Nel tardo pomeriggio di ieri (l’altro ieri per chi legge, ndr) è arrivata la conferma di una notizia che qualche forum del calcio a 5 regionale aveva già in qualche modo cinguettato. Per il dopo-Boranga la società del presidente Ortenzi ha puntato su un autentico fuoriclasse della panchina: Massimiliano Monsignori.
A scanso di equivoci e per smorzare ogni illazione (il neo-tecnico era ad assistere la partita che i gialloblu hanno giocato a Deruta dieci giorni fa), un retroscena: era stato Luca Grilli, prezioso collaboratore di Boranga, a telefonare a Monsignori invitandolo alla gara di Deruta. Considerata la fedeltà che Luca ha sempre dimostrato al suo amico Eugenio, quella “strana” presenza è al di sopra di ogni sospetto e di ogni pensiero malizioso.
Monsignori è un allenatore che ha davvero poco bisogno di presentazioni. Ha iniziato la sua carriera guidando la squadra femminile del Montebello, poi è approdato al Perugia di Gaucci facendo da secondo a Ronconi nel 2004/05 (i perugini conquistarono lo scudetto in un incredibile finale a Roma in cui l’allenatore venne esonerato da Gaucci al termine del primo tempo) e a Colini nella stagione successiva. Nel 2006/07 assume la guida tecnica della squadra che intanto deve fronteggiare il problematico post-Gaucci: per gli addetti ai lavori la compagine umbra era destinata ad una sicura retrocessione, Monsignori, invece, la condusse fino ai quarti di finale dei play-off. Passato sulla panchina della Maran Spoleto (A2), il tecnico perugino guida la squadra del presidente D’Atanasio alla conquista della Coppa Italia di A2 e ad una promozione nella massima serie, ottenuta grazie al ripescaggio per il fallimento del Reggio Calabria. L’anno seguente si rivela meno fortunato per Monsignori e la Maran visto che la squadra spoletina retrocede in A2.
Nell’autunno del 2009 allena per un breve periodo la Cogianco Genzano. La prematura scomparsa del padre e la necessità di occuparsi in prima persona dell’azienda familiare, costringono Monsignori a dover rinunciare a panchine importanti fino ai recenti “no” alle proposte di Augusta e Potenza. La ricerca di un progetto importante da poter seguire insieme alla professione si è incontrata con la necessità del Mounting di trovare il sostituto di Eugenio Boranga: l’intesa è stata pressoché immediata e dopo poche ore l’accordo era cosa fatta.
La scelta di Monsignori è coerente con il programma ambizioso ma necessariamente a step della società gialloblu. Il “medio-lungo” termine sbandierato in tutte le salse da Ortenzi & C. prevede una ascesa nei campionati più importanti creando una base solida di giocatori locali o comunque di zone limitrofe sulla quale poi inserire elementi di categoria superiore. Il tecnico perugino (autentico lusso per la categoria) è, in questo senso, un investimento per il futuro. Forse potrebbe sembrare una scelta in controtendenza visto che altre squadre, nella situazione in cui si trova attualmente il Mounting, avrebbero preferito investire su un giocatore importante per ridurre o annullare il gap con le presunte superfavorite. La società folignate, invece, investe sulla formazione e sulla crescita del movimento locale, convinta com’è che solo in questo modo si garantirà un futuro più o meno lungo. Giunto ad un bivio, il Mounting ha scelto la strada più affascinante.