di Marco Marzapane (*)
Nei giorni scorsi si è verificato un incidente passato completamente sotto silenzio da parte di tutti gli organi di stampa. Nella giornata di giovedì in seguito alle piogge ripetute di questo periodo si è verificato il crollo del cornicione del palazzo dell’Arcone, per coloro i quali non sapessero quale sia questo palazzo è bene precisare che si trova all’inizio di Corso Mazzini nel lato sx scendendo da P.zza della Libertà, quest’edificio già di proprietà del demanio poi sfortunatamente passato al Comune, versa nel più completo abbandono da più di trenta anni.
All’epoca del governo Prodi ci fu rassicurazione da parte dell’allora ministro della giustizia Fassino, in visita alla città, che sarebbe stato restaurato ed adibito a sede giudiziaria quanto prima.
Ceduto in seguito dal demanio al comune fu oggetto di un contributo pubblico per il restauro ma la ns. amministrazione ha pensato bene di dirottare i suddetti fondi ad altra destinazione lasciando nella più completa incuria il palazzo che tra l’altro per tutti i turisti che arrivano in città fa subito “bella” mostra.
Ora dopo il crollo una parte sottostante è stata transennata chiudendo l’accesso ad un negozio, tra l’altro affittato dallo stesso Comune, che si trova sotto il palazzo, pensate se un qualsiasi cittadino, si fosse permesso di locare un immobile in un fabbricato pericolante, che cosa sarebbe successo?
L’esempio che viene da chi ci amministra su come valorizzare le bellezze che fortunatamente la ns. città offre è quanto meno discutibile vedendo come si lasciano in un pericoloso abbandono.
Quando poi s’interviene come per la pavimentazione dello stesso Corso Mazzini, Vi ricordo che è stata completata solo un anno fa, i risultati se vogliamo considerarli tali sono disastrosi, tutte le lastre si stanno sbriciolando con la conseguenza che tra non molto si dovrà di nuovo pavimentare la strada.
Chiaramente nessuno pagherà per il cattivo uso del nostro denaro, tra l’altro proprio oggi abbiamo versato la II rata dell’IMU che dovrebbe servire a sovvenzionare i Comuni, continuando ad essere gestito in modo dissennato, lamentando sempre dei tagli, chiedendo sempre maggiori oneri e tasse ai cittadini.
(*) Residente di Corso Mazzini