Giornale fermo, il CdR precisa "per espressa volontà dell'Editore" - Tuttoggi.info

Giornale fermo, il CdR precisa “per espressa volontà dell’Editore”

Sara Cipriani

Giornale fermo, il CdR precisa “per espressa volontà dell’Editore”

Il comunicato dei giornalisti del GdU e le prime reazioni della politica
Dom, 08/11/2015 - 17:20

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In merito a quanto sta accadendo in questi ultimi giorni al Giornale dell’Umbria, arriva un aggiornamento dal Comitato di Redazione che pubblichiamo integralmente:

“I giornalisti del Giornale dell’Umbria, attraverso il Comitato di redazione della testata stessa, precisa, in primo luogo, che la mancata uscita in edicola del quotidiano dell’8 novembre non è dovuta ad azioni di sciopero da parte del personale giornalistico e poligrafico, ma per espressa volontà dell’Editore.

Il Comitato di redazione chiede con urgenza l’intervento del signor Prefetto di Perugia, della Presidente della Regione Umbria e dei sindaci di Perugia e Terni dopo quanto accaduto nella notte appena passata ad opera dell’editore-proprietario del Giornale dell’Umbria, il quale con una e-mail notturna ha improvvisamente deciso di non autorizzare la pubblicazione e stampa dell’edizione cartacea odierna del quotidiano, già confezionata dal personale giornalistico, fino a nuovo ordine, in quanto non rispecchiava la nuova foliazione prevista nel Piano editoriale; su questo punto il Comitato di redazione ricorda che il direttore responsabile non ha mai presentato tale Piano al suo insediamento e la nuova foliazione non è mai stata comunicata ufficialmente né al Cdr né al personale giornalistico e poligrafico.

L’editore, peraltro, adducendo alcuna motivazione di ciò si è reso così protagonista di un atto che giudichiamo arbitrario (non il primo, per la verità) e gravissimo per il lavoro e la dignità di ciascun lavoratore della testata, nonché, a nostro avviso, compiuto in violazione del Comma 2 dell’articolo 21 della Costituzione italiana e dell’articolo 28 della Legge 300.

Il Cdr ricorda che il comportamento dell’Editore si configura come una “serrata”, espressamente vietata dalla legge e che sarà oggetto di valutazione da parte della Magistratura, alla quale la questione sarà sottoposta immediatamente.

Il Comitato di redazione denuncia il clima di lavoro divenuto insostenibile e che si è venuto a creare nella redazione a causa delle forti, continue e illegittime ingerenze sull’organizzazione del lavoro stesso e sul controllo del prodotto editoriale da parte dell’Editore. Si ricorda, inoltre, che la giornata lavorativa del 7 novembre è interamente dovuta in quanto il prodotto è stato confezionato e mandato in stampa. Prova ne è anche il fatto che è stata realizzata e messa in vendita la copia digitale.

Il Cdr ricorda, infine, che il 19 dicembre del 2014 è stato sottoscritto un contratto di solidarietà che l’Editore e il Direttore hanno violato in più punti e a più riprese. Per questo motivo si auspica l’immediata convocazione di un tavolo di confronto tra le parti davanti al Ministero, alla Fnsi e alla Fieg al fine di ricondurre l’Azienda al rispetto del contratto sottoscritto.

Nelle prossime ore, il personale giornalistico e poligrafico del Giornale dell’Umbria, già da giorni in stato di agitazione, assumerà e comunicherà le proprie determinazioni del caso.”

