Minimetrò / Crollo dei passeggeri, violenze a bordo e inquinamento acustico - Tuttoggi.info

Minimetrò / Crollo dei passeggeri, violenze a bordo e inquinamento acustico

Alessia Chiriatti

Minimetrò / Crollo dei passeggeri, violenze a bordo e inquinamento acustico

Sanzioni per chi cede i biglietti e terminal degli autobus a Pian di Massiano / Le proposte in Commissione Bilancio / Regione in ballo per costi
Ven, 17/04/2015 - 20:09

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Vicenda minimetrò. Atto? L’ennesimo. Torna prepotente oggi, in Commissione Bilancio, la questione sui costi di gestione che comune di Perugia e Minimetrò S.p.a. provano, a quanto pare senza successo, a sostenere. A questo problema, si aggiungono il lamentato inquinamento acustico e l’allarme sicurezza, dopo alcuni episodi di violenza registrati a bordo e nelle vicinanze dei tornelli.

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Il documento presentato oggi a Palazzo dei Priori conteneva tre ordini del giorno. In prima battuta è stata ripercorsa tutta la storia del tanto discusso mezzo pubblico perugino: dalla realizzazione del progetto, con la costituzione della società nel 1998, al costo totale di realizzazione dell’opera, determinato in € 103.000.000,00, di cui € 98.000.000,00 di costi industriali e € 5.000.000,00 di oneri finanziari. Cifre che vanno poi subiscono una certa correzione, in base ai dati contenuti nel Piano Economico Finanziario 2014-2019, e all’ultimo consuntivo approvato (bilancio di esercizio al 31.12.2013) fornito da Minimetrò spa: è in questi documenti infatti che gli importi a carico del Comune di Perugia per le attuali e successive annualità, al netto dell’Iva, risultano ricomprese in un importo che va dai 7,8 milioni ai 7,9 milioni annui, cui si aggiungono gli importi degli ammortamenti per mutui per una spesa complessiva superiore ai 10 milioni annui.

Il crollo dei passeggeri – Altro nodo gordiano della vicenda sono i dati relativi ai passeggeri, dei quali nel tempo si è infatti evidenziata una diminuzione (-11%). 8903 (media mensile) nel 2011, 7273 nel 2012, 6949 nel 2013, 7223 nel 2014. Ed è proprio a fronte di una situazione a tratti ingestibile che un consigliere della maggioranza ha proposto alcune idee per ridurre i costi di gestione del “detestato brucomela“, oltre che provare a “ridurre l’inquinamento acustico, che in alcune zone resta ai limiti della norma, soprattutto in zone particolarmente sensibili quali gli edifici scolastici“. Viene così proposto di “attivarsi per stabilire una rimodulazione delle tariffe di trasporto pubblico locale su gomma e di mobilità alternativa, mediante l’introduzione di: titoli di viaggio aventi durata di 40 minuti del costo di € 1.00 e di “multiviaggi – famiglia”; titoli di viaggio del costo di € 1.50 aventi durata pari all’orario giornaliero di funzionamento del Minimetrò; prevedere l’elaborazione di nuovi progetti (o incentivare lo sviluppo di quelli esistenti), per l’installazione di tecnologie per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che possano essere utilizzate per il funzionamento del Minimetrò, da posizionare in corrispondenza delle stazioni di sosta; inoltrare richiesta all’Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Ingegneria Industriale affinché svolga una ricerca sull’impatto dell’inquinamento acustico attualmente presente lungo tutto il percorso; farsi promotore di un tavolo di confronto tra Università degli Studi di Perugia, Società Leitner e Minimetrò spa perché, nell’ottica di un abbattimento quanto più radicale dell’inquinamento acustico presente, si mettano a punto nuovi sistemi di manutenzione, anche in considerazione della possibilità di estendere l’orario di apertura del vettore alle ore notturne, per raggiungere un’ammortizzazione dei costi dei contratti di outsourcing in vigore, il cui prezzo, dai dati forniti dall’azienda, è in costante crescita“. Tra le altre proposte c’era l’idea da parte della Commissione di istituire delle navette che colleghino Pian di Massiano con l’ospedale, nonché posizionare il terminal degli autobus che provengono dall’area ovest (San Sisto, ecc.) nella stessa Pian di Massiano o al massimo nei pressi della stazione ferroviaria di Fontivegge. Ciò, pare, permetterebbe di valorizzare al meglio il Minimetrò per l’accesso all’acropoli.

