Jacopo Brugalossi
Ennesimo tentativo per riaprire la trattativa ed ennesima fumata nera. Sembra destinato a non avere fine il calvario degli autotrasportatori del CAM, che da oltre sette giorni hanno incrociato le braccia, fermando le consegne dei prodotti lavorati presso lo stabilimento Cementir di Sant’Angelo in Mercole.
Se la scorsa settimana era terminata con un cauto ottimismo, grazie anche all’impegno in prima persona del sindaco Benedetti, che aveva strappato al proprietario dell’azienda Caltagirone e al suo vice Ciliberto la promessa di riaprire le trattative, quella nuova è iniziata nel peggiore dei modi. L’incontro di oggi pomeriggio – cui hanno partecipato lo stesso Benedetti, il presidente del Consorzio Eugenio Cernigliaro, il segretario provinciale di Confartigianato Stelvio Gauzzi e il consigliere regionale del Pd Luca Barberini – è stato del tutto interlocutorio. Della svolta auspicata neanche l’ombra. Anzi, secondo Stelvio Gauzzi, contattato telefonicamente da Tuttoggi.info, “le parti sono ancora più distanti”.
“La sensazione – racconta Eugenio Cernigliaro – è che la proprietà abbia tutto l’interesse a perdere altro tempo, facendosi forte dello sciopero nazionale dei trasportatori che la costringerebbe comunque a tenere ferma la produzione”. Va detto, ad onor del vero, che un piccolo segnale distensivo circa un possibile lieve ritocco delle tariffe è arrivato, “ma per questo hanno posto delle condizioni”, prosegue Cernigliaro, “tra cui quella di una riorganizzazione dell’intero servizio di trasporto e di una diminuzione del nostro parco mezzi”.
Un nuovo incontro di qui ad un paio di giorni è tutto ciò che il Consorzio Autotrasportatori Monteluco è riuscito ad ottenere oggi, mentre soci e dipendenti continuano a presidiare il piazzale delle Cementerie intorno all’improvvisato braciere, stremati ma decisi a non cedere fin quando i loro diritti non saranno riconosciuti. Purtroppo per loro, la strada appare ancora lunga e tortuosa.
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