Bollo auto storiche | Regione Umbria, "applichiamo legge nazionale" - Tuttoggi.info

Bollo auto storiche | Regione Umbria, “applichiamo legge nazionale”

Redazione

Bollo auto storiche | Regione Umbria, “applichiamo legge nazionale”

Spaccatura tra maggioranza e minoranza | Forza Italia, "danni gravissimi"
Mer, 04/11/2015 - 16:56

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C’è la spaccatura tra minoranza e maggioranza per quanto riguarda il bollo sulle auto storiche in Umbria. Stamani in Prima Commissione, presieduta da Andrea Smacchi, la presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini ha presentato, la proposta di legge di iniziativa dell’Esecutivo che sostituisce il precedente articolo 8 della legge regionale “8/2015” (Disposizione collegate alla manovra di bilancio in materia di entrate e di spese) impugnato dal Governo in quanto ritenuto in contrasto con gli articoli 117 e 119 della Costituzione.
La legge fino al 31 dicembre 2014 stabiliva che i veicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico certificati dall’Asi e dalla Fmi ed in Umbria anche dai Centri specializzati, usufruissero dell’esenzione dal bollo auto. Era dovuta soltanto la tassa forfettaria in caso di circolazione, pari ad euro 25,82 per le autovetture e di euro 10,33 per i motoveicoli. La legge di stabilità 2015 ha soppresso questa situazione eliminando ogni beneficio fiscale ai veicoli di età compresa tra i 20 e i 29 anni. Che è stato invece conservato per i veicoli da 30 anni in poi ad esclusione di quelli adibiti ad uso professionale. Per porre rimedio all’intervento dello Stato, la Regione Umbria è intervenuta riducendo il bollo auto con decorrenza 1 gennaio 2016 per i veicoli ultraventennali storici del 10 per cento. L’impugnativa – è stato rimarcato – precisa che la tassa automobilistica è un tributo derivato istituito e regolato da legge statale.
Con questo disegno di legge, in sostanza, vengono recepite quindi le indicazioni statali e si riduce il carico fiscale nella misura consentita dall’ordinamento, ai veicoli classificati d’interesse storico o collezionistico con anzianità compresa tra 20 e 29 anni. Il riconoscimento degli stessi è ancorato alla regolamentazione statale stabilita per la circolazione stradale. In questo modo viene data certezza sulle caratteristiche che devono avere i veicoli storici individuando anche le modalità con le quali le stesse caratteristiche devono essere riconosciute attesa la richiesta di iscrizione ai registri storici. Nella valutazione dell’impatto della riduzione del gettito, al 31 dicembre 2014 i veicoli tra 20 e 29 anni erano 82.747 (il 10 per cento dei quali circolanti). Nell’anno 2014 i veicoli tra i 20 e 30 anni che hanno beneficiato dell’esenzione sono stati oltre 9mila per un minore gettito di 1,7 milioni di euro.

Bollo auto storiche, nessuna esenzione per il 2015

Auto storiche, in Umbria si pagherà di nuovo il bollo

Intervenendo a margine della presentazione del documento legislativo, Claudio Ricci (Ricci presidente) ha sottolineato che la sua mozione presentata ieri in Aula e non votata per mancanza di numero legale, era “pienamente legittima perché priva di ogni articolato tecnico. Chiedeva soltanto di definire l’incidenza finanziaria dal 2016 relativamente ad auto e moto riconosciute di interesse storico e con oltre 20 anni di età. La Regione Lombardia, ma non solo, ha previsto benefici fiscali per veicoli ventennali in modo retroattivo al 1° gennaio 2015, affrontando il quadro conflittuale legislativo in materia”, ribadendo che “bisogna eliminare il bollo regionale nella sua interezza. Le auto e moto storiche potrebbero, così, pagare solo il bollo di circolazione se viaggiano, anche se bisognasse affrontare un ricorso in sede di Corte Costituzionale contro il Governo, come hanno fatto già la Lombardia ed altre Regioni”.
Valerio Mancini (Lega Nord) ha sottolineato l’importanza di “salvaguardare l’auto d’epoca e  quindi una vasta comunità di collezionisti. Dietro a questo hobby – ha detto – c’è un importante artigianato di qualità e turismo. È necessario prendere ogni strumento utile a valorizzare il mondo delle auto d’epoca certificate. Non si possono tartassare i cittadini in ogni contesto possibile”.
Silvano Rometti (Socialisti e Riformisti) ha detto che “la Regione ha sempre tenuto conto della spinta che arrivava da questo mondo di auto e moto storiche. È chiaro che oggi non me la sentirei di votare un atto illegittimo. Dobbiamo fare tutto il possibile per agevolare queste situazioni, rimanendo però nella legittimità legislativa”.
Giacomo Leonelli (Partito democratico): “Utile discutere questo atto in Commissione, come abbiamo auspicato ieri in Aula. È chiaro che l’ipotesi di cancellazione della tassa va in contrasto con la legislazione nazionale. Noi dobbiamo tuttavia impegnarci a cercare ogni condizione possibile per migliorare il contesto complessivo”.
Il presidente Smacchi, insieme ai commissari presenti ha deciso di dare mandato agli uffici legislativi di Palazzo Cesaroni di svolgere l’istruttoria dell’atto oltre ad una ricerca su quanto fatto in merito da altre Regioni.

“Per colpa del Governo Renzi, che ha impugnato la legge umbra che avevamo voluto per diminuire l’impatto del bollo sulle auto storiche, la Regione non può procedere sulla materia delle esenzioni del bollo sulle auto storiche e quindi i cittadini proprietari di vetture storiche dovranno pagarlo per intero (salvo lo sconto del 10 percento)”. A sottolinearlo è il consigliere regionale Raffaele Nevi (Forza Italia) che, facendo riferimento ai lavori odierni della Prima commissione, aggiunge “è apparso molto chiaro che la presidente della Giunta, Catiuscia Marini, condivide questa nuova tassa e, al contrario di quello che stanno facendo altre Regioni, come la Lombardia, si guarda bene dal lottare per far cambiare idea al suo capo partito”. Per il capogruppo regionale di Forza Italia “questo arrecherà gravissimi danni ad un comparto importante, che vede coinvolti anche tanti artigiani, operatori turistici e operatori commerciali. Chiaramente da questo atto trarrà beneficio in termini di entrate di cassa anche la Regione Umbria, con un extra gettito di circa 2 milioni di euro che, se aggiunti all’aumento di 5 milioni di euro dei canoni idroelettrici, arriva ad un totale di 7 milioni in appena 150 giorni di mandato di questa Giunta”.

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