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Teatro Verdi di Terni, finito il restauro

Redazione

Teatro Verdi di Terni, finito il restauro

Ven, 10/08/2012 - 18:24

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Via le impalcature e la facciata del Verdi torna alla sua bellezza originaria, con i colori, gli stucchi, le caratteristiche della progettazione orginaria, quella del Poletti, del 1845. Un progetto che del Verdi ne ha fatto un gioiello del Neoclassicismo, un elaborato che è stato studiato dal gruppo di progettazione tutto interno al Comune di Terni all'archivio Poletti di Modena, dove è conservato. Una facciata che sarà ulteriormente valorizzata con l'impianto di illuminazione che entrerà in funzione a settembre. Finora il Comune, l'asssessorato ai Lavori Pubblici, hanno speso 390 mila euro, per questo primo stralcio di interventi sul Verdi, impiegando un anno di lavori che hanno riguardato sia il consolidamento che il restauro estetico della facciata.

Il cantiere del restauro e della messa in sicurezza del pronao
Lo stato di conservazione e la mancanza di manutenzione avevano provocato cedimenti pericolosi di parti del pronao che richiedevano interventi della massima urgenza ed un piano più ampio di restauro. In particolare erano state riscontrate: problemi di carattere conservativo dovuto alla tenuta della struttura dell’incannucciata della camorcanna del soffitto del pronao.
Gli elementi lignei ( travature secondarie) presentavano problemi di attacco biologico
Le travi principali erano coperte da uno spesso strato di calcestruzzo. Sulle pareti della facciata erano ben evidenti delle lesioni. Le coperture, in particolar modo quella del pronao, non garantivano una buona risposta statica, causa il sottodimensionamento delle travature lignee e la mancanza di cordoli o tirantature. Problemi di infiltrazione di acqua erano riscontrati in corrispondenza dei marcapiani, degli aggetti delle facciate e, in particolare, sulle quinte superiori della facciata del teatro. Gli elementi in pietra che costituiscono i gradini della scalinata presentavano problemi alle stuccature e di attacco biologico. In alcuni punti mancavano degli elementi materici che potevano rendere pericolosa la scala stessa.
Si è quindi operato per recuperare e mettere in sicurezza non solo l’incolumità dei cittadini ma anche il pronao stesso inteso nella sua accezione più ampia di bene architettonico. I lavori necessari sono stati individuati nel progetto di Opere di manutenzione straordinaria, restauro e recupero funzionale per la messa in sicurezza delle aeree esterne.
Gli interventi
La zona del pronao del teatro è stata interessata nel 2011 dal crollo di una parte del controsoffitto realizzato in camorcanna. E’ stato quindi avviato un intervento d’urgenza che, oltre a rimuovere il pericolo ed avviare le necessarie riparazioni, ha consentito anche di compiere una ricognizione dello stato delle strutture della zona anteriore del teatro e di dar luogo ai necessari interventi. In particolare il progetto ha previsto la revisione e messa in sicurezza degli elementi di aggetto della facciata. Questi, nel caso del primo ordine, sono sostenuti da elementi di legno incastrati nella muratura. Come elemento di rinforzo è stata effettuata l’esecuzione di perfori armati con barre di acciaio. Rimosse le stuccature degradate delle murature interne del vano sovrastante il pronao. Eseguite nuove stuccature con malte strutturali. Per eliminare le infiltrazioni delle acque meteoriche che percolavano attraverso la caldana e fra i coppi, si è avuto lo smontaggio delle soluzioni di copertura siano essi coppi che guaine sintetiche. Questo ha consentito di poter eseguire dei lavori di ricucitura delle murature sommitali con la realizzazione di soluzioni tecnologicamente ed esteticamente più idonee. Sono state posate lamine di piombo o di rame a seconda delle scelte della direzione lavori. Si è proceduto ad un radicale intervento di consolidamento della parte strutturale ed estetica del soffitto a cassettoni del pronao. In particolare sono stati effettuati i seguenti interventi: sostituzione degli elementi lignei- travetti non idonei; trattamento con biocida, sostanze intumescenti e consolidanti delle parti in legno ed in fibra (canne); consolidamento dell’estradosso dell’incanucciato con fasce di fibre di vetro; taglio a sezione obbligata nell’intradosso dei lacunari per applicare le fasce in fibra di vetro da collegare con la parte sovrastante.
La porzione crollata è stata sostituita con un nuovo elemento realizzato con l’ausilio della tecnologia del pernervometal ed intonaci in malta idraulica simile all’esistente.
Tutto il “pacchetto” della camorcanna, nuova e consolidata, è stato collegato ad una struttura in metallo che funge da supporto strutturale e da piano di lavoro in caso di ispezione o emergenza. Questa nuova struttura, in pannelli di grigliato Keller, è appoggiata ad un profilo ad L perimetrali solidarizzato a muro con barre di acciaio e resina.
Restauro degli intonaci
Tutte le lesioni, microlesioni e fessurazioni sono state risarcite con malte idonee, stuccate e reintegrate. Eliminati tutti gli scompensi cromatici derivanti dagli interventi di consolidamento.
Sono stati rimossi, invece, tutti gli intonaci cementizi degradati e realizzato un nuovo intonaco traspirante.
Restauro di elementi in pietra
I capitelli e le basi che sono state realizzate con monoliti di travertino, sono stati ripuliti dai depositi di polluzione e quindi consolidati come necessario restauro conservativo degli elementi lapidei della scala
Revisione della copertura
E’ stato risanato il tetto del pronao e revisionate le due falde laterali del tetto che coprono i vani del foyer del teatro. La copertura è stata realizzata con tavolato di abete incrociato mentre il manto di copertura è stato eseguito con gli stessi coppi e tegole, disposti alla romana, come l’esistente.

“Per il Verdi molto resta da fare. Tutte le procedure per il recupero del teatro – dichiara l'assessore ai Lavori Pubblici Silvano Ricci – sono state avviate, anche se il quadro delle risorse a disposizione non è ancora definito al meglio. Nel frattempo abbiamo portato a termine un primo importantissimo risultato quello di restituire una facciata che non è più elemento di pericolo ma di visione per la città. Il lavoro condotto a termine, e di questo ringrazio i nostri tecnici e l'impresa che ha vinto l'appalto, la Coo.bec di Spoleto, è stato rigoroso dal punto i vista storico e il risultato è che abbiamo la facciata nella bellezza ideata dal suo progettista. Ora a settembre, contiamo di tirare le somme del bando di progettazione per la sistemazione interna dell'edificio. Terremo la città costantemente informata di questa grande e complessa opera di restauro e recupero con una informazione costante tramite il sito del Comune e una serie di piccole pubblicazioni cartacee. La prima di queste uscirà in autunno”.


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