Giornale dell'Umbria fermo, arrivano le reazioni | Tutte le società entrate in GEU - Tuttoggi.info

Giornale dell’Umbria fermo, arrivano le reazioni | Tutte le società entrate in GEU

Sara Cipriani

Giornale dell’Umbria fermo, arrivano le reazioni | Tutte le società entrate in GEU

I sindacati chiedono ricapitalizzazione e l'intervento di Regione e Prefettura | Rotative ferme da due giorni
Dom, 08/11/2015 - 10:51

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“Alla fiera dell’Est, per due soldi …” potrebbe essere una colonna sonora adeguata per le vicissitudini del ‘nuovo Giornale dell’Umbria’ che, appena entrato nel terzo mese di attività sotto la rinnovata proprietà, ha già collezionato diversi record tra allontanamenti, lettere di congedo, scioperi di firma e mancate pubblicazioni.

E ieri infatti, per la prima volta in 15 anni, il Giornale non era in edicola e la sua versione online si è fermata per oltre 24 ore, dopo che il 5 novembre, a seguito di un incontro tra proprietà e sindacati, 27 tra giornalisti e poligrafici hanno deciso di  incrociare le braccia. Poco male si potrebbe arrivare a pensare, un paio di giorni sciopero. Un segnale gravissimo invece, per l’informazione locale, un silenzio molto più forte di mille articoli.

L’ASU e la CGIL intervenuti in via Monteneri a Perugia, hanno chiesto alla proprietà un intervento definitivo per stabilizzare la situazione finanziaria del Giornale, una ricapitalizzazione tanto per essere chiari. Altre soluzioni non sembrano risolutive, ma la situazione non è sicuramente delle più ricettive, considerando le tensioni interne alla dirigenza. E vista la complessità dello scenario, gli stessi sindacati chiamano l’intervento della Regione e della Prefettura.

Intanto si fermano le rotative, ultimo atto di una serie di eventi che si succedono uno dentro l’altro, proprio come nella canzone di Branduardi. Proprio come le società che a cascata sono andate a finire dentro la proprietà del Gruppo Editoriale dell’Umbria 1819 Srl. Andiamo a vedere come.


La nuova gestione del GdU

Nel luglio di quest’anno il Cavalier Colaiacovo, re del cemento e, in altri tempi, editore di grande lustro, proprietario oltre che del Giornale dell’Umbria anche delle emittenti televisive Umbria TV e TRG, cede il 100% della GEU Srl, proprietaria appunto del Giornale, alla Gi.F.ER Editori Srl con Amministratore Unico Giuseppe Incarnato. A presiedere il CdA della GEU viene chiamato Luigi Giacumbo.

Una proprietà che di fatto esce completamente dall’Umbria e passa nelle mani di un uomo proveniente dal settore editoriale e di grande esperienza a livello nazionale e oltreconfine, Luigi Giacumbo, top manager in pensione della Poligrafici Editoriale, per la quale è stato direttore generale di ‘France Soir’ e ‘La Nazione’, solo per citare un paio di ruoli. E di Giuseppe Incarnato, oggi amministratore unico della sopracitata Gi.F.ER, ma salito agli onori della cronaca per diverse vicende che lo vedono coinvolto in inchieste di vario genere, a partire da quella del crac dell’IDI (Istituto Dermatologico dell’Immacolata), con sede all’interno dello Stato Pontificio, le cui indagini sono state chiuse lo scorso marzo. Con lui altre 39 persone, indagate a vario titolo per 144 capi di imputazione tra cui distrazione di fondi e false fatturazioni. Lo stesso Incarnato che compare – non indagato in questo caso – nelle intercettazioni legate all’inchiesta della Coop rossa Cpl Concordia, con ‘preziosi spunti investigativi’ – come scrive nelle carte il Gip titolare delle indagini. E ancora, uomo della finanza rinviato a giudizio per la presunta truffa aggravata ai danni dell’ ex Banca di Roma, nella quale ricopriva il ruolo di responsabile del monitoraggio crediti dell’istituto bancario che è poi confluito in Unicredit. Un curriculum ‘intenso’ quello di Incarnato che vede molte posizioni di rilievo e gestione di diverse altre società, tra cui la neonata Gi.F.ER.


I soci della Gi.F.ER.

Ma a che titolo compare Giuseppe Incarnato all’interno della GiFer? Oltre alla carica di Amministratore Unico, che di fatto lo rende responsabile dell’azienda, in realtà l’imprenditore partecipa alla Società a Responsabilità Limitata non in prima persona, ma in quota parte, solo il 6,5%, di un’altra Srl costituita nel 2011, la FSASPA che detiene il 70% della Gi.F.ER. Il restante 93,5% del socio di maggioranza risulta essere a nome di Ilenia Chiuzzi (questo l’assetto almeno fino al 2013) legata a Incarnato oltre che dalla società anche dall’indirizzo di residenza.

Il restante 30% dell’edidrice Gi.F.ER. è così composta: 10% al presidente GEU 1819, Luigi Giacumbo, un altro 10% alla società AD Partecipazioni Srl tra i cui soci fondatori compare Antonio Muto, già alto dirigente di Banca di Roma e Unicredit negli stessi anni del dott. Incarnato. Le ultime due quote, 5% ciascuno, appartengono a Mocci Ernesto e Palumbo Fabio, già nel CdA della Methorios Capital S.p.A. una piccola holding romana quotata in Borsa dalla quale hanno dato le dimissioni, la scorso luglio, come AD ma non come dirigenti, ottenendo una cospicua buonuscita, nonostante le difficoltà economiche dell’azienda. Spa che vede nella sua compagine societaria anche un fondo con sede a Malta e la società dell’Ing. Alfio Marchini, pretendente pre e post ‘era Marino’ alla poltrona di sindaco di Roma.

Nell’oggetto sociale della FSASPA, socio di ampia maggioranza di GiFER a sua volta proprietaria di GEU 1819 editrice del Giornale dell’Umbria, si legge: “Fornitura di servizi di consulenza aziendale ad imprese, banche, enti sia pubblici che privati, in materia di organizzazione, gestione e riorganizzazione aziendale. Questo l’auspicio per il GdU, per l’informazione umbra e per i colleghi che stanno vivendo momenti difficili in un mercato già devastato da crisi, tentativi di ristrutturazioni e accorpamenti. E che questa ‘fiera’ non vada a finire come quella dell’Est.

Giornale fermo, il CdR precisa “per espressa volontà dell’Editore” – Tuttoggi

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