Ikea, San Martino si difende: "si faccia a Perugia" - Tuttoggi.info

Ikea, San Martino si difende: “si faccia a Perugia”

Alessia Chiriatti

Ikea, San Martino si difende: “si faccia a Perugia”

Guerra tra campanili anche contro Bastia e Collestrada| Pierotti da Corciano: "mai dialogato con Ikea. Per noi sarebbe una manna"
Mer, 12/08/2015 - 19:33

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Sembra una sorta di guerra tra campanili quella messa in piedi per la costruzione dell’Ikea a Perugia: a contendersi la multinazionale svedese sono San Martino, Corciano, Bastia e Collestrada. Tutti siti sui quali sono state ventilate delle ipotesi, seppur non necessariamente confermate dalle singole amministrazioni. Che siano voci o meno, inclusa quella su un incontro segreto tra amministrazione di Perugia e Ikea avvenuto negli ultimi giorni, resta ad oggi dunque il dubbio se Ikea si farà o meno, se a Perugia o altrove: ipotesi, almeno quella di Corciano, non confermata dall’amministrazione locale. L’assessore Pierotti, al telefono con Tuttoggi.info, ha infatti dichiarato che Ikea non ha mai contattato l’amministrazione del comune, e che anzi per Corciano avere Ikea sarebbe come “una manna dal cielo“. Pierotti si è anzi detto del tutto stupito della novità, smentendo ogni possibile trattativa emergente.

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Andando per gradi, questa mattina si è tenuta una conferenza stampa in Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori, alla presenza del consigliere del PD, Alvaro Mirabassi, e delle 12 associazioni del territorio di San Martino: sul tavolo la ferma convinzione politica e l’unità di intenti di salvaguardare la scelta della costruzione del punto vendita Ikea proprio a San Martino. Un progetto, quello della multinazionale svedese, che vedrebbe così Ikea anche in Umbria, e non solo a Roma e Firenze per il centro Italia. Da sottolineare come il progetto per San Martino in Campo è già al 75-80% dello sviluppo, e che dunque, in base a quanto riferisce Mirabassi e le associazioni locali, sarebbe “folle pensare di cambiare“. Un progetto inoltre che garantirebbe lo sviluppo locale, rendendo disponibili posti di lavoro, con un investimento di 7 o 8 milioni di euro che andrebbero nelle casse del Comune. Non costituirebbe un problema dunque la modificata viabilità della zona, fatto che aveva catturato le lamentele di una parte della politica e dei cittadini. A far adirare le associazioni di San Martino è dunque l’idea che Ikea voglia investire altrove, a Corciano ad esempio.

Quella del sito di San Martino, è stato spiegato anche questa mattina, è un’idea avviata già nel 2006, anno del primo incontro tra Ikea e l’allora Sindaco Locchi, ma poi arenatasi definitivamente nel settembre 2011 dopo la seconda conferenza dei servizi. “San Martino in Campo – ha dichiarato Mirabassi – dopo una lunga ricerca da parte di Ikea del sito ideale per l’insediamento (fin dal 2000), fu presentato all’azienda insieme ad un’analisi dei fattori localizzativi di supporto. Il gruppo fu colpito dalle potenzialità dell’area e, soprattutto, dall’assenza di vincoli. Per questo furono attivate le verifiche del caso, compreso il gradimento degli Enti locali e la ricerca di un partner sviluppatore. Le verifiche con le Amministrazioni hanno avuto esito positivo, portando Ikea a stipulare nel 2008 un contratto con la società Sea per lo sviluppo del programma. Le indagini successive (geologiche, archeologiche, ecc.) ebbero esito positivo. Nel frattempo il partner sviluppatore aveva proceduto all’acquisto dei terreni e convenuto l’accordo per il trasferimento ad Ikea. Sempre nel 2008 l’incontro col Comune, in cui si conveniva il percorso tecnico-amministrativo del caso (procedura Suap, sportello unico attività produttive)”.
Nel 2010 si è poi avuta un’altra accelerazione con nuovi incontri col Comune (riunione preliminare della conferenza dei servizi), concertazione con le organizzazioni imprenditoriali e dei lavoratori dall’esito positivo. “Da qui in avanti il progetto Ikea assume contorni caotici. L’inversione di tendenza – continua Mirabassi – sembra coincidere con l’emersione di forze silenti, di veri e propri centri di potere che agirono con l’intento di far fallire le attività intraprese a San Martino”.

Interessi speculativi “Forze ostili – dicono le associazioni – hanno avuto un potere tale da bloccare un piano di lavoro già delineato. Di certo la sensazione è che ancora una volta centri di potere, per lo più caratterizzati da interessi immobiliari speculativi, vogliano mettere le mani su scelte urbanistiche affidate alla comunità politica e maturate entro un corretto dibattito democratico”.

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Da qui dunque scaturisce la richiesta finale di Mirabassi, rivolta a Sindaco e Giunta, dunque, “di attivarsi in modo celere e coeso affinchè si persegua non solo l’obiettivo di addivenire all’insediamento dell’Ikea, ma di farlo con la necessità di unire e preservare le forze sane della città, operando uno “scatto” di buona politica”.

Nuove ipotesi – Intanto come detto compaiono, anche a mezzo stampa, altre soluzioni: tutte da scartare per Mirabassi e le associazioni, che si riuniranno domani sera alle 21 proprio a San Martino per manifestare l’intenzione coesa di accogliere Ikea sul loro territorio. A Corciano, dicono, l’impatto su una viabilità già oggi critica sarebbe problematico. Fuori luogo anche Bastia, perché lì si è in presenza di aree agricole e di vincoli aeroportuali per le altezze degli edifici. Da scartare anche Collestrada perché gli spazi dedicati sarebbero angusti e perché i vincoli imposti da Ferrovia, Tevere, E45 e tanto altro sarebbero insuperabili. Non adatto anche Lidarno, perché lì permane una separazione fisica del parco a causa della presenza della E45 e della Ferrovia e perché l’impatto in termini ambientali sarebbe significativo.
L’unica opzione valida resta San Martino in Campo, dunque. Il sito, come dimostra l’iter già compiuto, non ha impatti sull’ambiente, sul paesaggio, sulla viabilità primaria e secondaria. I modesti impatti locali sarebbero facilmente mitigati con appositi provvedimenti. Inoltre il progetto interessa un’area agricola compromessa e degradata e non di pregio come è stato detto da alcuni. Inoltre lì sarebbe possibile realizzare un vero insediamento commerciale innovativo con ampie possibilità di sviluppo e facilmente accessibile”.

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