La gigantesca sagoma luminosa è stata accesa dal vicepresidente della giunta regionale Roberto Morroni e resterà sul Monte Ingino fin dopo l'Epifania "Umbria regione piccola ma capace di mettere in atto grandissimi eventi"
E’ stato il vicepresidente della giunta regionale dell’Umbria Roberto Morroni ad accendere, per il 42° anno consecutivo, l’Albero di Natale più grande del mondo di Gubbio, che illuminerà la città fin dopo l’Epifania.
Questa sera (7 dicembre) Morroni ha sostituito la presidente Donatella Tesei, impossibilitata all’ultimo minuto per problemi personali, premendo in sua vece, in una gremita piazza 40 Martiri, il pulsante sul tablet che ha accesso la gigantesca installazione luminosa. La scelta da parte degli Alberaioli di avere come testimonial una figura istituzionale della Regione è stata per testimoniare l’unione fra Gubbio e l’Umbria e lanciare così un messaggio di pace dal cuore verde d’Italia.
A questo si è aggiunto anche un forte richiamo alla sostenibilità ambientale, con l’impegno profuso dal Comitato nel mettere in atto un’onerosa opera di efficientamento energetico, caratterizzata dalla sostituzione di luci led al posto di numerosi punti luminosi a neon. Tale percorso, iniziato nel 2020 con il cambio delle plafoniere della “Stella Cometa”, è proseguito nel 2022 con la sostituzione delle plafoniere di colore verde che realizzano il perimetro dell’Albero. Questi interventi hanno permesso di ottenere una notevole riduzione dei consumi pari a circa il 30%.
Albero, ruota, proiezioni e golosità, Gubbio si trasforma in “Città del Natale” per 50 giorni
“L’albero è il simbolo dell’ingegno eugubino – ha dichiarato il sindaco Filippo Stirati – nato da un atto d’amore verso il nostro patrono da parte di questo gruppo di volontari. E’ però anche simbolo di socialità, amicizia e solidarietà; la presenza del sindaco di Cantiano, devastata dal maltempo lo scorso settembre, ne è testimonianza. Quest’anno vogliamo dare inoltre un messaggio di speranza e di pace contro i venti di guerra”.
“In questo tempo abbiamo bisogno di un incoraggiamento per rialzare la testa e sperare ancora – ha aggiunto il vescovo mons. Luciano Paolucci Bedini – Queste luci che si accendono sono il segno di tutta la volontà e il desiderio che abbiamo di collaborare per un mondo più giusto”. “E’ un grande onore per me accendere l’Albero di Gubbio – ha detto invece Morroni – noi siamo una piccola regione ma capace di mettere in atto grandi eventi. L’Albero testimonia un grande senso di comunità e attaccamento alle nostre tradizioni”.
I numeri dell’Albero
Fu in onore del Patrono Ubaldo che, nel 1981, un gruppo di volontari ideò questa luminaria al fine di spingere gli eugubini a volgere lo sguardo verso la Basilica del Santo, situata in cima al Monte Ingino. E’ conosciuto come l’Albero di Natale più grande del mondo, segno universale di pace e fratellanza tra i popoli.
Entrato nel Guinness dei Primati dal 1991, l’Albero è costituito da corpi illuminanti di vario tipo e colore. Si distende, con una base di 450 metri, per oltre 750 metri sulle pendici del monte e copre una superficie di circa 130 mila mq (poco meno di 30 campi di calcio); oltre 300 punti luminosi di colore verde ne delineano la sagoma; il corpo centrale è invece disseminato di oltre 400 luci multicolore; alla sommità è installata una stella cometa della superficie di circa 1000 mq disegnata da 284 metri lineari di strip Led, bianchi e blu; sono necessari circa 7.500 metri di cavi elettrici di vario tipo per realizzare i collegamenti; ogni anno sono necessarie circa 1.300 ore di lavoro per montare tutti i punti luce, stendere i cavi e provvedere ai loro collegamenti; sono necessarie circa 900 ore per provvedere alla rimozione, manutenzione e rimessa in magazzino di quanto installato in precedenza.