Aveva investito a Umbertide e Città della Pieve ed era attivo anche nel sociale
Aveva attività anche in Umbria – Borgo Bastia Creti in Umbria e Hotel Vannucci a Città della Pieve – l’imprenditore alberghiero Roberto E. Wirth, morto improvvisamente ieri a 72 anni che – seguendo il suo motto “Never give up” (non mollare mai) – nel corso degli anni aveva espanso e sviluppato l’azienda di famiglia ampliando il suo portfolio con “i miei 5 gioielli”, come li chiamava lui: oltre alle due attività in Umbria, Roberto Wirth anche il Palazzetto, Parco del Principe in Toscana, oltre allo storico hotel Hassler, albergo a Trinità dei Monti nel cuore storico di Roma.
“Molto spesso i clienti dopo aver visitato la Capitale si trasferiscono in Umbria dove affittano case per una settimana – aveva spiegato l’imprenditore amante dell’Umbria, come ricorda La Nazione –. Per far conoscere altri luoghi speciali che può offrire l’Italia mi sono interessato a queste zone e ho deciso di fare investimenti. L’Hotel Vannucci di Città della Pieve sarà perfezionato e completamente ristrutturato nel giro di un paio di anni. Si chiamerà Villa Wirth e ospiterà trenta camere e due ristoranti, uno tradizionale e uno gourmet”. E così era stato.
Sordo dalla nascita, con la sua fondazione Centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi CABSS, ha aiutato e aiuta tuttora i bambini sordi e sordociechi da 0 a 6 anni, insieme alle loro famiglie. Raccontando loro la propria vita, portando avanti il suo messaggio: che tutto è possibile, che con impegno tutti possono farcela. “Noi sordi possiamo fare tutto – scriveva nella sua biografia Roberto Wirth – tranne sentire“. (Foto in evidenza, Facebook)