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Prg, adottata a maggioranza parte operativa | Ora la parola passa ai cittadini

Redazione

Prg, adottata a maggioranza parte operativa | Ora la parola passa ai cittadini

I tifernati per 30 giorni potranno prendere visione e farsi un’idea della documentazione per eventuali osservazioni
Gio, 29/03/2018 - 16:54

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Adottato con i 14 voti a favore della maggioranza (Pd, Psi e La Sinistra), e il voto contrario di FI, Fd’I, M5S, Castello Cambia e Tiferno Insieme, la parte operativa del Prg di Città di Castello. Ora spazio alle opinioni dei cittadini che, da domani (venerdì 30 marzo), e per 30 giorni, potranno prendere visione e farsi un’idea della documentazione per eventuali osservazioni. I criteri di esame di quest’ultime verranno poi sottoposte all’assemblea.

L’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini ha introdotto l’esame del piano operativo in vista del voto sull’adozione: “E’ stato un lavoro complesso che arriva in Consiglio dopo 2 anni di approfondimento e redazione: non è un tempo lungo essendo stato preceduto dall’approvazione del piano strutturale e dalla Valutazione di Impatto ambientale. E’ il primo piano operativo dopo la nuova legge e sarà un piano-pilota. E’ stata  data particolare attenzione al centro storico e alle frazioni. Auspichiamo che sia motore di sviluppo a partire dal piano strutturale che ha dato una visione di città leader dell’Alta Valle del Tevere, cerniera del Centro Italia”.

Alcune previsioni sono di sistema ed altre assumono un significato simbolo della città che verrà come Piazza Burri, il Lungo Tevere, la bretella apecchiese, Pesci d’oro, la vecchia zona industriale. Elemento importante è stato il piano integrato per l’edilizia scolastica, che dopo l’ultimo terremoto è stato oggetto di interventi cospicui del Comune: esempio di successo è l’asilo Cavour mentre rimane in agenda la nuova Alighieri-Pascoli

Francesco Nigro, responsabile scientifico dell’equipe di piano per lo studio Coprogetti, ha spiegato come “la pianificazione non risolve tutti i problemi ma dà un contributo alla costruzione della città futura sulla base delle aspettative di cittadini, operatori di mercato e governo locale, dato che il Consiglio comunale sarà sovrano su tutte le decisioni che riguarderanno il piano”.

L’operazione di fondo è di consolidamento della struttura urbana esistente ed in particolare della città pubblica, grazie ai meccanismi perequativi. Lo spazio urbano è composto da città storica, città consolidata e città di trasformazione

Nigro ha poi fornito alcuni numeri per avere la dimensione quantitativa di quanto il piano movimenterà: L’insediato totale è di 15 milioni e 800 mila metri quadrati di cui il 99% è già urbanizzato o pianificato e l’1% sono Zauni (Zone Agricole Utilizzabili per i Nuovi Insediamenti), circa 103 mila metri quadrati. Di questa piccola percentuale l’operativo ne attiva il 5%. Il 7% del piano è costituito da dotazioni locali esistenti e le aree di trasformazione rappresentano l’8%, circa un milione e 300mila. Dentro questa superficie, il 40% è costituito da cessioni per la dotazione di spazi pubblici, che potenzialmente si estendono fino a 85 ettari. Per quanto riguarda le quantità edificatorie, la Suc, (Superficie Utile Complessiva di base), è di 258mila metri quadrati: circa 104mila per fare case e circa 155mila per fare servizi. Il fine è restituire valore alla collettività ma il piano da solo non può farcela e andrà affiancato dalla politica.

Zucchini (Pd): “L’adozione in due anni, con una variante generale in mezzo, è stato un grande risultato. La depauperazione degli opifici della zona industriale nord è sotto gli occhi di tutti e va regolamentata e accompagnata per esempio ridisegnando la viabilità. Facciamo un Ufficio del Centro storico per ripopolarlo e riqualificarlo”. Bucci (Castello Cambia): “Il piano non risparmia suolo e lascia presagire un ulteriore svuotamento di abitanti viste le aree commerciali individuate all’esterno. Andava fatta una rilevazione dentro l’esistente; si progetta il nuovo con il vecchio abbandonato a se stesso”. Morani (Psi): “Il piano offre una visione del centro storico e delle frazioni adeguata alle sfide che abbiamo davanti. Approvare il Prg significa rimettere in moto il lavoro per far ripartire l’economia. Critica la viabilità della zona industriale”.

Sassolini (FI): “Bisogna aspettare le osservazioni e vedere la reazione dei cittadini. Più in generale mi sarei aspettato una grande incentivazione dei centri storici. Le zone industriali devono essere concepite in modo da essere fruite facilmente ma anche mantenibili perché oggi dimostrano che nella viabilità sono un colabrodo anche a causa del grande traffico”. Gasperi (M5S): “Sposo le parole di chi mi ha preceduto su centro storico e investimenti zona industriale. Il Piano è una dichiarazione di intenzioni, soggetto ad una volontà politica che si dovrà manifestare. Le varianti ci saranno così come le osservazioni. Tra 60 giorni andrà confermato alla luce di quanto diranno i cittadini. Preferisco non commentare un documento in evoluzione e riservare le valutazioni per quanto si concretizzerà di volta in volta”. Pescari (Pd) “Il Prg mi convince perché ha in sé elementi filosofici convincenti: rapporto tra pubblico e privato ad esempio. Le operazioni complesse si mettono in piedi se ci sono premialità, incentivi e disincentivi. Inoltre guardiamo alla città esistente e la riconnettiamo dove ci sono gap. Piazza Burri, è un punto fermo della nuova identità nei prossimi decenni”.

Morini (Tiferno Insieme): “Il Prg non rispetta il Documento Programmatico degli inizi e la sua attenzione al paesaggio e all’ambiente, a cemento zero. La sensazione è che questo nuovo Prg abbia valori potenzialmente alti di consumo del territorio. Piazza Burri e Molini Brighigna dovevano essere unite da un concorso di idee ed evolversi insieme. Sul centro storico manca una particolare attenzione. La vecchia zona industriale è in cerca di autore: mi sembra che l’indirizzo sia demolizione e recupero in senso commerciale”. Tavernelli (Pd): “La tipologia del piano ha in sé attività di programmazione come il piano del commercio, il Pums, il piano acustico e della bellezza, della vulnerabilità dell’edilizia scolastica. Rilancio la proposta di Zucchini per un Ufficio del Centro storico”. Lignani Marchesani (Fd’I): “Il centro storico non fa parte del Prg ma dal punto di vista politico svolge un ruolo prioritario. Una parte dei problemi è oggettiva ma altre sono indotte dalle scelte della politica. Se scegliamo di spostare il baricentro della città a Piazza Burri è legittimo ma dobbiamo dirlo”.

Nella replica Nigro ha detto che “Il Prg non ha capacità demiurgiche: stabilisce destinazione d’uso, modalità attuative e poco più. La zona industriale Nord attende che gli interventi in atto terminino. Piazza Burri e i Molini sono un’occasione europea, su cui aprire un concorso di idee e trovare investitori. Il piano lascia tutte le vie aperte. Da quell’operazione dipende il futuro del centro storico”. L’assessore Cestini, infine, ha ringraziato i consiglieri dicendo: “Ora cittadini, Consiglio e investitori dovranno dare al piano un’anima”.

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