La Nobilissima Parte de Sopra vince l’edizione 2018 del Calendimaggio di Assisi, festa arrivata alla sua sessantacinquesima edizione e conclusasi nella notte tra sabato e domenica: il verdetto arriva alle 2.48 di mattina, quando – dopo due ore di attesa tra canti, balli e …. pioggia – il Maestro de Campo Giuseppe Marini sventola il fazzoletto blu, colore dei de Sopra.
La Nobilissima torna così in vantaggio nel numero di vittorie (ora 31-30, con due Palii non assegnati e due ex-aequo), aggiudandosi i punti del settore spettacolo e del settore storico, lasciando alla Magnifica il punto del settore musicale, una vera e propria corazzata di guerra imbattibile da undici anni, votata da undici giurati differenti. Ai Mammoni la consolazione che nei giudizi musicali appaiano più “buoni” e persino degli “ottimi” rispetto agli altri anni, ai partaioli cantanti della Torre tutti giudizi buoni, ottimi ed eccellenti, con qualche calo – nota il giurato Michele Josia – nei bravi “un po’ impegnativi”.
Storia e spettacolo sono invece appannaggio dei de Sopra: come appare nei giudizi pubblicati nella pagina Facebook della manifestazione, Giacomo Campiotti (regista) ha un “grande talento visionario e una sapiente messa in scena”, ma nel corteo della sera sono mancate le emozioni, al contrario di Parte de Sopra, che ha messo in scena “Una bellissima e magica rappresentazione che mi ha coinvolto ed emozionato”. Per quanto riguarda le scene in notturna, il regista spiega che la Magnifica è stata “fulminante” all’inizio, ma poi si è persa in scene “didattiche, seppur godibili”, facendo tornare la storia principale “solo vero il finale”, mentre la Nobilissima ha avuto “un crescendo di emozione e tensione, frutto di una sceneggiatura avvincente e mai banale, una regia sobria ma efficace”.
Sul fronte storico, Paolo Pirillo segnala “un’efficace lettura di una festa rinascimentale” nel corteo notturno e una “convincente sintetizzazione del topos del giovane astuto e burlone” nel corteo del giorno, laddove la Magnifica sa creare “effetti scenici di grande intensità, ma forse è troppo forte l’accento sul tema della morte”. Nel diurno, lo storico nota invece una “sapiente scelta” dell’accompagnamento musicale, “per un viaggio iniziatico nella dimensione ‘selva’”. Sul fronte scene, “ottima l’ambientazione di Parte de Sopra”, mentre in Parte de Sotto c’è qualche “tradimento scenico” e “toni troppo didascalici che frenano il racconto”.