Padre e fidanzato orchi facevano prostituire disabile, 3 arresti CC Spoleto Tremano clienti - Tuttoggi.info

Padre e fidanzato orchi facevano prostituire disabile, 3 arresti CC Spoleto Tremano clienti

Carlo Ceraso

Padre e fidanzato orchi facevano prostituire disabile, 3 arresti CC Spoleto Tremano clienti

Operazione “pretty woman” | Clienti di Spoleto ma anche Perugia e Terni | Ai domiciliari albergatore spoletino
Sab, 18/02/2017 - 14:06

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Faceva prostituire la propria figlia disabile costretta a subire anche le angherie del fidanzato di cui si era innamorata. E’ la squallida storia cui i Carabinieri di Spoleto, alla guida del capitano Marco Belilli (nella foto), coordinati dalla locale Procura della Repubblica,  hanno messo la parola fine eseguendo tre ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e una agli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le indagini preliminari. I tre uomini, tra cui il titolare di un albergo sito nella prima periferia della città, sono ritenuti responsabili a vario titolo di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.  L’operazione è stata ribattezzata “Pretty woman”, forse per la speranza che la ragazza – che chiameremo Vivian, come la protagonista del celebre film – possa ritrovare la giusta serenità e affetti veri.

I fatti – è l’agosto del 2016 quando i militari, aiutati anche dalle segnalazioni di alcuni cittadini, decidono di monitorare i comportamenti della giovane notata spesso in attesa in alcuni punti del centro storico di Spoleto dove veniva avvicinata da alcuni automobilisti che la facevano salire a bordo e la portavano in alcune zone boschive del comprensorio o presso un albergo situato all’ingresso della città. Con l’avvio delle indagini gli inquirenti si sono trovati davanti ad una situazione perversa, choccante con la giovane – già in cura presso la locale struttura sanitaria per una malattia psichica – costretta a prostituirsi non solo dal padre ma anche dal ragazzo di origini rumene di cui si era innamorata. Un incubo dal quale Vivian non sarebbe uscita facilmente se non grazie al provvidenziale intervento dei militari del nucleo operativo del Luogotenente Valter Crosti.

I due orchi – le indagini, supportate da pedinamenti, intercettazioni e analisi sul web, hanno svelato un quadro a dir poco riprovevole. Il padre della spoletina, S.R., 46 anni, di Spoleto, abusando dell’infermità e della minorazione psichica della figlia, la faceva prostituire anche con quei clienti con cui la poverina non voleva andare minacciando di cacciarla di casa. Stando  a quanto trapela, lo stesso genitore la controllava nella attività di meretricio, intascava i proventi. A volte si faceva consegnare i soldi direttamente dal cliente di turno. Ma non è purtroppo tutto, perché Vivian non ha avuto neanche la fortuna di incontrare l’amore giusto. Anche il fidanzato infatti, M.V., 32enne, sfruttando il forte sentimento che la spoletina provava per lui, la faceva prostituire minacciando di interrompere la loro relazione se non avesse guadagnato almeno 100 euro al giorno. Soldi che si faceva consegnare ogni sera prima di rientrare a casa.  Per aumentare gli illeciti profitti il 32enne aveva pubblicato alcuni annunci erotici su siti internet per aumentare la clientela. La povera ragazza si trovava quindi nella duplice, tremenda difficoltà di non scontentare i due orchi che, in concorrenza tra loro, senza alcuno scrupolo, cercavano di sfruttarla in ogni modo. Dalle intercettazioni è emerso che Vivian doveva chiedere il permesso di poter spendere una piccola parte dei soldi che le rimanevano anche per fare colazione o prendere l’autobus. Le indagini hanno permesso di individuare il gestore di un albergo, F.I., 51 anni, il quale cedeva in uso le camere senza registrare la presenza della ragazza.

Tremano i clienti – le attività di pedinamento, intercettazione e analisi della rete ha consentito ai carabinieri del capitano Belilli di individuare finora almeno 80 clienti, per la maggior parte del comprensorio di Spoleto ma, a causa degli annunci su internet, provenienti anche dalla provincia di Terni e Perugia. Ed è nei confronti di questi che potrebbero esserci a breve altre clamorose novità. L’invalidità di Vivian – che gli  inquirenti hanno definito “affetta da ingravescente deficit cognitivo” – non poteva non essere percepita dai clienti.

Da qualche giorno, per disposizione de Tribunale, la ragazza è stata trasferita in una struttura protetta dove poter iniziare una nuova vita.

© Riproduzione riservata

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