Lo sapevate che la prima edizione al mondo della Divina Commedia venne stampata a Foligno l’11 aprile del 1472?

Ebbene, sino a domenica 29 novembre uno dei rarissimi volumi originali dei 33 rimasti, resterà esposto a Foligno, e proprio nel palazzetto dove leggenda vuole sia stato dato alla luce.

L’ingresso è gratuito dalle 9 alle 19 e magari chissà, potrebbero approfittarne anche quelle centinaia di cittadini che nei giorni scorsi si sono messi in fila al Ciac di via del Campanile per ritirare gratis i libri regalati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, dopotutto se si ama la letteratura…

Folignati e visitatori avranno così pure il modo di scoprire un altro prezioso gioiello cittadino, ovvero sia il Museo della Stampa che, oltre ad originali e suggestivi allestimenti degni delle migliori strutture europee, offre scorci fantastici sul cuore della città: ci si trova davanti, in tutto il suo splendore, la facciata della cattedrale di San Feliciano, il Palazzo delle Canoniche, Palazzo Trinci ed il suo camminatoio con una veduta d’insieme unica dal loggiato del Palazzetto del Podestà. Da lì si potrà notare anche una sorta di ‘porta finestra’ su via Gramsci, quel che rimane dell’antico ponte sopraelevato che una volta collegava il complesso dei Palazzi Pubblici alla dimora gentilizia della famiglia Trinci. Solo questo vale una visita.

Certo, c’è da dire – ad onor del vero – che l’ingresso al museo non è dei più invitanti, un vicolo angusto, un ‘tappeto’ di escrementi di piccione, un cartello stradale da cantiere poggiato su di una vecchia e arrugginata serranda in ferro, sopra alla quale si scorgono antiestetici scatole metalliche di condizionatori.

Le sale al pian terreno non sono particolarmente accativanti questo è vero, e la ripida scalinata non invita certo a proseguire la visita, ma credetemi, ne vale davvero la pena.

Dopo alcuni scalini (non pochi effettivamente) vi ritroverete in quello che sembra un corridoio di uffici comunali, ebbene quello è effettivamente un corridoio di servizio per i pubblici uffici, ma la prima sopresa sarà quella di trovarsi d’improvviso in una grande sala a mò di loggiato illuminata da una enorme parete a vetri che offre un panorama unico sul centro storico.

Da qui, effettivamente comincia la visita, ed ecco allora esposti antichi bandi, almanacchi di Barbanera, pionieristici giornali, scritti religiosi e tutto quanto rappresenta l’indissolubile legame tra Foligno e l’arte della stampa e la produzione di carta, altro primato conteso stavolta con la vicina Fabriano.

E insieme alla Divina Commedia, potrete ammirare anche il De Bello Italico di Leonardo Bruni e le Epistolae ad Familiares di Cicerone stampati da Johann Numeister ed Emiliano Orfini, sempre ‘made in Foligno’.

Un’occasione da cogliere al volo, forse non si registreranno lunghe file, ma almeno chi andrà lo farà perchè sinceramente interessato e saprà certamente apprezzare.