Terminati i lavori di riqualificazione, a Todi sono stati inaugurati i due spazi restaurati del polo museale Monastero delle Lucrezie: la nuova hall-accoglienza del Lapidarium collocato all’interno del complesso e la sala del Torcolarium.
La cerimonia, a cui sono intervenuti la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, l’assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini, il sindaco di Todi Antonino Ruggiano e l’assessore comunale ai lavori pubblici Moreno Primieri, si è svolta giovedì 12 ottobre ed è stata aperta da una conferenza di presentazione degli interventi appena realizzati e dei nuovi previsti dal progetto di potenziamento degli attrattori culturali della città.
“Un progetto – ha spiegato la presidente Marini – che si inserisce all’interno del Programma regionale sugli attrattori culturali che interessa vari comuni umbri e mira a valorizzare i beni monumentali e architettonici e la rete di fruizione dei sistemi museali. Sono misure volte, ad esempio, a rifunzionalizzare il complesso monumentale delle Lucrezie o a sviluppare progetti innovativi legati ad artisti e scultori contemporanei, come nel caso del parco di Beverly Peppers. Interventi realizzati con risorse finanziarie che Europa, Governo nazionale e Regione hanno assegnato a questo specifico scopo consapevoli che la valorizzazione del patrimonio artistico e la sua fruizione sia una componente della tutela e conservazione storico e artistica ma anche dello sviluppo economico produttivo nei settori di turismo, ambiente e cultura”.
Il programma in questione, denominato ‘Le stratificazioni dell’arte: percorsi vecchi e nuovi in rete nel sistema museale di Todi’, sarà, quindi, finanziato dalla Regione Umbria con fondi del Por-Fesr 2014-2020 (Azione 5.2.1) per 1,1 milioni di euro e cofinanziato dal Comune per 150mila euro.
Prevede cinque interventi: la realizzazione del Parco di Beverly Pepper, dedicato appunto alle sculture di Beverly Pepper all’interno del Parco della Rocca; la riqualificazione delle cisterne romane di via del Monte per la realizzazione di un percorso di arte contemporanea; il miglioramento della fruibilità dei portici comunali in piazza del Popolo, con finalità didattiche ed espositive; la riqualificazione e il miglioramento degli impianti tecnologici delle chiese minori di Sant’Antonio e Santissima Trinità e il restauro del ciclo pittorico dell’edificio comunale di via del Monte; l’allestimento e la riqualificazione di ulteriori spazi espositivi e ricreativi a completamento degli interventi già avviati nel Polo museale delle Lucrezie.
Questi, appena conclusi, hanno riguardato la sala 1 del Lapidarium, dove è ubicata la biglietteria, che di fatto è stata trasformata nella hall–reception del Polo museale, e la sala detta del Torcolarium. Questa è un ampio ambiente seminterrato, coperto con volte intonacate sostenute da due bassi pilastri centrali e affacciato a valle verso il convento di Montesanto e la vallata del Tevere. La sala è stata dotata di servoscala per consentire anche ai portatori di handicap di accedervi. Le pareti laterali e i pilastri sono stati rivestiti con contropareti in cartongesso al fine di regolarizzarne la superficie e consentirne l’utilizzo a fini espositivi. È stato, quindi, realizzato un sistema di corpi illuminanti finalizzato sempre all’esposizione di opere d’arte.
L’intervento è parte di un progetto più ampio relativo al Polo museale delle Lucrezie finanziato per 260mila euro dalla Regione Umbria con fondi del Por-Fesr 2007-2013 e cofinanziato dal Comune per 215mila euro. “L’opera – ha commentato l’amministrazione comunale – assume per noi un importante investimento strategico in quanto si inserisce all’interno del polo di attrazione culturale, in particolare a livello museale. La creazione di spazi per l’esposizione di arte contemporanea si collega alla sala delle Pietre che prima ospitava i materiali, oggi esposti nel complesso delle Lucrezie.
Questo arricchisce e completa il circuito del quale fanno già parte il museo Lapidario, il museo Pinacoteca comunale in piazza del Popolo, il campanile di San Fortunato e le Cisterne romane di via del Monte”.