Terremoto Sanità Umbria, Presidente Marini 'Non mi piego ai ricatti' - Tuttoggi.info

Terremoto Sanità Umbria, Presidente Marini ‘Non mi piego ai ricatti’

Sara Cipriani

Terremoto Sanità Umbria, Presidente Marini ‘Non mi piego ai ricatti’

La Governatrice parla agli umbri: 'Preferisco avere le polemiche politiche ma aver scelto dei manager capaci'
Gio, 18/02/2016 - 23:58

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La questione nomine sanità in Umbria è ancora calda a non accenna a placarsi. Dopo le dimissioni dell’ex assessore Luca Barberini, presentate irrevocabili nella mattinata di ieri, le cui ragioni sono state approfondite in una conferenza stampa questa mattina, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini fa sentire forte la propria voce e quella della sua Giunta: “Non cedo a nessun ricatto politico”.

Ai microfoni di TuttOggi.info, la ‘lady di acciaio’ umbra, si ribadisce con chiarezza la posizione della scelta che ha portato alla nomina dei cinque dirigenti,  parlando direttamente ai cittadini per i quali governa.

“Come prima cosa, voglio dire ai cittadini di questa nostra regione, l’Umbria, che la Giunta regionale e il Presidente della Regione non sono ricattabili e non sono sottoposti a nessun ricatto politico. Tantomeno lo possono essere su una materia così delicata come lo sono le nomine dei vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere della nostra regione. Ovviamente io non ho compreso l’escalation che ha portato autonomamente alla decisione dell’assessore di arrivare fino alle dimissioni.

La Giunta regionale doveva assumere un provvedimento come atto collegiale dove tutti i cinque assessori della Giunta insieme alla Presidente della regione devono concorrere alla definizione, sulla base dei curriculum presentati, di quelli che per esperienze professionali, esperienze condotte alla guida di aziende sanitarie, di esperienze maturate nell’ambito della sanità erano i candidato più idonei a ricoprire l’incarico di direttore regionale. Quindi noi abbiamo fatto un lavoro serio, istruttorio, di merito, di proposta e anche di confronto che può riguardare anche le persone.

Per me è incomprensibile che a un certo punto proprio l’assessore che più di altri è incaricato di salvaguardare più di altri di salvaguardare l’unità e la collegialità della Giunta e di portare tutti gli assessori anche, se vogliamo, sulla sua posizione è arrivato a dire che se non si andava nella direzione che lui proponeva non c’era nessun’altra possibilità che il fatto che lui abbandonasse.

Con molta chiarezza non c’è il giochino del rinnovamento e del ricambio perché la Giunta regionale ha fatto una scelta di  merito e di competenze, ma di fatto ci sono quattro direttori nuovi in tutte e quattro le aziende sanitarie. Direttori generali che hanno maturato esperienza, che hanno acquisito grande consenso per le loro capacità professionali anche nel modo della sanità regionale, altri che hanno fatto esperienze nazionali di grande rilievo e di primo piano che possono essere utili anche all’Umbria e quindi abbiamo pensato ai cittadini dell’Umbria, alla sanità di questa regione, alla sicurezza sanitaria, ma anche alla capacità di governo e di organizzazione complessa

Come Presidente di regione mi sento di dire che il primo compito è rifiutare i ricatti politici. Se un presidente è sottoposto ai ricatti è meglio che se ne vada”.


Nei rapporti con l’assessore dimissionario, la Presidente Marini, lascia spazio ad un nuovo dialogo, che possa portare ad una nuova fase costruttiva per la regione Umbria:

Umbria, Marini ‘Auspico fase propositiva per la Regione’ from Sara Cipriani on Vimeo.

“Per quanto mi riguarda spero che Luca Barberini, con più serenità, possa riaprire un confronto con noi e anche con me e possa anche valutare con più attenzione come si sono sviluppate queste ore, queste giornate e si possa andare non tanto ad una ricomposizione quanto all’apertura di una fase positiva e propositiva per il futuro della nostra regione.

Non mi sono mai sottratta al confronto politico e tantomeno all’interno della mia stessa giunta regionale, dove gli assessori hanno ampia autonomia di proposta, di proposizione e in questi otto mesi Luca aveva tutta la possibilità di sottoporre ogni idea innovativa che aveva in mente per il futuro della sanità regionale. Mi auguro quindi che ci siano nelle prossime ore, nei prossimi giorni le condizioni per abbandonare il terreno della polemica e tornare a quello del confronto, del dialogo e delle decisioni di merito”.


La questione sanità ha portato alla luce divisioni di correnti all’interno del Partito Democratico regionale. Questa l’opinione della Presidente Marini:

Il Partito Democratico ha bisogno che tutti noi lo legittimiamo come luogo e comunità collegiale e non come somma di individualità o tanto peggio di aree e correnti politiche. Per me il partito democratico in Umbria è solamente quello che ha sede in Piazza della Repubblica. Io non ho mai organizzato correnti, aree autonome, non possiedo una sede autonoma di partito dove incontro persone e cittadini.

Il mio interesse è che il Partito democratico sia sempre di più un partito robusto nella sua collegialità. Non ho un’idea di percorsi meramente individuali e di potere. Se non mi ritrovo in una comunità collegiale credo che non ci si ritroverebbero nemmeno i cittadini e gli elettori che ci guardano sul piano delle proposte, ma anche delle risposte che siamo in grado di dare.

In questa vicenda della sanità regionale è sorprendente che contemporaneamente in queste ore io riceva tantissime telefonate, messaggi, posta elettronica di operatori sanitari, di medici di infermieri, che ci dicono: ‘Bravi, avete scelto persone capaci e competenti che abbiamo apprezzato in questi anni, che sanno governare la sanità’ e dall’altro lato ci sia un confronto tutto politico che non è in sintonia né con chi lavora, cioè quegli 11.500 operatori che ogni giorno fanno funzionare il servizio sanitario dell’Umbria, né tantomeno i cittadini; perché tutti dovremmo essere orgogliosi di sapere che a capo delle aziende (sanitarie n.d.r.) dell’Umbria ci sono dei manager che hanno la competenza e la capacità professionale per occuparsi di organizzazione sanitaria.

Preferisco avere le polemiche politiche ma aver scelto dei manager capaci, piuttosto che se mi fossi piegata ai ricatti per manager meno capaci solo per tenere insieme il consenso politico e l’equilibrio all’interno della Regione.

Io parlo agli umbri e credo che gli umbri debbano sapere che alla guida delle aziende ci sono alcuni dei più bravi tra i 108 che erano stati candidati ad essere nominati. Le polemiche politiche dureranno un po’ ma poi come tutte le polemiche finiranno“.

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