Sabato 7 giugno si ricorda la conversione di S. Francesco, avvenuta a S. Sabino, nella prima periferia spoletina, attuale sede del Seminario arcivescovile. L'evento è organizzato dal Seminario e dalle tre famiglie francescane presenti a Spoleto: i frati Minori di Monteluco, i Cappuccini e i Conventuali di S. Ansano. Alle 19 ritrovo dei giovani nella chiesa di S. Giacomo di Spoleto e partenza, in marcia, alla volta di S. Sabino. Tema della giornata è la “fraternità”. Alle 21 celebrazione eucaristica a S. Sabino presieduta da mons. Joseph Prathan Sridarunsil, vescovo di Surat Thani, in Thailandia. Il presule si trova in Umbria per ringraziare degli aiuti che dalla terra dei santi Benedetto e Francesco sono partiti subito dopo la sciagura dello Tsunami. Sarà presente anche l'arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana. Al termine, momento conviviale e festa insieme.
La conversione di S. Francesco è anche conosciuta come il sogno di Spoleto. Il figlio di Bernardone, nell'anno 1205, si stava recando da Assisi verso le Puglie, per arruolarsi con l'esercito, diretto in Terra Santa per le crociate. Pernottò nei pressi di S. Sabino, a Spoleto. Durante la notte ebbe la prima visione che lo invitava a scegliere se servire gli uomini oppure Dio. Da quel momento, dalle campagne spoletine, iniziò la conversione di Francesco, segnata dall'imitazione appassionata di Cristo attraverso la via della povertà e del servizio ai più emarginati.