Nel pieno del dibattito nazionale sull'utilità delle Comunità Montane , prese di mira come esempi di spreco , riceviamo un comunicato dall'UNCEM Umbra che rappresenta la propria azione durante il triste evento del terremoto del 1997, e che volentieri pubblichiamo .
“Nel decennale del terremoto che il 26 settembre 1997 colpì l'Umbria e le Marche, l'Uncem Umbria vuole ricordare l'impegno profuso dalle Comunità Montane dell'Umbria in quei giorni.
Squadre di tecnici e operai furono impiegati sin da subito per soccorrere i luoghi più disastrati e per collaborare nella rilevazione e nella schedatura dei danni .
Ma un'altra opera importante impegnò le squadre in collaborazione con la Regione dell'Umbria.
Mentre si allestivano i villaggi di containers per ospitare le persone e i servizi, le Comunità Montane costruirono decine di ricoveri in legno per le 277 aziende agricole che avevano visto le loro stalle e fienili vacillare o crollare sotto le scosse sismiche.
Cinque Comunità Montane, quella dell'Alto Chiascio, quella della Valnerina, del Subasio, dei Monti Martani e del Trasimeno edificarono in tempi molto brevi rispettivamente 67, 43, 88, 46 e 33 edifici in legno che permisero agli agricoltori di ricoverare il bestiame e i foraggi minacciati dall'arrivo dell'inverno.
Strutture costruite nei pressi di quelle danneggiate, situate soprattutto nelle piccole frazioni di montagna dove gli agricoltori erano rimati a presidiare il territorio e dove le Comunità Montane, abituate a raggiungere i luoghi più impervi, arrivarono con celerità.
Fu un risultato molto importante che permise di mantenere le attività dove erano sorte e che dette la possibilità a molti nuclei familiari, impegnati nell'allevamento e nella coltivazione della terra, di alleviare i forti disagi di quei giorni e di continuare il lavoro con dignità.”
carvan