INFLUENZA A H1N1: FOLLIA O CONTAGIO CONTROLLATO ? LA NUOVA RIFLESSIONE DEL DOTT. DANILO GIOACCHINI - Tuttoggi.info

INFLUENZA A H1N1: FOLLIA O CONTAGIO CONTROLLATO ? LA NUOVA RIFLESSIONE DEL DOTT. DANILO GIOACCHINI

Redazione

INFLUENZA A H1N1: FOLLIA O CONTAGIO CONTROLLATO ? LA NUOVA RIFLESSIONE DEL DOTT. DANILO GIOACCHINI

Gio, 19/11/2009 - 10:45

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di Danilo Gioacchini (*)

Francoise De La Rochefocauld scrisse “La follia a volte si propaga come una malattia contagiosa”; di certo non è follia ciò che si diffonde a braccetto con il virus responsabile della influenza A H1 N1, ma lo stato d'animo che prevale nella gente, e nei miei pazienti di medico di base di provincia, è turbato da un' ansia in progressione esponenziale, aggravata dal disorientamento che crea l'incrocio di informazioni richieste e ricevute su tale patologia, spesso apparentemente contrastanti tra di loro.

La pandemia sta forse incontrando il suo primo picco nel nostro Paese, con 1.500.000 infettati, e credo fermamente che il massimo delle spiegazioni e consigli riguardo il suo decorso e caratteristiche patogene siano stati dati, ma ciò non coincide con uno stesso livello di comprensione da parte delle persone. Il bisogno prevalente è quello della certezza,della rassicurazione; ma si può centrare un tale obiettivo continuando a riportare un quotidiano bollettino da reportage di guerra? Sappiamo i nomi, cognomi, le età dei deceduti, le loro città di residenza, con il computo totale delle morti aggiornato in tempo reale, poi apprendiamo che erano preesistenti patologie gravi, in labile compenso; …ma forse in un caso c'è un dubbio, che allora si aspettino i risultati dell'accertamento autoptico.

Nel frattempo muoiono anche i bambini. Possibile che anche questi piccoli esseri siano stati così malati precedentemente, da avere un equilibrio tanto labile? E le donne in stato di gravidanza? Parti anticipati, donne positive al virus clinicamente gravi dopo aver dato alla luce bimbi sani. Ma sappiamo quante volte accade un simile evento nel corso di una patologia influenzale acuta, in donne incinta? a ciò si aggiungano sequestri di cartelle cliniche volute da magistrati a caccia di responsabilità. Questi sono i messaggi che colpiscono il timoroso e confuso popolo di candidati al contagio , con il conseguente risultato dell'assalto agli ospedali.

E il vaccino? La corsa contro il tempo lo ha visto nascere in sei mesi; ha passato i controlli più rigorosi e per questo sembrerebbe sicuro. Due persone sono morte, in Germania, subito dopo la somministrazione del vaccino. Cos'è successo? una reazione anafilattica come succede talvolta con TUTTI i vaccini, o cosa ? Intanto la gente ha letto, ed il vice Ministro Fazio, dovrà ancora essere convincente nell'affermare che tutto è sotto controllo; non vorrei essere al suo posto, e gli sono vicino. ” Ma perché” , mi chiedono i pazienti, “i primi a disertarne l'utilizzo siete proprio voi medici?” Rispondo che ci comportiamo così,ricevendo tirate di orecchie dalle istituzioni,per un motivo dapprima storico: la nostra categoria professionale non è mai stata così aderente ,per se stessa , alla vaccinazione influenzale, e poi forse perché ragioniamo tecnicamente: abbiamo capito come si comporta il virus, perciò non se ne avverte il timore.

Anche gli insegnanti ed il personale scolastico sono stati invitati alla prevenzione vaccinale, eppure la Ministra dell'Istruzione M. Stella Gelmini, ad una precisa domanda a Lei rivolta dalla giornalista Maria Latella, nel corso di un' intervista rilasciata a Sky e diffusa integralmente più volte nella sua interezza, ha risposto:”non mi vaccinerò perché penso di essere una persona sana, e dunque sono convinta di superare bene questa influenza ” . Che le sue orecchie siano degne di essere tirate solo in occasione del suo compleanno? Allora, ci dobbiamo vaccinare? Rispondo SI, per rallentare la progressione della pandemia, per il suo elevato costo sociale ed economico, essendo colpita la parte produttiva del sistema paese, e per coloro con malattie in compenso precario, ma penso sia legittima una libera, razionale scelta del NO da parte di chi e per chi sia sano, bambino o adulto, poiché la storia naturale della malattia dice che si risolverà nella stragrande totalità dei casi.

Ora, per favore, basta con gli ansiogeni elenchi funerari; capisco il sacrosanto diritto -dovere di cronaca, ma che sia regolato da illuminato raziocinio del rapporto rischio-beneficio che deriva dalla sua interpretazione da parte di chi riceve di continuo notizie in apparente contraddizione. Oppure che si chieda ai mass media di pubblicare, per coerenza, le generalità di chi perirà avendo come concausa di morte il virus dell'influenza stagionale, considerando che lo scorso anno ne sono stati vittima 8.000 italiani e , nel 2004, 20.000. Allora si, che la follia sarà contagiosa come i virus.

Si lavori dunque per allentare la paura, mantenendo il sereno impegno che la situazione richiede. Non riesco più tollerare la sostituzione di una calorosa stretta di mano, temuta come potenziale veicolo di trasporto virale, con un pacca sulla spalla o con un cenno di saluto; voglio tornare ad udire “salute ” dopo uno starnuto, senza essere convinto che chi la auguri, pensi non solo che chi lo abbia prodotto ne sia già carente, ma che addirittura potrebbe velocemente privarne gli astanti.

Vorrei un'informazione asettica ( è il caso di scriverlo), asciutta, tecnica. Perché il virus è già mutato, è diventato psicologicamente patogeno. Si utilizzi il gel igienizzante, ma si fermi il gelo disumanizzante.

(*) Medico di medicina generale a Spoleto, Perugia.


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