La delegazione umbra Confesercenti al convegno Fismo, il presidente Granocchia: i piccoli esercizi vanno tutelati dalle distorsioni del mercato
“La tutela e la valorizzazione degli esercizi di vicinato, e in particolare quelli del settore della moda, è un imperativo specialmente nei territori caratterizzati dalla presenza diffusa di borghi, come in Umbria”. Questo il commento del presidente di Confesercenti Umbria, Giuliano Granocchia, al termine del convegno organizzato a Roma dalla Fismo, la Federazione Italiana Settore Moda Confesercenti. Un confronto tra imprese del settore abbigliamento, calzature e accessori, esperti universitari e rappresentanti del Governo e delle istituzioni nel quale sono emersi dati allarmanti (in dieci anni sono spariti quasi un negozio su quattro), ma anche importanti indicazioni sulle azioni da mettere in campo per far convivere, in modo regolamentato, commercio tradizionale ed e-commerce, combattere la contraffazione e consentire alle imprese del settore di adeguarsi alle mutate esigenze e tendenze del consumatore, sempre più sensibile ai temi della sostenibilità. Che del resto, con il cambiamento climatico, sta cambiando anche gli stili e le esigenze dei consumatori.
“Dai dati elaborati dall’Ufficio economico di Confesercenti – spiega Granocchia – abbiamo appreso che il caldo record ha ridotto del 20% le vendite dei capi autunnali. Anche queste valutazioni dimostrano come ormai la calendarizzazione dei saldi di fine stagione vada modificata, come da noi richiesto in tutte le regioni. Considerando anche – aggiunge il presidente regionale di Confesercenti – che la deregolamentazione selvaggia, con gli sconti continui, e spesso ingannevoli, operati dalla grande distribuzione e dalle piattaforme online, sta distruggendo la rete dei piccoli negozi. Quelli dove il cliente trova l’adeguata assistenza per i propri bisogni, ma anche la giusta tutela. Come richiesto dal presidente nazionale di Fismo e da tutto il sistema Confesercenti, servono regole comuni per chiunque venda nel comparto e un maggior controllo sull’abusivismo e sull’eccesso di promozioni, che distorcono il mercato. I piccoli commercianti hanno compiuto un grande sforzo in questi anni, anche in Umbria, per non far ricadere completamente sui consumatori il peso della contrazione dei consumi e quindi dell’inflazione. Investendo in innovazione e formazione. Ma in una fase congiunturale così delicata questo non basta, specialmente quando ci si trova a combattere, con armi impari, con concorrenti che distorcono la libera concorrenza”.
“L’iniziativa organizzata da Fismo Confesercenti – conclude Granocchia – ha acceso un riflettore su questo comparto, che in dieci anni ha perso quasi un quarto delle sue imprese. Consentendo ai rappresentanti dei piccoli esercenti di confrontarsi direttamente con i rappresentanti delle istituzioni, affinché portino le richieste della nostra associazione all’attenzione del Governo e del Parlamento”.
L’importanza attribuita all’iniziativa e l’impegno della Confesercenti dell’Umbria su questi temi era testimoniata dalla nutrita e qualificata delegazione della Confesercenti umbra a Roma. Insieme al presidente regionale Granocchia, infatti, c’erano la coordinatrice territoriale di Todi Francesca Chiavari, la referente di Narni-Amelia Edminga Perni e il vice presidente di Terni Carlo Ghisla.