Claudio Bianchini
L’incidente aereo che è costato la vita Simone Masci ed alla sua convivente Monica Alunni Stivali non sarebbe dovuto ad un errore del giovane pilota folignate ma ad un guasto del velivolo. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti è finito il motore dell’apparecchio.
Nessun erore, s'indaga sul blocco del motore – Per ora circolano soltanto delle ipotesi investigative, tra questa sembrerebbe prendere sempre più piede la possibilità della presenza di acqua nel motore dello Zenair biposto, o di condensa nei serbatoi dell’ultraleggero, che in qualche modo avrebbe finito con l’interrompere il flusso di carburante al motore. Al momento sarebbe esclusa l’interruzione elettrica dell’alimentazione, anche considerando gli efficienti sistemi di sicurezza installati.
Super perizia sui resti dell'aereo, bruciati i registri – La Magistratura dovrebbe disporre verifiche più approfondite, affidando l’esame dei resti ad una consulenza tecnica esterna. Almeno questo sembrano le intenzioni del pubblico ministero Angela Antonella Avila. Secondo i primi accertamenti l’aereo non ha preso fuoco in volo, ma le fiamme si sono sviluppate dopo l’impatto, mandando distrutti anche i registri di bordo.
Era salito a cinquanta metri di quota, poi il blocco – L’aereo di Simone Masci ha volato per non più di mezzo chilometro alzandosi ad una quota intorno ai cinquanta metri. Poi il motore si è bloccato tanto che, anche dopo l’impatto, l’elica non era in movimento come invece accade in episodi del genere. Il povero pilota non avrebbe avuto nemmeno il tempo di improvvisare una manovra d’emergenza o una disperata planata. Il velivolo è caduto a piombo come si evince anche dai segni lasciati impressi nel terreno.
Sopralluogo tenico e relazione all'Enac – Intanto già ieri mattina il tecnico che ha effettuato le manutenzioni sull’apparecchio ha effettuato un accurato sopralluogo in presenza degli inquirenti mentre il presidente del club, Francesco Belardoni, sta predisponendo una relazione da inviare all’ente nazionale dell’aviazione civile.
L'allarme una centralinista del 118 – A dare per prima l’allarme è stata, ironia della sorte, è stata un’operatrice telefonica del 118 che alle 16.53 ha avvertito i suoi colleghi. La donna, Donatella Ciuchi, era nel giardino di casa sua – a poca distanza dal luogo del disastro – per leggere un romanzo all’aria aperta, e si è subito resa conto della gravità della situazione. Secondo la Ciuchi l’aereo avrebbe preso fuoco già in volo, ma è di tutt’altro avviso il presidente Belardoni.
Oggi gli esami autoptici sui due corpi – La carcassa dello Zenair è stata sottoposta a sequestro dalla Compagnia di Città della Pieve, diretta dal capitano Marcello Sardu. E oggi saranno eseguiti approfonditi esami autoptici sui corpi dei due ragazzi. Non si tratterà di un’autopsia vera e propria, ma di esami e radiografie, considerando che i resti carbonizzati non permettono di svolgere le normali procedure del caso. Ad occuparsene saranno i medici legali Anna Maria Verdini e Laura Pagliacci Reattelli dell’istituto di Medicina legale di Perugia. In questo modo si capirà anche se l’incendio sia scoppiato effettivamente prima o dopo l’impatto.
I funerali forse giovedì a Maceratola – Concluse le autopsie sarà data la possibilità alle famiglie di riavere i corpi dei poveri ragazzi, e con molta probabilità i funerali si svolgeranno nella giornata di giovedì. I familiari starebbero pensando ad una cerimonia comune che dovrebbe svolgersi nella piccola chiesa della frazione di Maceratola dove i due convivevano.