VENTICINQUENNE UCCISO A COLPI DI CACCIAVITE. IPOTESI GELOSIA O DROGA - AGGIORNAMENTO - LE PAROLE DEL SINDACO - Tuttoggi.info

VENTICINQUENNE UCCISO A COLPI DI CACCIAVITE. IPOTESI GELOSIA O DROGA – AGGIORNAMENTO – LE PAROLE DEL SINDACO

Redazione

VENTICINQUENNE UCCISO A COLPI DI CACCIAVITE. IPOTESI GELOSIA O DROGA – AGGIORNAMENTO – LE PAROLE DEL SINDACO

Mer, 05/09/2012 - 12:27

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di Claudio Bianchini

Aggiornamento del 06/09/2012 ore 16.00

Resta ancora da identificare con certezza l'arma del delitto, probabilmente ripulita dal sangue e confusa tra i tanti oggetti del mestiere presenti nell'officina di via Saffi. Intanto è stata pressochè esclusa la pista legata a motivi di spaccio di sostanze stupefacenti: la dinamica appare chiara. Il giovane assassinato avrebbe confessato all'omicida di aver avuto in passato un flirt con la sua attuale ragazza – poco più che ventenne, con capelli castani corti – e questo avrebbe scattare la follia, complice anche l'effetto della cocaina. Stamattina gli inquirenti sono tornati sul posto per ulteriori verifiche, nel frattempo qualcuno ha sistemato all'ingresso del locale un mazzo di fiori bianchi. Alcuni vicini hanno inoltre segnalato che nei giorni precedenti all'apertura del negozio, una grossa pietra – rimasta lì a terra sino a qualche tempo fa – era stata tirata contro la vetrina del locale

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Aggiornamento del 06/09/2012 ore 13.30

Alberto Maria Onori, l'avvocato di Useini Ratzi, il giovane macedone che ha confessato di aver ucciso Pawel Lozinskj, ha richiesto al magistrato l'esame tossicologico sia per il suo assistito che per la vittima. Intanto, dalla prime verifiche, si è scoperto che i due avrebbero fatto uso – nello specifico – di cocaina. Nella tarda serata di ieri, i Carabinieri hanno inoltre provveduto a sentire la ragazza suo malgrado coinvolta nella vicenda, sembrerebbe infatti che prima di frequentare il 25enne polacco, avesse avuto una relazione proprio con l'omicida. Motivo della morbosa gelosia.

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Aggiornamento del 06/09/2012 ore 12.46

L'efferatezza del delitto compiuto ieri, ha suscitato un'ondata di commenti di ogni genere tra la popolazione folignate. Da parte sua, il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, ha voluto rasserenare gli animi e stemperare la tensione, con una dichiarazione rilasciata il giorno stesso dell'accaduto. “L'omicidio di stamani è un fatto grave, compiuto con una violenza incredibile, che scuote la cittadinanza di Foligno” – ha sottolineato – “Questo atto ha turbato la popolazione ma credo che comunque, nonostante in passato ci siano stati alcuni fatti di rilievo, non venga inficiato il livello di sostanziale tranquillità della vita cittadina. Mi auguro che le forze dell'ordine – a loro va il mio appoggio e apprezzamento per l'impegno mostrato quotidianamente – possano assicurare alla giustizia, nel più breve tempo possibile, chi ha commesso questo delitto”.

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Grande paura in tarda mattinata nel centro storico di Foligno. Un omicidio nel cuore della città, proprio di fronte allo storico palazzo del San Carlo, che ospita il Teatro, Radio Gente Umbra e La Gazzetta di Foligno.

Vittima un polacco di 25 anni

Un 27enne di nazionalità macedone, U.R le sue iniziali, residente a Perugia, ha ucciso un artigiano di nazionalità polacca di 25 anni, che proprio la scorsa settimana aveva avviato lungo la strada, una piccola attività per la riparazione di biciclette. Si tratta di Pawel Lozinski, meglio conosciuto in città come Paolo.

L'omicida chiuso in bagno

E' stato ucciso all'interno del suo negozio con 5 o 6 colpi di cacciavite al torace, secondo il medico legale Sergio Scalise. I Carabinieri hanno trovato il presunto assassino chiuso nel bagno dell'esercizio con indosso gli abiti completamente sporchi di sangue. Ad avvertire le autorità competenti sono stati gli stessi residenti della zona, che hanno sentito strazianti lamenti provenienti da dietro la serranda.

A terra in una pozza di sangue

All’interno c’era il corpo del giovane senza vita, riverso su una pozza di sangue. Ad effettuare il riconoscimento della salma sarebbe stato un parente, la mamma è infatti rientrata da pochi in giorni in patria. I Carabinieri hanno prontamente fermato lo straniero barricato al bagno.

L'ipotesi di un complice

Si era pensato – ma solo in un primo momento – ad un complice. Avendo trovato la porta chiusa infatti, si ipotizzava che una terza persona fosse fuggita dal negozio chiudendo la porta dietro di sè, onde impedire l'accesso al locale. Il successivo ritrovamento del mazzo di chiavi ha poi fatto poi cadere tale ipotesi.

Il lavoro degli inquirenti

In via Saffi sono giunti il dottor Mario Formisano – magistrato di turno – ed il Reparto operativo dei carabinieri di Perugia oltre agli uomini del Comandante Mattei della Compagnia di Foligno. Il venticinquenne polacco era particolarmente conosciuto in città, specialmente nell'ambiente degli extracomunitari. Appassionato di ciclismo, tanto da aprire un laboratorio specializzato in riparazioni, inaugurato – come detto – proprio la scorsa settimana. Per apprendere i segreti del lavoro, avrebbe frequentato per un certo periodo la bottega di un artigiano nella vicinissima Via Arti e Mestieri, dove sembra che avesse anche trovato un locale, poi scartato per via dei prezzi di affitto troppo elevati per le proprie tasche.

La pista dello spaccio

Prima di avviare l'attività il giovane polacco era stato impiegato nel settore dell'edilizia. L'uccisione – secondo le ricostruzioni – sarebbe avvenuta intorno alle ore 10.30 si presume per motivi legati al mondo delle sostanze stupefacenti, almeno questa è sembrata una prima ipotesi.

Il raptus di gelosia

Il macedone avrebbe detto che i motivi alla base del contendere sono stati generati dalla gelosia, il polacco avrebbe infatti frequentato una ragazza precedentemente legata all'assassino. In ogni modo resta aperto il fronte legato alle sostanze stupefacente. A dare l'allarme – tra i primi – è stato Fabio Luccioli, direttore della locale Radio Gente Umbra che ha sede – come detto – proprio di fronte al locale teatro della tragedia.

Ha confessato, trasferito a Capanne

Il ragazzo macedone – fermato dai militari della compagnia di Foligno – congiuntamente con gli uomini del reparto operativo di Perugia – è stato interrogato alla presenza di un avvocato e del Pubblico Ministero. Stando a fonti dell'Arma – durante le prime fasi delle indagini – il giovane straniero ha fornito la confessione dell'omicidio. E' stato quindi arrestato e condotto a Perugia nel carcere di Capanne.

Sul cadavere è stata disposta l'autopsia

Riproduzione riservata

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