Nessuna certezza dal tavolo al Mise di ieri sulla Treofan. Con i sindacati ma anche il sindaco di Terni Leonardo Latini che chiedono chiarezza all’azienda. Si tornerà ad affrontare la vertenza entro la prossima settimana durante un tavolo a Terni, mentre entro un mese si tornerà al Mise.
Latini: “La Treofan ha subìto già troppo”
“La Treofan di Terni ha subito già troppo e non merita di subire ancora dell’altro, perché è un’azienda che ha capacità, professionalità e tradizione”. Lo ha detto il sindaco Leonardo Latini, partecipando ieri sera al tavolo del Mise sul futuro del sito industriale ternano, al quale hanno preso parte i sindacati e l’amministratore delegato Manfred Kaufmann.
“E’ fondamentale che non si ripeta l’ormai consueto rituale al quale assisto da quando mi sono insediato come sindaco della città e ho iniziato a seguire questa vertenza: l’azienda deve definire chiaramente e una volta per tutte un serio piano industriale per Terni, iniziando anche a ripristinare un corretto rapporto di relazioni industriali con il territorio”.
Ipotesi connessioni con il comparto chimico
“Ritengo interessanti – continua il sindaco Latini – le proposte avanzate al tavolo dall’assessore regionale Fioroni che invita Treofan a far tesoro di possibili connessioni con il comparto chimico di Terni all’interno del quale si trova ad operare, oltre che a puntare su ricerca, innovazione e sviluppo specie nel settore verde, anche in riferimento ai possibili interventi nell’ambito dell’area di crisi complessa. Tuttavia – lo ripeto chiaramente – l’azienda deve definire una volta per tutte e senza infingimenti, cosa vuol fare per il nostro sito, dando finalmente corpo e continuità al confronto tecnico con i rappresentanti dei lavoratori nella sede di Terni”.
I sindacati
“Parlare dello sviluppo dello stabilimento, ristabilendo i volumi produttivi sottratti dall’azienda nell’ultimo anno; rinnovare ed ampliare i macchinari produttivi attraverso investimenti mirati; avviare una ricerca strategica in chiave sostenibile, sfruttando tutte le sinergie presenti nel polo chimico”.
Queste in estrema sintesi le richieste delle OO.SS. e dalle Rsu formalizzate all’AD dell’azienda TREOFAN Europe nella videoconferenza con il Mise, la Regione e il Comune di Terni di ieri 17 giugno, in seguito allo sciopero dei Lavoratori dell’11 giugno.
Il piano industriale
L’Azienda si è presentata al tavolo, con un piano industriale diverso dalle risultanze in possesso delle OOSS, basato su presupposti tutti da verificare senza l’ausilio della documentazione necessaria, e alle domande puntuali delle OO.SS. ha dimostrato “impaccio e poca chiarezza”, in un momento in cui servono certezze ed impegni chiari per il futuro. Unica novità rispetto al precedente incontro, l’impegno a spostare a Terni dal sito dismesso di Battipaglia, due “silos” per lo stoccaggio degli scarti, che senza il rigranulatore e trituratore possono essere ininfluenti rispetto al miglioramento produttivo ternano per un miglioramento della qualità e delle efficienze produttive.
Delocalizzazione
Il rigranulatore resta destinato ad altri stabilimenti europei del Gruppo Jindal, macchinari che ricordiamo essere stati acquistati con fondi italiani e della regione Campania. Troppe contraddizioni, quelle espresse dall’AD durante l’argomentazione di una decina di slide, che tendono a dimostrare una crisi del settore ed una contrazione dei volumi, che riguarda solo Terni mentre gli altri stabilimenti del Gruppo si avvantaggiano dei volumi delle migliori “Specialties”.
Situazione Terni
A Terni si cerca di far quadrare i conti con produzioni di Commodities, che hanno un bassissimo valore aggiunto e che per ammissione dello stesso AD non rappresentano il valore del futuro del gruppo, anzi sono da abbandonare nel tempo. La dichiarazione di impiantare una nuova linea per produzioni di film laccati, vista la vetustà degli impianti presenti, è stata ritenuta in contraddizione con gli investimenti nel prossimo triennio per 1,5 milioni di euro all’anno, assolutamente incompatibili ed insufficienti con la dichiarazione precedente.
Tagli ai posti di lavoro
Nella parte finale della presentazione a fronte di macchinari vecchi, con una taglierina in più da gestire nel prossimo futuro, con i volumi di produzione, negli anni a divenire in leggera crescita, elemento questo tutto da verificare, è stata dichiarata una riduzione dell’occupazione dai precedenti 151 addetti dichiarati, ai 139 che sarebbero oggi la dotazione ritenuta necessaria per lo stabilimento ternano ovvero, “fare di più e meglio con 12 addetti in meno”.
Sospensione temporanea dello stato di agitazione
La sospensione temporanea delle agitazioni deve servire per permettere all’azienda di presentarsi entro la prossima settimana con proposte concrete, immediate e con valenza strategica per il futuro, che contengano elementi utili alla definizione di un piano industriale credibile e condiviso per il futuro allo stabilimento di Terni. Attendiamo quindi risposte concrete e credibili, in un contesto di e relazioni industriali adeguate e rispettose nei confronti dei Lavoratori del Sindacato che li rappresenta e delle Istituzioni.
Le richieste della Ugl su Treofan
“Abbiamo preteso chiarezza sull’impiego futuro dei macchinari dello stabilimento di Battipaglia e chiesto che gli stessi, al momento, restino dove sono e non subiscano trasferimenti. Altra questione che abbiamo portato all’attenzione è quella della produzione di Terni dove alcune commesse sono state delocalizzate”. È quanto sottolineato dall’UGL Chimici durante il confronto tra il Ministero dello Sviluppo Economico rappresentato dal vicecapo di gabinetto Giorgio Sorial, le organizzazioni sindacali, la Regione Umbria, il Sindaco di Terni e i vertici della proprietà Jindal-Treofan, Kaufmann e Goenka, convocato per cercare di capire le reali intenzioni della società riguardo il sito umbro.
Nella sua premessa, il rappresentante del Mise, ha posto le condizioni relative ai macchinari e alla produzione chiedendo chiarimenti in merito ai vertici della Treofan: “I quali – spiegano l’esponente della Segreteria Nazionale Enzo Valente ed il Segretario Provinciale UGL Chimici Terni Diego Mattioli – hanno presentato un piano industriale velleitario e disordinato, con numeri gettati lì a caso, lontani dalla realtà. Hanno annunciato che da Battipaglia arriveranno a Terni due silos e che lo stabilimento umbro ha perso nel tempo importanti clienti. Su quest’ultimo aspetto abbiamo ribadito come la colpa dell’erosione di commesse ricada esclusivamente sulla loro strategia industriale dell’ultimo anno”.
Tavolo tecnico a Terni entro la prossima settimana
Al termine del lungo ed acceso confronto è stato annunciato un tavolo tecnico a Terni entro la prossima settimana e nuovo confronto istituzionale al Mise entro la metà di luglio. Saranno due tappe importanti della vicenda che l’Ugl Chimici auspica si possa chiudere in maniera positiva per il territorio ternano e per i lavoratori dello stabilimento: “In caso contrario – spigano i due sindacalisti – siamo pronti a tornare a mobilitarci per far valere i diritti delle maestranze e delle loro famiglie. Chiediamo al Mise di mediare con maggiore determinazione ed impedire che Jindal possa delocalizzare la produzione all’estero impoverendo il tessuto industriale italiano”.
Ultimo aggiornamento alle 17.10