Carlo Ceraso
Spoleto non ospiterà nessuna sede diplomatica. Arriva da Roma, più precisamente dal Ministero degli esteri, la notizia che l’Ambasciata del Congo non ha ricevuto l’autorizzazione ad aprire una propria rappresentanza nella città del festival. E’ quanto si legge nella nota inviata dalla Farnesina a Tuttoggi.info che aveva chiesto lumi sulla vicenda che, a questo punto, rischia di creare più di qualche imbarazzo fra le istituzioni se non un vero e proprio incidente diplomatico.
Il ‘caso’ Congo – era stata l’apposizione di una targa in piazzetta SS Giovanni e Paolo, nel cuore di Spoleto, a scatenare la curiosità (e le proteste) di vicini e residenti di P.P., fondatore della Fondazione GLB che qui ha la propria sede operativa e fautore della iniziativa diplomatica avviata dallo Stato africano. Sulla lastra in ottone compare la bandiera del Congo e la dicitura “Ambasciata – Rappresentanza permanente per gli affari culturali e del turismo”. Il resto è cosa nota, come documentato nel nostro precedente articolo (vd. sotto): le cronache giudiziarie del passato che hanno visto alla ribalta P.P. (uscito dalle stesse indenne, almeno in Italia), i locali della Fondazione (che dovrebbero ospitare la Rappresentanza) raggiunti da un decreto di sfratto esecutivo, lo sgarbo dell’Ambasciata – la quale, anziché rispondere alle nostre domande, ha girato a P.P. le nostre mail riservate all’attenzione dell’Ambasciatore africano, le assurde richieste avanzate al Comune affinché vengano destinati ben 6 spazi auto per le esigenze dei mezzi del Corpo diplomatico nonché lo sgombero della minuscola piazzetta per l’inaugurazione in pompa magna fissata per sabato 23 novembre, la denuncia dei proprietari dell’immobile al locale Commissariato che ha avviato le indagini del caso. Senza considerare che resta ancora tutto da comprendere il vero fine che spinge lo Stato del presidente Joseph Kabila ad aprire una sede diplomatica qui e per di più in locali raggiunti da sfratto. Troppo, davvero troppo per non suscitare più di un legittimo sospetto.
Rappresentanza RD Congo a Spoleto, è “giallo” / Ft / L’ambasciata fa la spia, non è figlia di Maria
Il niet degli Esteri – leggiamo dunque il breve ma esaustivo comunicato firmato dal Capo Ufficio Stampa e Comunicazione istituzionale della Farnesina: “Caro Direttore, con riferimento alla sua richiesta di informazioni circa la presunta imminente apertura di un Ufficio distaccato dell’Ambasciata del Congo la informo che lo scorso 31 ottobre la Farnesina ha negato all’Ambasciata del Congo l’autorizzazione all’apertura dell’Ufficio medesimo in quanto, in base alle norme protocollari italiane, le sedi distaccate delle Ambasciate estere possono essere aperte solo in città che siano già sedi di Consolati dello Stato d’invio, e comunque solo ove vi sia una comprovata esigenza del Paese richiedente. Con la stessa comunicazione il Ministero degli Affari Esteri ha precisato che, a seguito della mancata autorizzazione, qualora l’ufficio fosse stato comunque aperto dall’Ambasciata della RDC, questi ed il personale impiegato non avrebbero goduto di immunità e privilegi diplomatici”. Patapumfete! Chissà se, priva dell’immunità extraterritoriale, la Rappresentanza verrà inaugurata lo stesso?
Il ruolo dell’Ambasciatore – a questo punto le date diventano fondamentali perchè la vicenda rischia di compromettere l’immagine dell’ambasciata e del suo più alto rappresentante, Albert Tshiseleka Felha, non fosse che proprio lui – a quanto ha potuto apprendere Tuttoggi.info da fonti confidenziali – lo scorso 7 novembre aveva inviato la missiva al Comune di Spoleto annunciando l’apertura di una “Rappresentanza diplomatica” e richiedendo lo sgombero della piazza e i posti auto riservati. Possibile dunque che l’Ambasciatore non abbia ricevuto per tempo la comunicazione ufficiale degli Esteri datata 31 ottobre? Di certo ancora ieri (18 novembre) la sua segreteria rispondeva così in merito all’avvenuto rilascio della autorizzazione a poter aprire un ufficio diplomatico: “la richiesta è stata inoltrata alla Farnesina, in effetti non abbiamo ancora ricevuto risposta”. Una balla. Come pure di ieri la telefonata per sapere dal Municipio se vi fossero problemi per lo sgombero della piazzetta per sabato prossimo. Insomma, un bel pressing sull’ente comunale.
Tra minacce e tagli del nastro – intanto, mentre il P.P. annuncia azioni legali verso Tuttoggi.info (in meno di 14 ore ci ha già fatto recapitare due minacce di querela e una segnalazione all’Ordine dei giornalisti, un record), la politica locale è in fermento. Inutile dire che sabato prossimo i riflettori saranno tutti puntati sulla caratteristica piazzetta del centro storico: solo allora sapremo se ci sarà il taglio del nastro e quali autorità vi prenderanno parte.
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