Morroni replica alla Lega: non è mancanza di volontà, la normativa in Umbria non consente l'immissione del ceppo atlantico
Immissione trote, la Lega insiste nel chiedere a Morroni di seguire l’esempio delle Marche e l’assessore regionale ribadisce: le norme attuali non lo consentono. Neanche con la moratoria inserita nel Milleproroghe, che rimanda alla Carta ittiogenica di ciascuna Regione. Troppo restrittiva quella umbra, si difende l’assessore, che ricorda come lui questa situazione l’abbia ereditata.
Uno scontro che, come era stato per la caccia, diventa politico tra Lega e Forza Italia. Perché per il segretario Caparvi e i consiglieri del Carroccio Puletti e Mancini se c’è volontà politica, la situazione si può sbloccare.
Morroni alla Lega: non è mancanza di volontà
“Non è responsabilità, né tanto meno volontà, dell’Assessorato regionale se non è consentita, allo stato attuale – replica Morroni – l’immissione di trote alloctone nei corsi di acqua umbri. Questo deve esser ben chiaro, una volta per tutte. Il divieto di immissione in materia di specie e di popolazione non autoctone, è stato ribadito a tutte le Regioni dal Ministero della transizione ecologica con una nota del 28 febbraio 2022, all’indomani dell’inserimento all’interno del Decreto Milleproroghe dell’emendamento finalizzato, nella sostanza, a consentire in via transitoria l’immissione di specie non autoctone già autorizzata in data antecedente al 2 aprile 2020″.
“Comprendo e ho fatto mie le preoccupazioni espresse dal mondo della pesca e il disagio recato alle attività ad esso collegate – evidenzia Morroni –; ricordo che l’Assessorato ha già inviato alla fine del 2021 una richiesta di deroga al Ministero della transizione ecologica per l’immissione di trote alloctone, rispetto alla quale il 28 marzo il Ministero ha chiesto alcune integrazioni che, in tempi molto brevi, la Regione potrà inviare e ottenere così l’autorizzazione”. Si tratta delle trote iridee femmine sterili, per le quali si attende una risposta che comunque, per i pescatori, anche in caso di esito positivo arriverà tardi rispetto alla stagione di pesca.
La deroga chiesta dall’Umbria
“Tuttavia la deroga, ritenuta ammissibile da Ispra – precisa l’assessore – riguarderà la possibilità di immettere nei corsi d’acqua esclusivamente trote alloctone sterili, così come autorizzato alla Regione Marche. Nella nostra richiesta di deroga, come possibilità aggiuntiva rispetto a quanto avanzato dalle Marche, abbiamo inserito anche l’utilizzo di trote fario di ceppo atlantico nei laghetti di pesca sportiva, aspetto per il quale ci appresteremo a fornire a Ispra ulteriori rassicurazioni”.
Le trote fario verso il macero
Rischiano di andare al macero i 70 quintali di trote dell’impianto di Borgo Cerreto, che la Regione ha provato a vendere, senza successo. “La possibilità di immettere le trote fario di ceppo atlantico presenti nell’impianto di Borgo Cerreto nei corsi d’acqua regionali – rileva Morroni – ad oggi non trova purtroppo alcuna legittimazione normativa”.
Il nuovo stop dal sottosegretario Gava
Una posizione confermata dal sottosegretario di Stato al Ministero della transizione ecologica, on. Vannia Gava, in occasione di due audizioni in sede di Commissione Politiche Agricole, l’ultima delle quali proprio oggi, giovedì.
“In entrambe le circostanze – dichiara l’assessore – sono intervenuto per chiedere al Ministero il superamento di questa situazione di blocco, consentendo l’immissione di tutte le specie già utilizzate in passato (nel caso dell’Umbria, sia la trota mediterranea che quella fario di ceppo atlantico), nell’attesa che il tavolo di lavoro nazionale definisca, entro il 31 dicembre 2023, le specie autoctone e alloctone con riferimento ad ogni regione italiana”.
Una posizione, quella del Ministero, che sembra chiudere la strada indicata dal presidente della Commissione Agricoltura Gallinella, che ha auspicato una soluzione all’interno del Nucleo di valutazione e ricerca dello stesso Mite.