territorio. Tutto ciò grazie alla positiva continuità che nel tempo è stato possibile garantire all’interno di Afas nel cda, nel personale e nei servizi.

Zuccherini ha segnalato quanto la crisi economica abbia inciso in questi anni sulle abitudini dei cittadini, coinvolgendo anche il settore medico/farmaceutico; per tali motivi ha invitato Afas ed Amministrazione ad avviare una riflessione sull’opportunità di investire parte dei ricavati di Afas in attività sociali o nel sostegno ad associazioni onlus, che tanto fanno in appoggio alle fasce più deboli dalla popolazione.

Le vendite “fantasiose”

Zuccherini ha preannunciato un voto a favore della preconsiliare da parte dell’opposizione di centro-sinistra, con un invito rivolto alla maggioranza, ossia di non ripresentare, come accaduto nel corso della passata legislatura proposte, definite “fantasiose”, volte alla vendita delle farmacie Afas, dovendo rimanere queste ultime necessariamente di proprietà pubblica.

Su quest’ultimo punto il capogruppo di Progetto Perugia Vignaroli ha tenuto a precisare che la maggioranza nel corso della passata legislatura non ha mai inteso proporre l’ipotesi della vendita di Afas né intende farlo ora. Se qualche proposta in tal senso è stata avanzata va ascritta a valutazioni fatte a titolo personale da singoli consiglieri.

Nel merito Vignaroli ha condiviso il contenuto degli interventi dell’assessore Bertinelli e del consigliere Zuccherini, formulando i suoi complimenti al cda di Afas per la virtuosa gestione che si sta ripetendo da qualche anno a questa parte con risultati sempre migliori.

Anche la consigliera Borghesi (Pd) ha detto di condividere l’intervento di Zuccherini, ritenendo che Afas sia un’azienda in costante crescita ormai da alcuni anni grazie al lavoro svolto dal cda. Un lavoro che il centro-sinistra ha sempre apprezzato e sostenuto sia quando era maggioranza che ora nel ruolo di opposizione.

Borghesi ha però confermato che nel corso della passata legislatura alcuni consiglieri di maggioranza avevano più volte proposto, non solo in Commissione ma anche in Consiglio comunale, di procedere alla vendita di Afas; essendosi trattato di proposte avanzate da un capogruppo non si può certo parlare di iniziativa di tipo personale.

Anche Sara Bistocchi (capogruppo Pd) ha ribadito, come fatto in precedenza anche dalla collega Borghesi, che la proposta di vendere le farmacie pubbliche nel corso della passata legislatura venne dai banchi della maggioranza e, segnatamente, da Massimo Perari, prima capogruppo di FI e poi assessore della giunta guidata dal sindaco Romizi. Una proposta, quindi, che non si può definire “a titolo personale” stante il ruolo ricoperto allora da Perari.

Il consigliere Pici (Perugia Civica) ha sostenuto che l’attività fisica favorisce da sempre la diminuzione dell’uso dei farmaci; non ritenendo tale soluzione in contrasto col ruolo di Afas, ha quindi chiesto di sapere se l’azienda ha promosso qualche progetto o campagna in tal senso.

Afas: collaborazione con le associazioni

Il presidente di Afas Puletti ed il direttore Cerquiglini, rispondendo a Zuccherini, hanno definito corretta la proposta di avviare collaborazioni con le onlus; tanto è vero che ciò già avviene adesso (si pensi alle iniziative realizzate con il carcere, con la Caritas o con il banco alimentare solo per fare alcuni esempi). Quanto all’adozione di misure rivolte ai cittadini, i dirigenti hanno accolto con favore il percorso segnalato, evidenziando che Afas già oggi effettua iniziative rivolte alle fasce deboli dalla popolazione attraverso il bilancio sociale (scontistiche, paniere solidale, ecc). In merito al rapporto con le società sportive, Afas segnala di aver avviato convenzioni per favorire iniziative educative nel senso segnalato da Pici.

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