Un nuovo colpo di scena scuote la politica cittadina, ormai entrata nel vivo per la prossima tornata elettorale. Il direttivo dell’Udc infatti, a dispetto di ogni pronostico, ieri sera ha deciso di correre per conto proprio alle prossime elezioni amministrative scegliendo quale candidato sindaco Leodino Galli. L’annuncio arriva poco prima di pranzo con un comunicato del segretario Giancarlo Finocchi diramato ai media dallo stesso candidato sindaco.
Verso il Pdl?- un documento, quello di Finocchi, che sin dalle prime righe fa capire come il Partito sia deciso ad allontanarsi definitivamente dal Pd. Il Programma approvato dalla segreteria infatti prevede “il rilancio della città di Spoleto – si legge nella nota – per toglierla dalla palude in cui inconcludenti amministrazioni di sinistra l'hanno relegata”. Un messaggio fin troppo forte e chiaro rivolto al Pd e al suo candidato.
Il documento – Dopo aver sintetizzato in 6-7 punti il Programma (dalle politiche familiari al rilancio del turismo e del centro storico), il comunicato annuncia la nuova scelta strategica di correre per conto proprio e la scelta del candidato. “Una scelta motivata dalla notevole esperienza politico-amministrativa maturata da Galli in numerosi incarichi svolti a Spoleto e per Spoleto. Il suo nome – continua la nota – è legato alla istituzione di almeno due importanti realtà spoletine: l’Istituto Alberghiero e la Spoleto Credito e Servizi”. 35 anni di servizio nel primo, 12 nel secondo (6 dei quali da presidente). Ma anche una lunga carriera politica: “dall'anno 1975 al 1995 è stato consigliere comunale coprendo anche l'incarico di Vice-presidente dell'allora USL”. Un curriculum vitae di rispetto per Galli che proprio dopodomani festeggerà il suo 67.mo compleanno.
Ieri sera – in realtà quello che è successo ieri sera nella sede dell’Udc – e che il segretario non poteva scrivere – è che il Partito di Casini si è letteralmente spaccato proprio sulla strategia e sul candidato. Che qualcosa non quadrasse lo si è capito notando la presenza al direttivo di persone che erano ormai pressochè sparite dalla vita del partito. C’è poi chi sostiene che non tutti i membri siano stati convocati, ma forse questa è solo una malignità. Inutile dire che il dibattito è stato acceso specie sulle opportunità o meno di correre da soli. Da una parte gli ottimisti che ‘sentono’ il Partito in crescita; dall’altra gli scettici che, ricordando gli ultimi sondaggi che vogliono l’Udc fra il 4 e il 5%, temono una debacle senza un apparentamento. Ma i dibattiti, si sa, prima o poi devono terminare ed ecco che il segretario decide per la presentazione e il voto delle proposte.
Il voto – ad aprire le danze è Paolo Stocchi che propone per l’Udc una corsa solitaria: la mozione passa con 9 voti favorevoli, 5 contrari e 1 astenuto (il segretario). E’ la volta del consigliere Paolo Spedalieri che invece propone di confrontare prima il programma con quello di Pd e Pdl e poi decidere: il voto si ribalta con 5 favorevoli, 9 contrari e 1 astenuto (Finocchi). E’ a questo punto che, vista la situazione, il mite Finocchi tenta una mediazione proponendo di rinviare di 48 ore la decisione. Si vota su tutto, anche sulla mediazione del segretario che però ne esce in malo modo: ritornano i numeri 9 (i contrari), 5 (gli astenuti) e 1 (favorevole). In altri tempi, una situazione simile sarebbe stata pari ad una sfiducia. Ma si va avanti ed è ancora il sempre verde Paolo Stocchi ad avanzare allora la candidatura di Leodino Galli. L’esito del voto conferma, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la frattura interna: 7 favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti (con Gali che si è astenuto dal voto). Insomma neanche tutti coloro che avevano votato la linea di Stocchi (9) hanno riconfermato la fiducia a Galli (7).
Il candidato – subito dopo la nomina Galli ha tenuto un brevissimo discorso al direttivo nel corso del quale avrebbe ipotizzato che nel caso in cui qualche forza politica dovesse farsi avanti, sarebbe pronto anche a retrocedere dalla candidatura. Una frase che non è sfuggita ai più e che, seppur in aperta contraddizione con l’andamento della serata, sembra lasciare ancora qualche spazio di manovra (solo al Pdl, stante le premesse del comunicato) ma anche qualche serio dubbio sulle reali intenzioni politiche del candidato sindaco. Che, non è notizia di oggi, da tempo si era proposto a più schieramenti per un suo eventuale coinvolgimento politico.
E domani – difficile ora capire cosa succederà all’interno dell’Udc, ma è evidente che lo strappo avrà nelle prossime ore delle ripercussioni rilevanti. Occhi puntati sopratutto sul gruppo consigliare (Pina Silvestri e Paolo Spedalieri) che non si esclude possa prendere delle contromisure clamorose.
