La Lega torna a chiedere a Morroni di seguire l'esempio del collega della Regione vicina | Martedì il caso si discute in Consiglio
Le Marche immettono le trote atlantiche, mentre l’Umbria rischia di buttare 70 quintali di quelle pure al 98%. La Lega torna a chiedere all’assessore Morroni di seguire quanto fatto nelle Marche, regione che – scrivono dal partito di Salvini – grazie al lavoro dell’assessore regionale
all’agricoltura Mirco Carloni e del commissario regionale della Lega,
Riccardo Augusto Marchetti, ha predisposto, con l’autorizzazione del
Ministero per la Transizione Ecologica, la proroga della scadenza della
deroga all’immissione della trota atlantica nei corsi d’acqua come
stabilito dall’emendamento al Milleproroghe.
“L’assessore Morroni segua
il sentiero tracciato dalla Lega nelle Marche” chiedono il segretario regionale Caparvi e i consiglieri Puletti e Mancini.
Trote atlantiche nelle Marche
“Le Marche sono l’unica regione in Italia autorizzata dal Ministero della Transizione Ecologica a immettere 34 quintali di trote iridee in dieci tratti fluviali – spiega il commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti – tra due mesi ne verranno immessi altri 1 q00uintali. Si tratta di un passo in avanti in direzione di una programmazione più ampia e sostenibile valida fino al 2024 che garantirà miglioramenti graduali e significativi ai pescatori. Auspichiamo dunque l’attivazione di una proficua sinergia tra l’assessore Carloni e l’assessore Morroni affinché anche in Umbria venga intrapreso l’iter corretto per l’immissione delle trote alloctone nei fiumi”.
In Umbria 70 quintali di trote a rischio macero
In Umbria, invece, le trote allevate negli impianti pubblici, pure al di sotto della soglia del 98%, rischiano di finire al macero.
Non ci sono trote “pure”,
saltano le gare di pesca
“La mancata immissione dei quasi 70 quintali di trote del centro
ittiogenico di Borgo Cerreto, parte di queste provenienti da Terria –
riprendono Caparvi, Puletti e Mancini – potrebbe comportare un danno
economico al settore della pesca sportiva e all’indotto, oltre al
rischio di doverle sopprimere. Auspichiamo pertanto che l’assessore
Morroni accolga in tempi brevi le richieste della Lega e dell’intero
comparto ittico umbro a beneficio dei pescatori, ma anche delle
strutture ricettive che dalle gare di pesca sportiva traggono profitto e
che in un momento già complesso a causa delle restrizioni dovute al
Covid, meritano di tornare a lavorare”.
Pesca, così cambiano le regole
per i tratti “no kill”
Martedì in Consiglio
In Aula Morroni ha già detto che, sulla base della Carta ittigiogenica dell’Umbria, anche col Milleproroghe le immissioni in Umbria sono ristrette alle sole specie previste. Per le associazioni della pesca sportiva il problema è politico, con una stagione che rischia di essere fortemente compromessa.
La proposta della Lega per l’impiego delle trote di Borgo Cerreto da immettere nei fiumi umbri sarà discussa martedì in Consiglio regionale.