Questi gli appuntamenti delle mostre che saranno inaugurate sabato 27 giugno in occasione di Spoleto 52 – Festival dei 2 Mondi.
Alle 12 a Palazzo Collicola inaugurazione della mostra “Circus Errans” di Andrea de Carvalho. La mostra, aperta fino al 12 luglio, è la realizzazione di un progetto pensato dall'artista brasiliana per il Festival dei Due Mondi di Spoleto, curato da Enrico Mascelloni e promossa e organizzata dal Festival dei 2 Mondi e dal Comune di Spoleto. La particolarità dello spazio espositivo, le sale labirintiche nel piano interrato della Galleria d'Arte Moderna di Spoleto (Palazzo Collisola), ha suggerito la particolare disposizione delle opere e ne ha finanche suggestionato, in qualche caso, la tipologia. Andrea de Carvalho ha studiato arte a Sao Paulo e moda e costume a Parigi, prima di trasferirsi in Italia, dove vive e lavora. Il suo estro barocco, legato alle tradizioni del “tropicalismo” brasiliano, recupera in questa mostra anche la sua esperienza di creatrice di moda. La rassegna si dipana lungo l'immaginario del Circo, inventando oggetti e figure che hanno spesso il volto di personaggi dell'arte contemporanea con cui collabora, ma trasformandoli in forme paradossali. La mostra si presenta come un'articolata installazione, ma anche come una sequenza di opere in sé compiute e autosufficienti, lungo il filo di un sorprendente circo barocco che vaga nel mondo. La mostra si avvale di un catalogo per i tipi Parise editore che contiene il testo del curatore, le foto di tutte le opere in mostra, un nota bio-bibliografica.
Sempre sabato inaugura alle 19 alla chiesa di San Carlo la mostra/installazione “4096 / the 217 possibilities of incomplete open cubes” di Maël Veisse e Sébastien Renauld (F), un progetto artistico realizzato da due giovani architetti francesi di Nancy, che incontra la ricerca di Sol LeWitt, il grande artista concettuale vissuto più di 30 anni a Spoleto. Questo tributo si pone in continuità con la mostra ARTIST'S BOOKS by SOL LEWITT svoltasi dal 7 Aprile al 13 Maggio 2009 alla Galleria civica d'Arte Moderna a Spoleto in occasione della ricorrenza dei due anni dalla sua scomparsa e che verrà nuovamente allestita a Bologna in settembre al Museo Internazionale della Musica in occasione di ArteLibro e poi replicata a Parigi, New York e Istanbul. 4096 viene presentata in anteprima assoluta nella chiesa di San Carlo, come evento collaterale del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Il progetto di VIAINDUSTRIAE e STUDIO A'87, curato da Giorgio Maffei, Emanuele De Donno e Franco Troiani, pone l'accento sulla forza dell'opera “aperta” di Sol LeWitt e del suo lascito concettuale ereditato e rinnovato da tanti artisti contemporanei. Maël Veisse e Sébastien Renauld (F) esplorano i sistemi di forme, aprono le loro possibilità, moltitudini inscritte nel cuore dei dispositivi finiti. La combinatoria si rivela attraverso installazioni o abitazioni, in questo caso deborda nello spazio segnato dal passo e dal reticolo di forme-cubo. I due giovani artisti/architetti, indagano con metodo sistematico tutte le ulteriori possibilità tralasciate dal maestro americano negli Open Cubes/Cubi Aperti, trovandone 4096, determinate da 217 matrici. Tutta lo studio viene condensato in 13 libri d'artista in copia unica che citano in maniera matematica il libro d'artista del 1974 di Sol LeWitt Incomplete open cubes. Da questo poderoso lavoro a metà tra il rigore analitico e una ritmica metafisica, nasce il progetto di realizzare un' installazione/libro/ambiente catalogata in 13 tomi, ed esplosa nella Chiesa di San Carlo in 217 forme in cemento e 7 pannelli A0. L'allestimento dialoga con due libri d'artista “miliari” di Sol LeWitt indice non di supina deferenza, ma del codice genetico dell'opera. La mostra è aperta fino al 12 luglio.
Le altre mostre in programma sabato sono “Donato Piccolo – Self control” allestita alla Casa Romana fino al 12 luglio, la mostra “Maurizio Mochetti – L'uccello azzurro” a Palazzo Collicola fino al 4 ottobre, “Amore e Psiche. Storyboard di un mito” rilettura dell'antica favola di Apuleio alla maniera dello storyboard di un film alla Rocca Albornoziana curata da Miriam Midolla e “O'dino” – tracce di design contemporaneo fino al 27 luglio.