Lu. Bi.
La costringeva ad avere rapporti sessuali, minacciando di sospendere la pratica per la regolarizzazione del permesso di soggiorno; poi, insieme al nipote, le ha estorto dei soldi per consegnarle il permesso di soggiorno ottenuto. Questo il calvario di una donna di 31 anni, di nazionalità ucraina, che si era rivolta a un connazionale per avere una posizione regolare in Italia. Per oltre un anno, la donna è stata vittima dell'aguzzino, ed è riuscita a liberarsi dall'incubo soltanto dopo aver conosciuto l'attuale compagno, grazie al quale ha trovato il coraggio di denunciare quanto le fosse accaduto.
C'è voluto l'aiuto di un interprete per far capire agli agenti della questura la dinamica dei fatti, che sono stati denunciati lo scorso 3 settembre; secondo quanto appreso dai poliziotti, l'uomo, 55enne di nazionalità ucraina, aveva assunto la donna come badante facendola rientrare nella sanatoria 2012. Durante il periodo di attesa per il rilascio dei documenti, la donna è stata costretta ad avere rapporti sessuali non graditi, sotto la minaccia di sospensione della pratica. Una volta finita la procedura, l'uomo aveva anche nascosto i documenti della donna per tenerla in suo potere. Le cose sono cambiate quando la donna ha conosciuto un uomo, anche lui di origine ucraina, con il quale è andata a convivere; a quel punto l'aguzzino ha acconsentito al rilascio dei documenti dietro pagamento di 600 euro. Viene fissato un appuntamento per lo scambio dei soldi con i documenti, ma al posto indicato si presentano anche gli agenti della questura. Il 55enne e il nipote, un 45enne gravato di decreto di espulsione in quanto clandestino sul territorio nazionale, sono stati arrestati e trasferiti nel carcere di Vocabolo Sabbione.
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