A tutta prima non sembra una grande novità. Lo si era già fatto con le macchine, poi con le tazzine da caffè e con molti altri oggetti. Chi non ricorda, per avvicinarci al tema spazzatura, il dissacrante ” cesso d'autore”, la Fountain di Duchamp, o della incredibile ” Mer..d'artista” di Piero Manzoni.
Ma in quest'epoca di ” monnezza” il cassonetto, contenitore per antonomasia di tutte le spazzature del mondo assurge in Assisi al rango di “perfetto”. In questo senso l'iniziativa del Comune che decide di sperimentare i 'cassonetti d' autore'' decorati da artisti italiani invitati ad aderire alla iniziativa.
Negli ultimi giorni e' stato realizzato un prototipo nel quale il pittore Massimiliano Bardi ha rappresentato in modo molto colorato un profilo del centro storico di Assisi, che sara' riprodotto su una pellicola particolarmente resistente da attaccare ai 'cassonetti d' autore'. Un mentore diceva che tutti i contenitori sono perfetti, piuttosto è il contenuto che li rende fallibili o corrotti, ed Assisi città spirituale per vocazione e per dato ufficiale, tenta ovviamente la via del contenitore perfetto cercando di ricondurre a nobiltà la ” monnezza” autografandola ” D'artista”.
Una Assisi che sempre più si lancia nella comunicazione moderna , passando dal virtuale di Second Life al Dadaismo del cassonetto istoriato. Suggeriamo dunque un orchestrina Futurista che accompagni gli effluvi odorosi del composto organico, e non, contenuto nel magnifico scrigno tale da rendere il tutto ” sublime” e non più puzzolente. Spiritualmente trasformato dunque, indicando quindi una via che al netto del costo dell'artista che dipinge il contenitore, e dell'orchestrina ( dovranno pur mangiare i poveretti), risulta essere una novità in campo di smaltimento rifiuti. Ne tenga conto Legambiente.
Carvan