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Sono seguite all’attuale denunciata situazione alcune prime reazioni dal mondo della politica e comunicazioni dal mondo sindacale:

Asu e Cgil dichiarano di voler attivare i propri legali per valutare profili di comportamento antisindacale:

“L’Associazione Stampa Umbra, la Cgil regionale e la Slc Cgil regionale stigmatizzano il comportamento inqualificabile dell’editore del Giornale dell’Umbria, Giuseppe Incarnato, che ha bloccato nella serata di ieri (7 novembre) l’edizione cartacea del giornale di oggi (8 novembre) con una motivazione pretestuosa ed irricevibile.
Alla luce di quanto accaduto e in riferimento alla situazione di grave difficoltà occupazionale e professionale dei giornalisti e dei poligrafici del Giornale dell’Umbria, Asu e Cgil valuteranno, insieme ai propri legali, se nella decisione assunta dall’editore ci siano profili di comportamento antisindacale, oltre a tutte le azioni necessarie alla tutela dei lavoratori ed al mantenimento dei livelli occupazionali”.

Intervento dei senatori umbri del partito democratico Gianluca Rossi, Valeria Cardinali e Nadia Ginetti, merito alla mancata uscita in edicola del quotidiano, cui seguirà un’interrogazione parlamentare urgente:

“L’informazione è l’elemento fondante e vitale di tutte le forme democratiche, ad ogni livello: dalle comunità locali fino al piano internazionale. Per questa ragione, non è tollerabile alcuna forma di menomazione al diritto dei cittadini di conoscere e a quello dei giornalisti di informare. Tanto più se questa privazione ha le caratteristiche che sta assumendo la vicenda del Giornale dell’Umbria. Siamo infatti allarmati dall’atteggiamento del Gruppo Editoriale 1819 e per questo presenteremo nelle prossime ore un’interrogazione parlamentare urgente alla Presidenza del Consiglio. Sarà necessaria per verificare se il comportamento dell’editore sia in contrasto con il comma 2 dell’articolo 21 della costituzione, se l’Editore e il Direttore abbiano violato in più punti e a più riprese il contratto di solidarietà sottoscritto nel dicembre 2014 e, più ampiamente, siano stati lesi i diritti dei giornalisti che lavorano al Giornale dell’Umbria e quelli dei lettori. Il nostro impegno è arginare il rischio che venga meno una fonte d’informazione importante per l’intera comunità umbra”.

Intervento del consigliere regionale Andrea Smacchi che annuncia un’interrogazione alla presidente della Giunta Regionale:

“Presenterò un’interrogazione alla presidente della Regione, Catiuscia Marini, sulla ristrutturazione in corso al Giornale dell’Umbria e sulle vicende che hanno riguardato il quotidiano locale, l’ultima delle quali la mancata uscita in edicola oggi, domenica 8 novembre. L’informazione è alla base della democrazia e giudico preoccupante quanto denunciato dal Comitato di redazione del giornale, ovvero il blocco della stampa del quotidiano, regolarmente confezionato, con una mail notturna da parte dell’editore. Si tratta di un atteggiamento allarmante che mette a rischio anche un clima di confronto costruttivo, necessario in un momento di cambiamento e riorganizzazione aziendale come quello che sta vivendo il quotidiano di via Monteneri. Modus operandi che si era già palesato qualche settimana fa, con il licenziamento di una decina di giornalisti collaboratori con una semplice mail. Andrà verificato dunque se quanto avvenuto al Giornale dell’Umbria abbia violato la normativa, a partire dal comma 2 dell’articolo 21 della Costituzione. Intanto però resta il timore sulle sorti del quotidiano che dal 1997 in poi è diventato un riferimento e parte integrante del sistema informativo regionale. C’è poi grande attesa per il tavolo convocato martedì, nel quale parteciperà la Regione, il CdR, la proprietà e le organizzazioni sindacali e di categoria. E’ opportuno che la Regione segua con grande attenzione quanto sta accadendo al Giornale dell’Umbria, attivando tutte le iniziative di propria competenza per tutelare i posti di lavoro di quasi trenta persone, tra giornalisti e poligrafici, ma anche la pluralità dell’informazione regionale. Sarà opportuno verificare anche eventuali violazioni del contratto di solidarietà che i giornalisti hanno siglato nel 2013, rinnovato poi nel 2014”.

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