A Norcia la discussione in Consiglio Comunale del Piano del Parco ha visto il gruppo consiliare di minoranza “Uniti per Norcia” assumere una posizione diversa rispetto a quella dell'Amministrazione Alemanno.
Pur ritenendo che l'approvazione di un Piano del Parco, redatto dieci anni fa, limiterebbe lo sviluppo del territorio poiché non tiene conto dell'evoluzione economica e normativa creatasi in questo lasso di tempo nel versante umbro, i consiglieri Federico Basili, Rita Chiaverini, Sara Coccia e Ulisse Regoli hanno criticato l'amministrazione comunale per i ritardi che si registrano nell'approvazione del Piano Regolatore Generale del comune di Norcia.
Con il Piano Regolatore, secondo i consiglieri di minoranza, tutto sarebbe stato più facile perché la città avrebbe avuto già un progetto generale di sviluppo per il territorio, che è quello più importante ed antropizzato del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Senza il Piano Regolatore, invece, si brancola nel buio e non è possibile classificare con cognizione di causa le aree in C (rurali) o in D (urbane) così come prevede la legge.
Basili, Chiaverini, Coccia e Regoli, per evitare che il Parco perda la sua valenza di sviluppo e venga solo considerato un vincolo o un ostacolo hanno proposto di intervenire sulle norme di transizione del Piano del Parco chiedendo una “sospensiva” in attesa che il comune approvi il Piano Regolatore, unico strumento di pianificazione e di sviluppo del territorio in grado di valutare la destinazione delle aree.
“Uniti per Norcia” ha chiesto di modificare l'articolo 20 del Piano del Parco evidenziando che “le previsioni riguardanti le zone C e D non devono avere carattere prescrittivo ma puramente indicativo, da recepire o controdedurre in sede di formazione del Piano Regolatore Generale che, comunque, dovrà essere adottato entro due o tre anni dall'approvazione definitiva del Piano del Parco” Contemporaneamente, “gli strumenti urbanistici potranno tener conto delle specifiche normative regionali per quanto attiene lo sviluppo urbanistico del territorio agricolo”..
In questo modo, tutto rimarrebbe così com'è, e in attesa dell'approvazione del Piano Regolatore comunale non si creerebbe una disparità tra i cittadini che, invece, la proposta Alemanno-Sensi creerebbe poiché, arbitrariamente e senza un criterio oggettivo, alcuni cittadini si ritroverebbero nelle zone C (rurali) e altri nelle zone D (urbane) soltanto perché è stata delineata sulle carte una linea di demarcazione non supportata da studi specifici.
Proprio per evitare disparità di trattamento, il gruppo Uniti per Norcia, ha proposto, in alternativa, e sempre in attesa dell'approvazione del Piano Regolatore, di considerare le aree rurali (C) aree urbane (D) e ha presentato, in subordine, tutta una serie di osservazioni legate all'area di Castelluccio, alle Marcite e alla Forca d'Ancarano, alla zona industriale di Norcia nonché sulle fonti energetiche alternative, sulle case sparse….. che sono state inviate direttamente all'Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Basili, Chiaverini, Coccia e Regoli, hanno, inoltre, contestato la proposta del sindaco di rivedere i confini del Parco Nazionale dei Monti Sibillini perché questo vanificherebbe non solo il lavoro passato ma soprattutto le prospettive future del territorio, tanto più che dal 2013 solo gli Enti Parco Nazionali potranno accedere ai finanziamenti della Comunità europea poiché le aree Obiettivo 2 (della quale fa oggi parte anche il Comune di Norcia) riguarderanno le Nazioni entrate recentemente nell'Unione europea.
“CHIEDERE UNA SOSPENSIVA IN ATTESA DELL'APPROVAZIONE DEL PIANO REGOLATORE”
Mer, 03/10/2007 - 07:29