A Castello è la giornata contro la violenza sulle donne/ Ass. Alcherigi “Sensibilizzare scuole e partire dai giovani” - Tuttoggi.info

A Castello è la giornata contro la violenza sulle donne/ Ass. Alcherigi “Sensibilizzare scuole e partire dai giovani”

Redazione

A Castello è la giornata contro la violenza sulle donne/ Ass. Alcherigi “Sensibilizzare scuole e partire dai giovani”

Sab, 23/11/2013 - 14:36

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Da.Bac.

Un video in cui un ragazzino dà uno schiaffo ad una coetanea ha aperto l’incontro su legalità e femminicidio della mattinata di sabato 23 novembre, svoltosi nella sala del Consiglio comunale di Città di Castello.
I presenti – All’iniziativa, alla vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne (lunedì 25 novembre, ndr) hanno partecipato il sottosegretario agli Interni Giampiero Bocci, il viceprocuratore della Repubblica di Perugia Gemma Milani, il docente dell’Università di Perugia Roberto Segatori e Tito Antonuccio, in rappresentanza della Rete degli studenti di Città di Castello. L’evento, oltre al sindaco Luciano Bacchetta, è stato promosso congiuntamente dagli assessorati alla Polizia Municipale, alle Politiche scolastiche e alle Pari Opportunità, rispettivamente rappresentati da Luca Secondi, Mauro Alcherigi e Andreina Ciubini. Presenti anche tanti giovani studenti, le donne della Croce Rossa e i rappresentanti delle forze dell’ordine.
Il convegno, anche attraverso alcuni emozionanti video creati dagli studenti, è stata una vera e propria occasione di sensibilizzazione “verso un fenomeno, il femminicidio, che chiama in causa le nostre stesse strutture culturali – hanno detto in coro gli assessori – chiedendo a tutti uno sforzo aggiuntivo di comprensione verso morti incomprensibili perché maturate nel regno degli affetti”.
Partire dai giovani – Alcherigi ha sottolineato cquanto sia importante “coinvolgere le scuole, poiché sono proprio i giovani, che comporranno i nuclei familiari futuri, a dover prendere consapevolezza del problema”. L’assessore ha poi elencato alcuni dati significativi, dichiarando come la violenza sulle donne comporti anche un grave costo finanziario: circa 2 miliardi di euro all’anno, di cui 460 milioni destinati alle cure sanitarie, 900 mln al sistema giudiziario e altre cifre importanti a cure sanitarie, psicologiche e ai farmaci.
Storia e internazionalità del femminicidio – Molto icoinvolgente è stata la relazione proposta dal docente di Sociologia Roberto Segatori, il quale ha affrontato l’argomento coinvolgendo la storia e il fatto che questo non sia un fenomeno solo italiano: ha infatti spaziato dall’esempio della ‘politica del figlio unico’ cinese, per la quale “le donne sono assassinate prima ancora di nascere”, fino a toccare altri terribili episodi in India, Afghanistan e Messico. Segatori ha poi mostrato i dati sulle varie età delle vittime e i svariati motivi socio-economici, cultural-religiosi e psicologici per cui l’uomo agisce. Ciò che ne è stato dedotto, è che il fenomeno ha forti radici sin da prima di Cristo ed è attualmente diffuso in tutto il mondo.
Il Pm Gemma Milani ha invece affrontato l’argomento da un punto di vista giudiziario, annunciando sconfortata come “le donne siano oggi considerate e inserite nella ‘fascia debole’ insieme ai minori (in ambito di giurisprudenza, ndr)”. La Milani, che si occupa da nove anni di quest’‘area’, ha elencato e commentato tutti gli interventi normativi più importanti presi nel tempo contro il “cancro del femminicidio”.
Il sottosegretario agli Interni Giampiero Bocci ha ribadito come anche il governo si sia mosso nella direzione giusta, a partire dal ‘decreto sul femminicidio’ trasformato in legge nell’ottobre scorso. “Quest’ultimo – ha dichiarato – è stato articolato sui tre pilastri della punizione, prevenzione e protezione, perché da parte dello Stato c’è la volontà di affrontare il fenomeno in tutte le sue articolazioni”. Il sottosegretario ha anche ribadito, sulla linea della Milani, che “potremmo fare tutte le leggi che vogliamo ma questo resta pur sempre un problema culturale. C’è la necessità di recuperare i valori e i principi fondamentali attraverso i quali potremmo poi cancellare anche l’egoismo che ci caratterizza e recuperare il senso di comunità”.
In piazza Matteotti è stata posta una sedia di legno vuota, simbolo delle donne che non ci sono più , su cui tutti potranno posare il loro fiore.

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