Risponde Spinelli – Tutte questioni economiche sulle quali anche l’Amministratore Unico della Minimetrò Spa Nello Spinelli ha voluto, nel pieno della manifestata disponibilità a collaborare, rivendicare la gestione professionale compiuta negli anni dall’azienda, “che sta continuando a lavorare a stretto contatto con l’Amministrazione Comunale per cercare di ottimizzare le risorse, tutelando appieno i soci sia privati che pubblici“. L’A.U. ha poi chiarito che è auspicabile un’operazione tesa all’abbattimento dei costi, ma anche azioni rivolte alla crescita dei ricavi e, dunque, all’aumento del numero dei passeggeri. Il dato del crollo dei passeggeri è stato commentato da Spinelli quasi additando l’amministrazione perugina che nel 2010 decise di aumentare il costo del biglietto, portandolo a 1,50euro. In questa prospettiva, Spinelli ha comunque auspicato “l’adozione di interventi mirati sulle politiche tariffarie e sulla mobilità urbana in generale; interventi di competenza del Comune”. Ma niente panelli fotovoltaici, la cui installazione non sarebbe comunque in capo alla Sipa. L’A.U. ha comunque riferito che Minimetrò consuma annualmente 4.126.788 kWh per un costo pari a 631.378,84 euro più iva. Nel caso si decidesse di realizzare impianti sulla copertura delle tre stazioni citate (Case Bruciate, Fontivegge, Pian di Massiano) il risparmio sarebbe pari a 13.000 euro annui (100.000 kWh), ma a fronte di un investimento stimato di 150-200.000 euro. Non a caso questa soluzione era già stata scartata in passato, quando l’azienda, in collaborazione con l’Università, aveva studiato l’ipotesi di realizzare impianti fotovoltaici sulla stazione di Pian di Massiano.
In relazione alla rumorosità della struttura, Spinelli ha confermato che la questione è stata affrontata nel corso degli anni in modo molto approfondito, tanto che è a disposizione del Comune una documentazione probatoria imponente da cui emerge il pieno rispetto della normativa, con conseguente rilascio da parte delle Autorità preposte del nulla osta per l’esercizio. Stesso discorso per le manutenzioni notturne, che devono intendersi compatibili con il regolamento comunale vigente in materia. Peraltro l’attuale strutturazione dei prolungamenti delle corse, in concomitanza con eventi particolari (Umbria Jazz, ad esempio) non è tale da richiedere interventi manutentivi ulteriori. Discorso diverso se si decidesse di definire un calendario dei prolungamenti giornaliero, il quale necessiterebbe di verifiche preliminari da parte di Minimetrò e Leitner. Emerge, inoltre, sul piano dei costi manutentivi, l’assoluta adeguatezza delle attività in linea con le esigenze tecniche richieste dall’impianto.
Ulteriori risposte sono state fornite sulla sperimentazione di nuovi titoli di viaggio. Premesso che questa scelta è di esclusiva spettanza del Comune, la tematica assume valenza centrale perché strettamente collegata al numero degli utilizzatori e, dunque, ai ricavi. Per tali ragioni Spinelli ha sollecitato di procedere non solo a nuove sperimentazioni (peraltro già effettuate in passato), ma anche a politiche di mobilità urbana efficaci.

Amministrazione regionale in ballo – Una situazione definita “gravosa” in Commissione, dunque, per la quale viene sollecitata dalla stessa maggioranza di Palazzo dei Priori l’intervento della Regione Umbria. Nel documento presentato oggi, infatti, si ricorda che “gli oneri a carico del Comune di Perugia legati alla gestione del Minimetrò, risultano oltremodo gravosi e sicuramente non sostenibili dall’Amministrazione solo ed esclusivamente con risorse proprie. Tale oggettiva difficoltà è stata dichiaratamente riconosciuta negli anni anche dalla Regione che ha più volte provveduto a impegnare e liquidare a favore del Comune di Perugia, risorse specifiche destinate a garantire la sostenibilità finanziaria del Minimetro’ (2.850.000 nel 2008, 7 milioni nel 2009-2010, 2,8 milioni nel 2011, 2 milioni nel 2012)”. Da Palazzo dei Priori ci si appella, per l’attivazione di un’iniziativa di sostenibilità per il minimetrò, al capitolo sulla mobilità alternativa, inserita fra i sistemi di trasporto pubblico regionale mediante il Fondo Unico regionale per il TPRL. Ancor di più, spiegano dalla maggioranza, se si considera che “il traffico a Perugia è il 75% del totale regionale, quando invece  il finanziamento della Regione riesce a coprire al massimo il 65% del fabbisogno, con una ripartizione dei costi che negli anni è stata mediamente distribuit nel seguente modo: 60% Regione e 40% Comune. La copertura media dei finanziamenti della Regione, invece, per gli altri Comuni dell’Umbria è di circa l’85%, raggiungendo in alcuni casi (vedi Assisi) anche il 100%; se questo 85% fosse valido anche a Perugia, si potrebbe contare su un risparmio di circa 2 milioni di € all’anno”.

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Violenze a bordo – A complicare la già intricata matassa ci pensano alcuni episodi di violenza registrati nelle zone di accesso al minimetrò. Nel documento della Commissione si riferisce infatti che “sono in aumento episodi di violenza da parte di persone, anche minorenni, che cercano di attraversare contemporaneamente i tornelli del Minimetrò o che cercano di sfilare con destrezza i biglietti dalle mani di ignari utenti”.

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Non mancherebbero situazioni per le quali i contenitori per i biglietti usati situati all’uscita delle stazioni del Minimetrò sono sistematicamente forzati per recuperare biglietti ancora validi. E ancora lo stesso personale è a volte soggetto a insulti e minacce da viaggiatori senza biglietto. Su questo la Commissione ha chiesto di impegnare la Giunta a prendere i relativi provvedimenti avvalendosi di tutte le forze in campo. A proposito della sicurezza, Spinelli ha ricordato che l’azione strutturale più importante messa in campo dalla società fin dal 2011 ha riguardato l’introduzione della cosiddetta “gabbia temporale” sul titolo di corsa semplice (ossia l’impossibilità per 20 minuti dall’uscita di riutilizzare il titolo) al fine di evitare il “ticket crossing” tra utenti. L’azienda ha suggerito al Comune di verificare la possibilità di introdurre una specifica disciplina amministrativa sanzionatoria per la violazione del divieto di cessione dei biglietti. In ogni caso il dispositivo della gabbia temporale ha ridotto drasticamente il fenomeno del riuso, passando da 1000 a 400 accessi.
Altri interventi di sicurezza hanno riguardato l’installazione di contenitori per il conferimento dei biglietti usati con un’imboccatura limitata e la presentazione di denunce per uso improprio del pulsante di blocco dei tornelli.

Da parte sua l’opposizione ha difeso l’opera, chiedendo di provare ad armonizzare i vari sistemi di trasporto tra loro. Il dibattito finale e la votazione dei tre ordini del giorno sono stati rimandati alla prossima seduta.

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