“Un piano di abbattimento delle barriere architettoniche negli spazi pubblici” è quanto ha chiesto Castello Cambia in una interpellanza durante il Consiglio comunale di lunedì 1 ottobre. Nel presentare il documento Emanuela Arcaleni ha proposto alcuni casi, segnalati nella campagna del gruppo ‘Abbatti le barriere’: “Marciapiedi sconnessi con buche e avvallamenti, totale assenza di percorsi protetti in ambito cittadino, servizi pubblici inaccessibili a causa di porte e scale non consone: per un cittadino obbligato a spostarsi in carrozzina, farlo in maniera autonoma è pressoché impossibile, a volte pure se accompagnato. Prendere i mezzi pubblici, i pochi rimasti, è altrettanto complesso: pensiline non attrezzate, mancanza di segnaletica, accesso limitato”.
Leggendo la definizione di barriere della legge di settore, la 503 del 1996, Arcaleni ha aggiunto che “tutte le opere realizzate negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico, in difformità, sono dichiarate inagibili. La Regione ha emesso un Bando per l’abbattimento barriere negli edifici privati, pari a 11 milioni di euro in 4 anni (2017-2020): quanti tifernati hanno ricevuto informazione di questa possibilità e hanno presentato domanda? Per quanto riguarda gli spazi pubblici, il Comune ha a disposizione il PUMS, il Piano Urbano di mobilità sostenibile, finanziato da fondi comunitari: inseriamo come prerequisito l’abbattimento delle barriere. La politica deve farne una priorità: sarebbe davvero un esempio di civiltà e democrazia”.
Nella risposta l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi ha dichiarato che “la tematica è sempre stata una priorità. Tutte le nuove opere negli ultimi 10 anni hanno tenuto in considerazione l’accessibilità dei disabili, in scuole, impianti sportivi e Canoa Club. Nel monumentale è più difficile ma ad esempio c’è un progetto per il Quadrilatero. Il lavoro è intenso perché molte delle opere degli anni ’50-’60 non avevano questa priorità. Quando si tratta di recupero, l’accessibilità è un prerequisito. Molto spesso attraverso la manutenzione ordinaria cerchiamo con le nostre squadre operative di rimuovere situazione specifiche anche su segnalazione dei cittadini”.
L’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini ha parlato di un “problema serio soprattutto sul fronte privato. Il bando è sempre aperto e il 27 settembre la Regione ha riservato 200mila euro a Città di Castello. Nel 2019 avremo un ulteriore stanziamento”.
Tavernelli (Pd): “Non è ancora sufficiente la sensibilità su questo tema ad esempio negli esercizi pubblici o nelle piste ciclopedonali. Al posto delle scale mobili poteva essere fatto un ascensore”. Vincenti (Tiferno Insieme) ha detto di essere stato presidente di un associazione per disabili, Noi d’Userna, antesignana di questa sensibilità: “Sono contento dei finanziamenti annunciati dall’assessore; indichiamo meglio la rampa per disabili e livelliamo la pendenza di quanto esiste. Sollecitiamo sgravi fiscali o agevolazioni”. Zucchini (Pd): “Abbiamo due doveri: spazi pubblici senza barriere e cogliere tutte le opportunità regionali e nazionali. Siamo disponibili a qualsiasi atto”. Bucci (Castello Cambia): O c’è un impegno reale o le difficoltà rimarranno. Un elemento di riflessione è l’aula del Consiglio comunale che non ha l’accesso”. Gasperi (M5S): “C’è mancanza di programmazione sulle possibili risorse economiche per un insieme di interventi coerente. Siamo lontani dall’obiettivo di una fruizione per disabili. Rinnovo l’invito all’assessore per aggiornarci anche sull’assistenza domiciliare indiretta”. Procelli (La Sinistra): “Andare a spasso per la città con un disabile è un’esperienza incredibile. Facciamo una ricognizione. Invito il mio assessore e gli altri il 7 ottobre, giorno per l’abbattimento architettoniche, a vedere che cosa si può fare in carrozzella da soli o con l’accompagnatore”.
Nella replica Arcaleni ha ringraziato per il bel dibattito: “E’ una questione di uguaglianza. Così la città diventa un presidio di civiltà. Se abbiamo ricevuto 200mila euro per l’edilizia privata, mi auguro che il prossimo finanziamento sia maggiore. C’è bisogno di una programmazione e di maggiore controllo sull’occupazione abusiva dei parcheggi per disabili”. Secondi ha precisato che “tutti gli investimenti prevedono l’accessibilità anche nelle frazioni. Scontiamo le poche risorse a disposizione”. La Bassini ha detto “di aver fatto un giro con l’associazione Cuor di Leone: la situazione è complicata. In parte dipende anche dai cittadini, poco attenti. Noi seguiremo con molta attenzione sia la questione dei finanziamenti che gli interventi possibili”.